29
Mag

À la maison

Pubblicato giovedì 29 Maggio 2008 alle 16:40 da Francesco

Sono tornato a casa alle sette di ieri sera dopo diciannove ore lungo le linee ferroviarie francesi e italiane. Non ho potuto prendere un volo aereo dato che non avevo neanche un documento con me. Il viaggio in treno è stato lungo e piacevole. Sono partito da Toulouse dopo mezzanotte e sono giunto a Nice otto ore dopo. Sono restato meno di sessanta minuti in Costa Azzurra e attorno alle nove di mattina sono arrivato a Ventimiglia dove ho acquistato tre biglietti per coprire gli ultimi tratti del mio ritorno a casa, ma prima di rientrare nel mio comune ho effettuato due fermate. Sono rimasto più di un’ora alla stazione di Genova Piazza Principe e per ingannare il tempo ho comprato un libro leggero: “Leviatano” di Thomas Hobbes. La lettura mi ha consentito di passare piacevolmente le ore d’attesa, ma ho dovuto interromperla quando sono salito sull’Intercity che mi ha portato fino alla stazione di Pisa Centrale. Mi sono ritrovato in uno scompartimento con tre ragazze che erano in procinto di rincasare dopo un viaggio in Provence durante il quale avevano partecipato a un incontro sul buddismo. Per buona parte del tragitto le tre ricercatrici del Nirvana si sono lanciate in disquisizioni continue sulla società e due di loro hanno discusso animatamente. Ho ripreso la lettura di Hobbes quando sono sceso a Pisa Centrale e l’ho continuata fino al mio arrivo a Orbetello. Ho raccolto un po’ di materiale nel corso della mia settimana francese, ma non ho ancora trasferito il contenuto della mia MIniDV sul PC e devo fare una cernita delle foto che ho scattato.

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27
Mag

Très bien

Pubblicato martedì 27 Maggio 2008 alle 18:05 da Francesco

In questo momento mi trovo in un Internet point vicino alla stazione principale di Toulouse, ovvero gare de Toulouse-Matabiau. Il locale è gestito e frequentato da maghrebini, ma se fossi un fautore del terrorismo islamico userei questo luogo come una base d’appoggio per organizzare qualche attentato. Finora ho visitato una parte della costa e dell’entroterra del meridione francese, ma non ho riscontrato differenze eccessive tra i paesaggi della Maremma e gli scenari nei quali mi sono imbattuto durante gli ultimi giorni. Lungo l’itinerario mi sono fermato a Menton, Gordes, Avignon, Arles, Saint Marie de La Mere, Aigues Mortes e altre località di cui non ricorderò mai il nome. Ho fatto anche un salto in Spagna e per la terza volta nella mia vita ho messo piede a Cadaqués, il paese natale di Salvador Dalì. Non viaggio mai in compagnia, ma ho deciso di fare un’eccezione per accontentare mia madre e di conseguenza ho accettato il suo invito a partire in auto con lei e un paio di sue amiche. Quest’oggi, dopo una settimana, mi sono separato dal resto del gruppo a causa di alcune divergenze insanabili e ho deciso di tornare in Italia da solo. Le amiche di mia madre fumano molto e talvolta sembra che costoro gareggino per arrivare prime alle olimpiadi del cancro, perciò non sono molto avvezze al movimento fisico e oltre all’agonismo neoplasico praticano frequentemente un’attività urinaria che comporta numerose pause tra un tiro di Camel e l’altro. Sono a Toulouse dalle tre del pomeriggio e devo aspettare ancora sei ore prima di salire sul prossimo treno per Ventimiglia, ma trovo che questa attesa sia piacevole e la pioggia che imperversa sulla città non mi infastidisce affatto. Au revoir.

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