Sono favorevole alla pena di morte e credo che l’Europa se ne sia sbarazzata troppo presto, ma non la considero un punto d’arrivo e sarebbe opportuno che su questo pianeta si formassero le condizioni per poterne davvero fare a meno. L’esecuzione di Troy Davis mi ha lasciato perplesso poiché sussistevano ragionevoli dubbi sulla sua colpevolezza. Giustiziare un innocente secondo me mina gravemente l’efficacia della pena capitale come deterrente.
Alcuni sostenitori di questa misura sono chiaramente dei frustrati con tendenze al sadismo che proiettano su circostanze del genere una parte della loro personalità disturbata, però in nazioni come il Giappone (in cui il tasso di criminalità è basso) la pena di morte raccoglie un consenso piuttosto largo che si può constatare anche in Russia. Io non credo granché ai sondaggi che si basano su campioni relativamente piccoli, perciò vorrei che in tutte le nazioni (Italia compresa) vi fosse un voto democratico per scegliere se (re)introdurre o meno la pena di morte, ma sono certo che taluni si scandalizzerebbero oltremodo perché “una questione così delicata non si può affidare al voto popolare”. La parte virgolettata non è affatto una citazione, tuttavia potrebbe rappresentare il pensiero di qualcheduno che sostenga la democrazia fino a quand’essa non si scontri con i suoi principi: una posizione del genere sarebbe un po’ contraddittoria, ma tant’è. Sono un tipo pragmatico e mi piacerebbe trovarmi in un sistema in cui prevalesse l’interesse del maggior numero di persone, però non pretendo che ciò si chiami “democrazia” e al contempo se corrispondesse a tale sostantivo non mi disturberebbe affatto. Un idiota (qualora fosse donna avrebbe l’aggravante dell’apostrofo) potrebbe leggere nelle mie parole la più celebre delle massime machiavellesche, ma sbaglierebbe completamente. Lo ripeto: completamente.