Mi trovo alle Hawaii da cinque giorni e me ne sono già innamorato: non ho mai provato nulla del genere negli altri luoghi in cui ho messo piede. Attorno a Waimea c’è un paesaggio lavico che dà un’idea di come un giorno potrebbe presentarsi un esopianeta abitabile agli occhi di quegli astronauti che devono ancora nascere.
Il mio viaggio è stato lunghissimo ma meno stancante del previsto. Ho già conosciuto persone stupende e durante il volo da Los Angeles a Kona ho fatto un incontro particolare di cui scriverò in un secondo tempo. Cerco ancora di profondere gli sforzi necessari per non cambiare nome alle coincidenze, ma eventi piacevoli e inonsueti continuano a suggerire un nuovo battesimo. Negli ultimi giorni ho corso e sono andato in bicicletta: durante un allenamento a piedi ho fatto diciotto chilometri e ho raggiunto quasi i mille metri sopra il livello del mare! A quattromila metri di altitudine c’è un osservatorio astronomico dal quale spero di sbirciare questo mio universo. Sono felice di trovarmi in mezzo all’oceano Pacifico e invece di due mesi vorrei trascorrerci almeno un paio di vite, perciò al prossimo giro di samsara spero di rinascere da queste parti. Sono stato anche nella valle di Waipio la cui vista toglie davvero il fiato: ci tornerò di sicuro! Potrei annoverare un numero sconfinato di sensazioni in un quantitativo altrettanto indefinito di parole, ma ho di meglio da fare e ne sono lieto.