28
Mar

Ottomila anni di storia

Pubblicato domenica 28 Marzo 2010 alle 15:49 da Francesco

Qualche giorno fa ho visitato il National Palace Museum dove sono conservati circa ottomila anni di storia cinese che sono stati salvati da Chiang Kai-shek quando egli e il Kuomintang dovettero abbandonare la Cina che si apprestava alla deriva comunista. Il museo propone ai visitatori un numero elevato di pezzi e proprio a causa della grande quantità di materiale da esibire che ciclicamente la direzione avvicenda i manufatti nelle teche. Ho trascorso circa quattro ore a contemplare un arco di tempo che esordisce nel neolitico e termina nel ventesimo secolo con la dinastia Qing: ceramiche, dipinti, utensili, armi, gioielli, mobili e mappe. Ho visto persino dei trattati in cirillico che sancivano i vecchi confini tra la Cina e la Russia. Davanti a una statua del Buddha ho avuto una sensazione anomala, quasi ipnotica benché io sia immune alla sindrome di Stendhal ed estraneo agli insegnamenti di Siddharta Gautama. Ho notato anche degli oggetti che riportavano delle scritte in sanscrito. Non mi sono piaciuti tutti i pezzi in esposizione sebbene ne abbia apprezzato il valore storico. Certi manufatti non avrebbero mai trovato un posto nella mia abitazione né tra le fila di una fiera kitsch qualora avessi avuto la sventura di doverne organizzare una. Mi hanno impressionato fortemente i dettagli di un dipinto di circa dieci metri, uno shou juan, ovvero il formato in rotolo che si spiega orizzontalmente. Quest’ultimo proponeva all’estremità destra paesaggi bucolici e vita rurale mentre verso sinistra snocciolava progressivamente scene sempre più inurbate che alla fine culminavano nelle attività febbrili del centro cittadino. Anche le opere di calligrafia mi hanno colpito e mi hanno permesso di capire quanto siano incerti i miei tratti quando disegno i pochi ideogrammi che conosco. Dovrei spendere fiumane di parole per contenere l’incompletezza descrittiva che concerne la mia giornata al National Palace Museum, ma alla fine rischierei di essere prolisso. Ho respirato un’aria antica.

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24
Mar

Sul treno per Taoyuan, sull’autobus per Taipei

Pubblicato mercoledì 24 Marzo 2010 alle 14:47 da Francesco

Due giorni fa mi sono recato in treno a Taoyuan, a ovest di Taipei. Ho trascorso il viaggio a parlare con un taiwanese di ottantadue anni che stava lasciando la capitale per raggiungere Kaohshiung, a sud dell’isola. Questo signore mi ha dato qualche consiglio e mi raccontato un po’ dei suoi viaggi: in uno di questi egli ha toccato anche l’Italia, precisamente Roma e Milano. Mi ha sorpreso la vitalità che ancora prorompeva dai gesti e dal tono dell’uomo anziano. Persone di questo genere rafforzano in me l’idea che l’invecchiamento non sia soltanto un declino biologico, bensì un’arte.

Ho girato le strade di Taoyuan senza una meta precisa, ma sotto un sole irremovibile. Mi sono trovato più volte tra i mercati: sulle bancarelle giacevano merci d’ogni tipo e più volte mi sono chiesto se alcune fossero davvero vendibili. La struttura urbana non mi ha colpito benché tenda meno alla verticalità rispetto alla capitale. Lungo il cammino mi sono trovato davanti a un numero indefinito di piccoli templi in ognuno dei quali ho sentito l’odore dell’incenso bruciato. Non ho assistito ad alcuna cerimonia, ma ho visto per caso dei semplici atti di devozione da parte di qualche passante.

Per tornare a Taipei ho preso un autobus, ma ho faticato un po’ a farmi comprendere dall’autista. Alla fine sono riuscito a scavalcare la barriera linguistica grazie a una ragazza che mi ha fatto da interprete. Il viaggio di ritorno l’ho trascorso a discorrere con costei e durante la nostra conversazione lei mi ha parlato di “Into The Wild”, un bel film che ho visto per la prima volta durante il volo per Hong Kong. Avrei voluto invitare la giovane taiwanese a mangiare qualcosa per ringraziarla dell’aiuto che mi aveva dato, ma a un certo punto mi sono detto: “Che cazzo hai intenzione di fare?”. Non ho mai invitato nessuna ragazza a uscire e non mi è sembrato il caso dei farlo per la prima volta a quasi diecimila chilometri di distanza dalla mia cameretta, tuttavia avrei voluto davvero che ella comprendesse la mia riconoscenza: pazienza. Nei giorni seguenti, ripensando a quest’ultimo aneddoto, ho intuito che probabilmente non avrò mai relazioni affettive, ma d’altronde sono così abituato a stare da solo che l’idea suddetta non mi spaventa affatto. Oltre alle prospettive future ho trovato anche i prodotti della Kinder in mandarino, come si può evincere dall’immagine sottostante.

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19
Mar

Lo sbarco a Taipei

Pubblicato venerdì 19 Marzo 2010 alle 11:13 da Francesco

Sono arrivato a Taipei tramite due voli della Cathay Pacific. Ho preso in affitto una stamberga nelle periferia della città e ho inalato quantità letali di smog. Sono circondato da palazzi fatiscenti e da mille esercizi commerciali che spuntano ovunque come le macchie di Köplik durante il morbillo. Il caos della città mi ricorda quello di Seoul sebbene la capitale sudcoreana abbia dimensioni maggiori. Il cibo non costa molto, specialmente alle innumerevoli bancarelle che occupano i marciapiedi e confinano con le officine: adoro questo scenario decadente! Io mi trovo nei pressi di Jingan, a Jhonghe City, ovvero a circa sei chilometri dal centro della capitale. Ho fatto un giro di perlustrazione della mia zona e non ho incontrato neanche un occidentale tra le strade del suburbio. La vista della mia stanza dà su due palazzi che a mio modesto avviso non hanno nulla da invidiare alle Vele di Scampia. Mi aggrada la sistemazione che mi sono trovato e malgrado le apparenze non credo che i dintorni formino una zona malfamata. A Taiwan il tasso di criminalità è piuttosto basso, ma io sono sempre guardingo anche se non lascio trasparire la mia prudenza. Nel vicinato figura anche un bambino che si esercita con il flauto (o con qualche altro strumento a fiato) e questo musicista in erba allieta tutti con lo stile incerto delle sue stonature. Non conosco neanche una parola di mandarino, ma riesco a farmi comprendere attraverso gesti semplici e sufficientemente eloquenti. In giro sono già riuscito a riconoscere il significato di qualche ideogramma che ho incontrato più volte nel mio blando approccio alla lingua giapponese. Nei prossimi giorni mi dedicherò alla visita di Taipei per poi fare qualche salto in altri punti dell’isola, ma prima devo riprendermi dal jet lag che questa volta si è fatto sentire pesantemente su di me. Le prime impressioni sono buone e so già che ne avrò persino di migliori.

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4
Dic

Differenza testicolare

Pubblicato venerdì 4 Dicembre 2009 alle 21:02 da Francesco

Questo appunto è correlato a quest’altro che ne svela la vera natura.

­Le conversazioni virtuali spesso sono un’accozzaglia di stupidaggini e quella che propongo sotto questa introduzione conferma tale regola. A me piace affogare le parole nella concretezza per renderle appetibili alla coerenza. Su Internet e su Usenet non mi sono mai posto diversamente dal modo in cui sono abituato a pormi nella vita reale. Chiunque finga con sé stesso alla fine viene sempre sbugiardato da sé medesimo e dunque non vale la pena proferire affermazioni a cui non possa seguire un avallo tangibile. La paura è un’unità di misura molto accurata e anche l’incoscienza lo è. Esiste una regola d’oro: “Mai sostenere qualcosa che oltrepassi il proprio livello di cautela”.

Team84 says:
[19:13:19] ­Porco dio.
­ArMan says:
[19:14:31] ­che hai fatto
­Team84 says:
[19:15:26] ­Nulla, ogni tanto in me urge il bisogno di bestemmiare verso qualche squinternato che campeggia sulla lista dei miei contatti.
­ArMan says:
[19:16:00] ­curiosa valvola di sfogo
­Team84 says:
[19:16:20] ­Non è una valvola di sfogo, ma è puro intrattenimento prima del desinare.
[19:16:50] ­Per sfogarmi, qualora ne avessi bisogno, mi masturberei a piè pari o brucerei chiese come usano fare certi scandinavi.
­ArMan says:
[19:17:37] ­non so perchè ma credo siano più le ejaculazioni che le chiese bruciate
­Team84 says:
[19:18:11] ­Esatto.
­ArMan says:
[19:18:20] ­sono un sensitivo
­Team84 says:
[19:18:26] ­Voglio un accento acuto su “perché”.
[19:18:32] ­Io un onanista conclamato, ma moderato.
­ArMan says:
[19:18:52] ­io scrivo anche in francese senza accenti…il che è tutto dire
­Team84 says:
[19:19:36] ­Io il francese non lo conosco, eccetto qualche termine, tra cui spicca “grognasse”.
­ArMan says:
[19:19:56] ­io ho dovuto conoscerlo per questioni di sopravvivenza
­Team84 says:
[19:20:41] ­Sembra quasi che sia stato un rapporto conflittuale come lo fu quello tra De Gaulle e i suoi oppositori.
­ArMan says:
[19:22:10] ­no molto più semplice..i miei genitori sfruttano manodopera a basso costo in giro per il mondo e ho mio malgrado dovuto seguirli nel loro peregrinare
­Team84 says:
[19:22:30] ­Capitalismo immorale; suona bene.
­ArMan says:
[19:22:57] ­a me non dispiace
­Team84 says:
[19:23:29] ­Nemmeno a me, ma se fossi dall’altra parte non mi dispiacerebbe nemmeno farmi saltare in aria.
[19:24:11] ­Lo sfruttamento è giusto ed è giusta l’uccisione efferata degli sfruttatori, altrimenti la noia sterminerebbe entrambi.
­ArMan says:
[19:24:11] ­eheh è vero anche questo…la mia vecchia madre al momento è a karachi a domare 6000 pakistani ostili
[19:24:34] ­e i pakistani sono popolo notoriamente poco incline ad abbassare il capo
[19:24:42] ­i pastum o come cazzo si chiamano
­Team84 says:
[19:24:59] ­I pashtun.
­ArMan says:
[19:25:06] ­credo che sfrutterò comunque l’occasione e farò un viaggio in quella terra martoriata
­Team84 says:
[19:25:16] ­Ah sì?
[19:25:23] ­Interessante.
[19:25:28] ­Anch’io mi ci vorrei recare.
­ArMan says:
[19:25:37] ­non si può come turista
­Team84 says:
[19:25:39] ­Mi piacciono le zone di guerra, ma non è facile entrarci.
[19:25:41] ­Appunto.
­ArMan says:
[19:25:54] ­nel caso volessi andarci potrei intercedere per te
[19:25:55] ­ahah
[19:26:10] ­basta un invito da parte dell’azienda
­Team84 says:
[19:26:19] ­Tu ci scherzi, ma io partirei anche domattina.
­ArMan says:
[19:26:38] ­è molto pericoloso mi dicono
[19:26:40] ­parecchio
[19:26:48] ­anche il semplice andare in giro per la strada
[19:26:53] ­muy peligroso
­Team84 says:
[19:27:08] ­’fanculo il pericolo, sono cresciuto con il machismo di Hollywood e l’heavy metal.
[19:27:19] ­Seriamente, organizziamo un viaggio in Pakistan.
[19:27:33] ­Scommetto tre dobloni di cioccolato al latte che non hai le palle per partire.
[19:27:43] ­Ti sto sfidando, cribbio.
­ArMan says:
[19:27:58] ­io sarei dovuto partire dopo natale ma non me lo posso permettere a livello universitario non so se mi spiego
­Team84 says:
[19:28:35] ­Cristo di un dio, per parafrasare Full Metal Jacket, l’università non potrà mai insegnarti ciò che puoi apprendere con un pericolo costante.
­ArMan says:
[19:28:35] ­entro giugno però ci sono buone possibilità
[19:29:18] ­fondamentalmente me ne frego
­Team84 says:
[19:30:00] ­Sì, va bene anche la posizione neofascista mista a indifferenza per coprire la paura, tuttavia s’impone un viaggio in quella terra di nessuno.
[19:30:20] ­Cioè, tu sotto Natale mi fai partecipe di questa possibilità; è un regalo anticipato.
[19:30:37] ­Sei un mezzo messia che mangia lasagne e tortellini.
­ArMan says:
[19:30:46] ­non ho pretese del genere
­Team84 says:
[19:31:08] ­Non importa, certi ruoli vengono affidati senza il benestare di chi si trovi a ricoprirli.
[19:31:33] ­Adesso devo capire se in te dimori anche l’altra parte del messia.
[19:31:43] ­La fottuta chiave d’accesso per il fottuto Pakistan.
[19:31:58] ­Il sogno post 11 settembre che si realizza.
­ArMan says:
[19:32:11] ­visto che i due motivi principali per i quali viaggio, la curiosità e la figa, mi sono impediti da evidenti limiti endogeni del paese,l’incombenza può essere postergata a data da destinarsi
­Team84 says:
[19:32:49] ­La fica e la curiosità; vada per la seconda, ma per la fica tu hai bisogno di muoverti?
­ArMan says:
[19:32:53] ­sai cosa vorrei fare però una volta laggiù…ovviamente non lo farò onde evitare dispiaceri alla mamma ma sai cosa farei?
[19:32:59] ­sparerei alla gente
­Team84 says:
[19:33:22] ­A me è sconosciuta in quanto sono ancora vergine e per adesso non me ne curo, ma è il pericolo adrenalinico o comunque la sua sensazione che ricerco.
[19:33:31] ­Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane.
­ArMan says:
[19:33:41] ­sparano tutti…anche per un tamponamento
[19:33:43] ­sono tutti armati
[19:33:49] ­allora mi armerei anch’io
[19:33:55] ­e sparerei
­Team84 says:
[19:33:58] ­Ci armiamo, che cazzo di problema c’è.
[19:34:05] ­Ci compriamo due AK-47 e andiamo in giro a fare compere.
­ArMan says:
[19:34:08] ­la mamma si dispiacerebbe
[19:34:14] ­ma lo farei, cazzo se lo farei
­Team84 says:
[19:34:37] ­Non usare il condizionale, tira fuori un po’ di sano imperativo in questa epoca che si presta poco ai compromessi.
­ArMan says:
[19:35:06] ­naaa non voglio problemi, mi prenderei due pallottole anch’io in men che non si dica
­Team84 says:
[19:35:29] ­Tu hai paura.
­ArMan says:
[19:35:39] ­chiamala come vuoi, il gioco non vale la candela
­Team84 says:
[19:35:49] ­Io la chiamo con il suo nome: paura.
­ArMan says:
[19:36:05] ­tu no?
­Team84 says:
[19:36:18] ­Io no perché ti sto incitando a partire insieme.
­ArMan says:
[19:36:35] ­in quale zona di guerra sei stato?
­Team84 says:
[19:37:03] ­In nessuna, al massimo mi sono spinto vicino al trenottesimo parallelo quando ero in Corea del Sud, ma non sono potuto andare oltre dato che non avevo i permessi.
[19:37:43] ­Tuttavia posso assicurarti che non ho paura e che non mi spaventa l’eventualità di un conflitto a fuoco.
[19:37:50] ­È un’occasione unica.
[19:38:08] ­Soltanto codardi e pusillanimi non la sfutterebbero!
­ArMan says:
[19:38:21] ­nemmeno io…ci hanno sparato in algeria negli anni d’oro ma non si può dire che fossimo in guerra civile
[19:38:43] ­comunque ti ripeto, il gioco non vale la candela
­Team84 says:
[19:38:54] ­Non è un gioco, è una visita di cortesia.
[19:39:05] ­Non giustificare la tua paura, ammettila e convivici.
­ArMan says:
[19:39:17] ­so che alcuni militari per soldi sanno portarti in zone calde a sparare un po
[19:39:31] ­quando c’era la guerra in ex jugoslavia era il top
[19:39:35] ­per la distanza intendo
­Team84 says:
[19:39:42] ­Indubbiamente.
[19:39:59] ­Anche la Somalia si prestava e si presta ancor oggi a escursioni belliche.
­ArMan says:
[19:40:24] ­quello si…se mi avessi proposto un pomeriggio sul viale dei cecchini a sarajevo per 4000 euro avrei anche accettato
[19:40:31] ­ma sotto il fuoco incrociato è un suicidio
[19:40:53] ­considera che in pakistan se tu ti vuoi spostare dal buco in cui sei ti conviene prendere la macchina e correre…correre proprio
­Team84 says:
[19:41:10] ­Non è un suicidio, è una botta di vita.
[19:41:46] ­Conosco la situazione interna del Pakistan e di certo non è compromessa quanto quella afghana.
[19:41:55] ­Per quanto rimanga instabile e insicura.
­ArMan says:
[19:42:01] ­potrebbe anche essere una botta che ti fa morire dissanguato con sangue nero rappreso che ti sgorga da fegato perchè un sedicenne pakistano strafatto di oppio ti ha appena sparato
­Team84 says:
[19:42:15] ­Sì, è un’eventualità.
[19:42:22] ­La morte può giungere in ogni caso.
[19:42:28] ­Partiamo.
­ArMan says:
[19:42:41] ­pakistan o afghanistan è la stessa
­Team84 says:
[19:42:48] ­No, affatto.
[19:42:54] ­Alcune regioni di confine possono essere simili.
­ArMan says:
[19:42:57] ­il livello di pericolo si
­Team84 says:
[19:43:40] ­L’Afghanistan è più pericoloso e questo si può evincere anche dalla presenza della NATO.
[19:44:29] ­Non cadere in una generalizzazione che per quanto plausibile non risulta comunque corretta.
[19:44:42] ­Andiamo nel fottuto Pakistan.
[19:44:52] ­Ci vestiamo leggeri.
­ArMan says:
[19:44:57] ­ahah
­Team84 says:
[19:45:01] ­T-shirt e giubbotto in kevlar.
­ArMan says:
[19:45:15] ­perchè non lo fai invece di stare dietro al pc
­Team84 says:
[19:45:33] ­Perché ti sto chiedendo di portarmici dato che mia madre non ci lavora.
[19:45:54] ­Se tu hai questa possibilità, sfruttala!
­ArMan says:
[19:45:57] ­ti ho detto posso intercedere per te… ti faccio avere un invito e parti
[19:46:02] ­io ci andrò chissà quando
­Team84 says:
[19:46:57] ­Con un invito aziendale io dovrei fare sempre riferimento all’azienda e non avendo contatti cosa potrei dire qualora venissi fermato?
[19:47:08] ­Tra l’altro un’evenienza tutt’altro che remota eh.
[19:47:33] ­Magari ci andrai quando sarà pacificato.
­ArMan says:
[19:48:02] ­come si dice dalle mie parti “te la sgavagni”…immagino tu non possa pretendere di andare in giro con un fucile semiautomatico e dire “ah si tranquillo chiama l’azienda xxxx loro ti spiegheranno tutto”
­Team84 says:
[19:48:35] ­Il problema non è quello, per quanto mi riguarda posso andare in giro anche disarmato.
[19:48:41] ­Il problema è logistico.
[19:48:45] ­Non puoi certo andare in un resort.
[19:49:10] ­Un permesso speciale, rilasciato a un’azienda, immagino che preveda una sistemazione.
­ArMan says:
[19:49:15] ­non dovrai fare riferimento all’azienda, l’azienda ti fa un invito scritto poi tu vai per i fatti tuoi…certo che puoi andare in un resort
­Team84 says:
[19:49:29] ­Sì, all’hotel Ruanda.
­ArMan says:
[19:49:29] ­karachi è il centro del businness pakistano
[19:49:44] ­karachi ha anche alberghi di lusso
­Team84 says:
[19:50:10] ­Anche a Baghdad ci sono.
[19:50:16] ­Ciò non cambia il succo delle questione.
­ArMan says:
[19:50:26] ­ne è rimasto uno di una catena americana della quale non ricordo il nome
[19:50:37] ­mia madre ci è andata a un ricevimento
[19:50:41] ­me lo farò dire
­Team84 says:
[19:50:43] ­A me al massimo può intimorire la burocrazia.
­ArMan says:
[19:51:05] ­quando hai il tuo invito/visto puoi uscire dall’aeroporto con le tue gambe e prendere un taxi
[19:51:20] ­volevi l’autista dell’azienda?
[19:51:24] ­te lo mando ahah
­Team84 says:
[19:51:31] ­Non sarebbe male.
­ArMan says:
[19:51:53] ­non volevi l’azione?
­Team84 says:
[19:52:18] ­Non sono un esaltato, a me basta guardare con i miei occhi un paese martoriato.
[19:52:25] ­E non per sadismo.
[19:52:37] ­Se volessi l’azione mi basterebbe andare nel napoletano.
­ArMan says:
[19:53:02] ­cazzo credevo avessi giocato troppo a call of duty dai discorsi di prima
­Team84 says:
[19:53:19] ­Io sono old school, al massimo a Duke Nukem 3D.

­ArMan says:
[19:53:36] ­call of duty online regala momenti di vibrazione spinale niente male
­Team84 says:
[19:53:54] ­Ho giocato online a Operation Flashpoint, più simulativo.
­ArMan says:
[19:54:00] ­mai sentito
[19:54:05] ­grazie a dio gioco poco
[19:54:08] ­e solo a due giochi da sempre
­Team84 says:
[19:54:18] ­È un gioco di nicchia del 2001.
­ArMan says:
[19:54:26] ­altrimenti sarei rovinato, mutatis mutandis, come uno di quei giocatori da ricevitoria
­Team84 says:
[19:54:31] ­In prima persona, simulazione pura.
[19:55:11] ­Come ogni cosa, non bisognerebbe eccedere, ma questo è un problema dei nerd.
[19:55:43] ­Ad ogni modo tu hai tirato fuori la storia del Pakistan per fare il figo, ma non ti sei dimostrato all’altezza.
[19:55:48] ­Rimandato a settembre.
­ArMan says:
[19:56:16] ­no non c’è motivo di fare il figo
­Team84 says:
[19:58:06] ­Senza scadere nel machismo esasperato né in un agonismo sterile, mi viene da pensare che io, nonostante la mia verginità, abbia due palle più grosse delle tue, palle che immagino siano più abituate a frequentare le zone erogene.
[19:58:39] ­Mi hai deluso profondamente, ma entrambi non ci cureremo di questo misfatto.
­ArMan says:
[20:00:14] ­che c’entra la verginità?
[20:00:31] ­qual’è il nesso tra l’essere vergini e avere le palle?
[20:00:47] ­l’hai detto solo per togliere una freccia al mio arco?
­Team84 says:
[20:00:57] ­No, per spuntare tutte le tue frecce.
[20:01:16] ­”Qual è” non prevede l’apostrofo.
[20:01:38] ­Tuttavia questa conversazione è una delle più interessanti che io abbia fatto negli ultimi sei mesi.
[20:01:45] ­Tra quelle virtuali, intendo.
­ArMan says:
[20:01:51] ­eheh
­Team84 says:
[20:01:53] ­Anzi, più che “interessanti” direi “sensate”.

­ArMan says:
[20:03:38] ­forse hai ragione, ho paura…hai svelato un timore che non credevo di avere…ormai anche nella mia grammatica sono terrorizzato dai tuoi strali
­Team84 says:
[20:03:55] ­Compare, anch’io commetto errori.
­ArMan says:
[20:04:04] ­:)
­Team84 says:
[20:04:04] ­Almeno noi ce ne rendiamo conto.
­ArMan says:
[20:04:28] ­a volte è un difetto
­Team84 says:
[20:04:39] ­Magari io me lo posso permettere un po’ di più perché non sono un universitario, ma ciò non cambia il fatto che le parole stanno a zero.
­ArMan says:
[20:04:39] ­(rendersene conto)
­Team84 says:
[20:05:09] ­Contano i fatti e un viaggetto tra l’olezzo di morte avrebbe contato molto.
[20:05:25] ­Ad ogni modo mi congedo, vado a prepararmi un piatto di trofie con il pesto genovese.
[20:05:33] ­Ti saluto.
[20:05:36] ­Ad maiora.
[20:05:49] ­Ah, un’ultima cosa.
­ArMan says:
[20:05:54] ­alla prossima, anche io ho le patate che si stanno squacciando nell’acqua bollente
[20:06:08] ­dica
­Team84 says:
[20:06:31] ­Appunterò questa conversazione sul mio blog, ma qualora lo volessi, censurerò il tuo nickname per una questione di privacy non dovuta.
­ArMan says:
[20:06:55] ­non è un problema… a presto ;)
­Team84 says:
[20:07:16] ­Accolgo con piacere la tua deliberatoria e ti saluto nuovamente; au revoir.
­ArMan says:
[20:07:24] ­ciao


Nella trascrizione di questa conversazione ho corretto i miei refusi.

Categorie: Parole |

10
Mag

Riprese nipponiche

Pubblicato domenica 10 Maggio 2009 alle 20:57 da Francesco

Finalmente mi sono deciso a spendere qualche minuto per montare le immagini che ho ripreso durante il mio ultimo soggiorno nel Sol Levante. Riguardo sempre con piacere i video dei miei viaggi, ma non vengo mai colto dalla nostalgia. Ho selezionato diciassette minuti da appuntare su queste pagine: adoro il secondo spezzone! Questa volta il materiale filmato è risultato più breve poiché parecchie cose le avevo già immortalate nel corso della mia prima esperienza nipponica.

Prima parte 

 

Seconda parte 

Categorie: Diario di viaggio, Giappone 2009, Parole |

9
Gen

Sakura

Pubblicato venerdì 9 Gennaio 2009 alle 16:39 da Francesco

Mi sento bene in tutte le stagioni. Il mio umore non viene influenzato delle condizioni climatiche e trovo che le giornate invernali siano un ottimo sfondo per il silenzio rurale in cui vivo attualmente. Il freddo non mi punge, ma quando vado a correre indosso i guanti perché la natura mi ha donato mani piccole e delicate che forse starebbero meglio sul corpo di un pianista. Ogni volta che i media parlano della striscia di Gaza mi viene in mente la tossicodipendenza di Paul Gascoigne. La Palestina è uno scannatoio e la sua situazione smuove le coscienze quando per il conteggio dei morti occorre un abaco. Seguo sempre le vicende internazionali tramite testate e fonti diverse, ma non mi lascio coinvolgere dagli accadimenti del globo perché non ho la facoltà di incidere sul loro (de)corso. Cerco di non esprimere opinioni politiche perché le reputo inutili. L’unico parere che conta è quello di chi detiene il potere e il resto per me è soltanto rumore che serve per sostenere la confusione delle democrazie. In certi momenti mi sembra che la libertà di parola sia un male necessario. Non voglio insistere su questo punto e preferisco proseguire con i preparativi per la mia partenza. Ho impiegato un po’ a comprare il mio biglietto aereo per Tokyo, ma ne è valsa la pena e puntualmente la mia pazienza è stata ripagata. Come al solito ho acquistato il mio titolo di viaggio via Internet. Ho trovato un volo che coinvolge Finnair e British Airways per cinquecentosettanta euro (c’è chi paga il doppio per raggiungere il Sol Levante!). All’andata dovrò fare uno scalo di un paio d’ore a Helsinki mentre durante il ritorno atterrerò prima a Londra e poi dovrò raggiungere un altro aeroporto della capitale britannica per rimpatriare. Non cerco le comodità in viaggio e mi piace salire su più aerei, perciò sono contento della soluzione che ho trovato. Amo la stanchezza cosmopolita. Ho trovato un alloggio conveniente in quel di Ueno e si trova abbastanza vicino al luogo in cui ho soggiornato la prima volta che mi sono recato in Giappone. Partirò alcuni giorni dopo l’avvento della primavera nell’emisfero nord e probabilmente vedrò i ciliegi in fiore lungo le strade di Tokyo. Spero di vivere abbastanza per ripetere questo viaggio in futuro.

Fotografia di y-cart
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1
Giu

Fotografie galliche

Pubblicato domenica 1 Giugno 2008 alle 22:09 da Francesco

Ho archiviato in un angolo del web le fotografie che ho scattato in Camargue e ne ho scelta una per addobbare le poche righe di questo breve scritto. L’immagine mi ritrae di spalle nei pressi di Saint Marie de La Mere e l’ho ottenuta da solo con l’ autoscatto. Sulla parte posteriore della mia t-shirt è disegnato un bersaglio per le freccette e ogni volta che lo osservo mi viene in mente “Love Is A Killer”, un pezzo delle Vixen (una band hard rock che era composta da cinque ragazze). Il pezzo che ho citato è piuttosto orecchiabile e il suo ritornello calza a pennello con la fotografia, ma spero che la voce graffiante di Janet Gardner sia perfetta soltanto per descrivere qualche pixel e mi auguro che non si adatti mai alle mie vicende personali. Trovo che le parole di buon auspicio siano inutili, ma ne apprezzo la forma.

“I got a target on my back
For a cupid dressed in black
Love is a killer”

Camargue

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20
Ott

L’India e Pitigliano

Pubblicato sabato 20 Ottobre 2007 alle 01:24 da Francesco

È probabile che in futuro mi attendano due tappe. In primis ho intenzione di recarmi a Pitigliano in bicicletta, ma non sono ancora certo di riuscirci: il percorso non è dei più semplici a causa delle sue salite e delle relative pendenze. Il mio comune dista quarantanove chilometri da Pitigliano, quindi per andare e tornare (vivo) in un solo giorno devo prepararmi a pedalare per novantotto chilometri con uno zaino sulle spalle. Non so quando tenterò di affrontare questa piccola impresa per mettere alla prova il mio fisico, ma sono certo che la mia decisione arriverà all’improvviso nel corso di una mattina poco ventosa. Nel mio zaino riporrò qualche integratore, un po’ di cibo e una coperta di dimensioni ridotte qualora, per cause di forza maggiore, dovessi trascorrere la notte sotto il firmamento. Nel corso dei primi mesi dell’anno venturo è possibile che io mi rechi in India per affrontare il terzo viaggio da quando ho assunto la gestione della mia vita, ma anche questo spostamento non è ancora certo. Ho già provato a me stesso di non temere la fatica né le distanze e inoltre sono in grado di gestire le situazioni inaspettate. In questa fase della mia vita sto raccogliendo i risultati dei miei sforzi e ne sto producendo di nuovi. Sembra che la mia emotività non possegga nulla a causa della sua totale estranietà dagli aspetti più profondi dei rapporti interpersonali, ma in realtà contiene più di quanto io stesso riesca a quantificare.

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16
Ott

Seoul: Agosto e Settembre 2007 – Seconda Parte

Pubblicato martedì 16 Ottobre 2007 alle 00:07 da Francesco

Qualche giorno fa ho terminato il montaggio della seconda parte del mio video coreano e mi sono adoperato per annotarlo sopra queste pagine come mi ero ripromesso qualche settima addietro. In questa seconda e ultima parte del mio reportage ho inserito le sequenze che ho catturato al Korean War Memorial, alla Seoul Tower, al World Cup Stadium durante una partita del campionato di calcio coreano tra Seoul F.C. e Pohang, all’esterno di una pizzeria dove ho pranzato con il proprietario di quest’ultima e sull’aereo che mi ha riportato a casa, ma uno dei momenti più belli è stato il concerto di una band emergente in cui mi sono imbattuto per caso nel centro della capitale coreana. Sono stati momenti piacevoli che, ovviamente, mi seguiranno vita natural durante.

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27
Set

Seoul: Agosto e Settembre 2007 – Prima Parte

Pubblicato giovedì 27 Settembre 2007 alle 01:21 da Francesco

Questa è la prima parte del video che ho girato in Corea del Sud: dura ventisette minuti. Sono soddisfatto del risultato anche se non è professionale. Mi sono divertito a scegliere le sequenze da montare per creare questo compendio filmato e ho riguardato con piacere i luoghi in cui sono stato. Devo ancora iniziare a lavorare sulla seconda parte, ma spero che compaia presto su queste pagine virtuali.

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