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Gen

Requie e Thaumazein

Pubblicato sabato 3 Gennaio 2009 alle 12:42 da Francesco

Ogni tanto provo a stendere un testo su qualunque base sconosciuta che mi piaccia parecchio, ma spesso il risultato mi delude e di conseguenza cancello i miei tentativi. Ho già fatto qualche video di questo genere e taluni hanno persino apprezzato, ma io preferirei avere le capacità per suonare power metal e lanciare acuti fino alla troposfera. La qualità del video non è delle migliori e il missaggio della traccia audio sarebbe venuto meglio in mezzo al traffico di Ho Chi Minh City, perciò trovo opportuno affermare che uno fa quello che può. Come sempre mi sono divertito ad abbinare suoni e immagini, ma la musica è un’altra cosa e dato che non c’è bisogno di precisarlo quest’ultima frase è solo il frutto della mia pedanteria.

Requie e Thaumazein

Ricordi recenti di mattine invernali
Lontano da scuola lungo strade provinciali
Cercavo la rivincita e due guanciali
Fantasie ideali che sono rimaste tali
Incontri surreali e ore solitarie
Frasi banali e situazioni ordinarie
Effetti collaterali della collera
Pensieri stretti da una mente che non li tollera
Talvolta i giorni sono incomprensibili
Privi di perdono o di scuse plausibili
Parole mai udite
Notti mai accudite
Accuse che si alzano come una stalagmite
È inutile che il limite sia raggiungibile
Gioia e sofferenza superano lo scibile
Tutto è distorto dalle percezioni
Credo che Cristo sia risorto contro le sue intenzioni
I tramonti cremisi
I passi lungo i Campi Elisi
Corpi in simbiosi che risultano divisi
I respiri intrecciati di cosa sono intrisi?
Lo chiesi a un cane randagio imitando Francesco D’Assisi
Non corro pericoli come Tiblisi
Significati impliciti dentro ogni crisi
I riflessi di un prisma
Non conosco l’unione né lo scisma
Impero su me stesso come Bismarck
Così il tempo e la polvere avvolgono i mobili
Le colpe conducono verso una necropoli
Non ho proposte
Non occorre che io protesti
Non ho risposte
Mi mancano i pretesti
Digressioni di ordine filosofico
Un quesito cosmogonico è un male cronico
Entusiasmo e delirio
Pena e martirio
Ho finito le parole e mi ritiro

Categorie: Parole, Video |

30
Gen

Thaumazein

Pubblicato mercoledì 30 Gennaio 2008 alle 19:18 da Francesco

Mantengo le distanze da ciò che non posso sfiorare e attendo che ogni nota venga suonata a tempo debito. Non mi interessano le nozioni di chi ha i titoli per dispensarle e curo la convulsione dei sensi con la volontà d’evolvere. Vivo quietamente e mi sento appagato, ma non voglio che la mia interiorità si sazi. Sono il risultato dell’alleanza tra la mia indole e le coincidenze. Mi sento fortunato e di tanto in tanto un’euforia leggera mi pervade. Alcuni frammenti della mia vita sembrano tratti dalla descrizione di un’ascesi, ma io non anelo a un’elevazione spirituale e non ho bisogno di credere a qualcosa per vivere. Mi sento completo anche nei periodi in cui le apparenti sciagure del mio stato d’animo mi inducono a formulare pensieri che talvolta esterno con un altro registro linguistico. Non bado eccessivamente alle bizzarrie capricciose della mente e ascolto quest’ultima quando si trova lontano dalle influenze nocive dell’impulsività. Non nego la bellezza di un fiume di bile, ma cerco di seguire il suo corso quando devo irrorare i canali della risolutezza e mi assicuro che non straripi durante la stagione dei monsoni. Tra un’ambage e l’altra mi diletto con le tessere del mio carattere mosaicato. Salto di pala in frasca e cerco di padroneggiare più di un modo con il quale esprimermi con me stesso per non cristallizzarmi in un soliloquio monocorde.

Categorie: Intimità, Parole |