Pubblicato martedì 20 Febbraio 2024 alle 18:26 da
Francesco
Secondo me la domenica è un giorno da golpe, ma in quella appena trascorsa io ho finito per correre la mia quarantatreesima maratona, la trentesima sotto il muro psicologico delle 2 ore e 50 minuti. È stata anche la mia cinquantesima gara di lunga distanza (nel novero vi sono anche sette ultra). Me la sono presa “comoda” perché sono partito per farla a mo’ di allenamento, quindi con un’andatura tra i 4’ e i 4’02”/km, ma alla fine è venuto tutto un po’ più veloce come nei decorsi infausti. Il tempo finale è stato di 2 ore, 47 minuti e 38 secondi, ossia 3’58”/km: ottavo assoluto e un primo posto di categoria che non significa niente, assolutamente nulla, proprio zero, però la targa ha un design grazioso.
Nelle mie due precedenti partecipazioni alla White Marble ero riuscito a finire tra i primi cinque, quindi con modesti premi in denaro che non ho mai potuto ricevere perché ero, sono e sarò una Runcard, ovvero un atleta senza una squadra federale.
La mia condotta di gara è stata tranquilla e mi sono divertito assai. Ho girato lievemente più lento nella seconda parte del percorso, nondimeno sono riuscito a recuperare diversi atleti che forse erano partiti troppo forte.
Per l’occasione ho indossato l’ottima canotta regalatami dal caro Emidio dell’Aurora Montale, perciò è a lui che dedico questa mia prestazione.
Qui i risultati: https://www.endu.net/it/events/white-marble-marathon/results
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Pubblicato giovedì 4 Maggio 2023 alle 18:11 da
Francesco
La mia età atletica è inferiore rispetto a quella anagrafica, anch’essa invero non troppo tarda, perciò sono conscio di come tutti i miei primati personali nella corsa siano passibili di miglioramento e, nella misura del possibile, intendo perseguirne il progresso.
A ottobre la rocambolesca vittoria alla maratona di Pescara e, la settimana dopo, il quarto posto alla maratona di Forlì, mi avevano fatto sperare in una stagione stellare, ma poi non sono riuscito a sfruttare gli ottimi allenamenti di cui sono stato, autore e interprete. Credo che questi mesi di lontananza dalle gare abbiano giovato alla mia fame agonistica o almeno alla voglia di tornare a un certo livello di preparazione.
Da mesi nella mia zona battono venti insistenti che sono stati concausa del mio allentamento negli allenamenti (col senno di poi una provvidenziale assonanza), ma sto recuperando anche la voglia di vincere questa tremenda rottura di coglioni. La corsa mi ha dato più di quanto io abbia dato a lei e finché ne avrò modo continuerò a praticarla, fosse anche a ritmi blandi, ma credo che davanti a me si stagli ancora un ampio orizzonte su cui togliermi ulteriori soddisfazioni, come già mi sono prospettato all’inizio di queste trascurabili righe.
L’entusiasmo può variare d’intensità, tuttavia di fondo v’è qualcosa d’immutabile nell’essenza ludica e infantile (nell’accezione più alta del termine) che sta alla base del mio rapporto con questo sport: di ciò sono molto grato in quanto mi rendo conto della mia fortuna. Al di là che un domani certe cose mi riescano o meno, sono le intenzioni, e non già i processi a loro carico, a stimolarmi e ad avvincermi, ergo a prescindere dagli esiti che verranno.
Non riparto da zero giacché riesco ancora a tenere ritmi attorno ai 4’/km o poco al di sotto, perciò devo solo sottopormi a una buona base di fondo settimanale e poi aggiungere alla strada, per me mai costellata di tabelle o programmi prestabili, qualche sessione più specifica per la velocità di punta.
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Pubblicato mercoledì 8 Febbraio 2023 alle 21:39 da
Francesco
Durante le ultime sessioni di allenamento ho ricevuto delle piacevoli conferme sul mio stato di forma e mi accingo a darmene conto snocciolando pedanti statistiche. Mi sento appagato nella duplice veste di atleta e allenatore di me stesso, perciò punto a convertire i miei sforzi in risultati ufficiali durante la prossima primavera o nei suoi immediati confini temporali.
Ho fatto bene a starmene un po’ lontano dalle gare per concentrarmi su una preparazione più corposa e articolata. A dicembre ho corso 540 chilometri, a gennaio 402 e già dall’ultima settimana del precedente mese ho cominciato a raccogliere dei buoni frutti, ma i più munifici sono stati i primi otto giorni di febbraio durante i quali ho macinato 117 chilometri mantenendo un ritmo medio di 3’51”. Inoltre alla fine di gennaio ho sostenuto due allenamenti lunghi di seguito con un buon ritmo, giacché il 29 gennaio ho messo in cascina 32km a 3’57” e il giorno successivo, il 30 gennaio, ho incamerato 24km a 3’54”, poi non ho corso il trentuno affinché le gambe potessero recuperare un minimo di brillantezza così da cominciare bene il corrente mese.
1 febbraio: 6km a 3’34” e 12km a 4’15”
2 febbraio: riposo
3 febbraio: 22km a 3’47”
4 febbraio: riposo
5 febbraio: 18km a 3’46”
6 febbraio: 25km a 3’49” con vento forte e freddo.
7 febbraio: riposo
8 febbraio: 16km a 3’57” con vento, qualche salita e 12 chilometri su strada bianca.
Sto giostrando tre paia di scarpe a seconda dei ritmi, laddove per le andature più lente opto per New Balance Fuelcell Propel V3 mentre uso Brooks Hyperion Tempo e Saucony Endorphin Pro 2 per velocità più sostenute.
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Pubblicato martedì 29 Novembre 2022 alle 20:03 da
Francesco
Non ho tenuto fede alle buone premesse che ho raccolto con la vittoria alla maratona di Pescara e il quarto posto, la settimana successiva, a quella di Forlì, difatti poi mi sono visto costretto al ritiro per due volte di fila sulla distanza regina, rispettivamente a Parma e a Ravenna. Credo che quest’anno mi siano mancati i chilometri preautunnali, difatti con il caldo anomalo dell’estate non sono riuscito a macinare il volume necessario per ambire a certi risultati cronometrici.
Ho all’attivo quarantadue maratone, tutte sotto le tre ore, ventinove sotto le due ore e cinquanta minuti, sedici sotto le due ore e quarantacinque minuti e tre sotto le due ore e quaranta minuti, vari podi, due modeste vittorie più tutto il resto nelle gare brevi e nelle mie sette ultramaratone, ergo posso trovare lo stimolo agonistico solo in un netto miglioramento: in ragione di tutto questo mi sono ripromesso di non partecipare più a nessuna manifestazione fino a quando, in allenamento, non riuscirò a correre molto vicino al mio record personale di maratona. Chissà, può darsi che io abbia chiuso con l’agonismo, ma se anche questo fosse il caso di certo continuerei a correre per stare in forma.
Spero di riuscire a fare progressi notevoli da sottoporre alle dovute prove entro febbraio: la voglia e l’entusiasmo non mi mancano. Sono consapevole di come io ancora non abbia espresso tutto il mio potenziale nella corsa, ma riuscire a farlo non è cosa semplice e al contempo si prospetta avvincente. Ho avuto molte piccole soddisfazioni in ambito podistico, tuttavia ancora mi piace la dimensione giocosa che contraddistingue il mio approccio alla disciplina e anche per questo motivo non temo il carico psicofisico da sostenere nel tentativo di battere me stesso.
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Pubblicato giovedì 6 Ottobre 2022 alle 13:50 da
Francesco
In questo brevissimo filmato riassumo quanto è accaduto alla Maratona di Pescara (la mia quarantesima gara sulla distanza regina) che ho corso e vinto il due ottobre.
È stata una bella esperienza e una grande soddisfazione, inoltre ho avuto modo di visitare una cittadina costiera nella quale non avevo mai messo piede e di cui ho raccolto piacevoli impressioni.
Il sabato mi sono recato a nord della linea Gustav, appunto in quel di Pescara, laddove l’indomani ho preso parte alla ventiduesima edizione della cosiddetta
D’Annunziana, ma durante il viaggio in auto non ho avvistato panzergrenadier.
L’intenzione precipua era quella di sfruttare l’evento per correre un allenamento lungo di qualità sotto le 2 ore e 50 minuti, poi per l’eterogenesi dei fini c’è scappata la vittoria in un modestissimo (in termini assoluti) ma per me soddisfacente
2 ore 45 minuti 39 secondi (3’56″/km), complice anche un errore di percorso toccato in sorte a chi è stato in testa fino al ventitreesimo chilometro. Conosco il feeling.
Ho cercato il cambio di passo dopo trentottomila metri e mi è andata bene.
Giacché la gara è conosciuta come
D’Annunziana, sul podio ho avuto la tentazione d’intonare un “eja eja alalà” che il vate riportò in auge dal mondo classico, ma per amor di patria ho lasciato perdere!
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Pubblicato domenica 29 Maggio 2022 alle 17:35 da
Francesco
Da qualche settimana ho ripreso a gareggiare e mi sono misurato in un paio di competizioni locali per capire quale sia davvero il mio stato di forma: ne sono scaturiti un secondo e un quarto posto su tracciati piuttosto duri.
Ho nelle gambe più di quanto riesca a esprimere ed è soltanto il peso che mi frena un po’, difatti devo smaltire tre o quattro chili per la messa a punto, ma nei prossimi mesi conto di migliorare tutti i miei primati personali. Ho anche in programma il mio debutto in pista sui cinquemila metri e spero di fare una buona prestazione sebbene non abbia grandi aspettative a causa della mia inesperienza sul tartan: in ogni caso sarà divertente e non vedo l’ora di partecipare.
La corsa continua a darmi molto e sono certo che io non abbia ancora raggiunto il mio limite individuale, perciò mi alleno sotto la mia attenta guida per alzare l’asticella di cui dispongo. Per me si tratta di un’avventura avvincente e comunque vada mi arricchisce l’esistenza.
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Pubblicato mercoledì 8 Dicembre 2021 alle 16:53 da
Francesco
In una mattina tutt’altro che immacolata ho chiuso un piccolo tour de force di cinque gare che ho iniziato venticinque giorni fa, ossia due maratone, un trail, una dieci e, quest’oggi, una mezza in cui ho finalmente siglato il mio nuovo record personale. I 21097 metri sono una distanza per la quale non ho mai avuto grande attenzione né cura, alla stregua di quanto certe istituzioni hanno fatto con le vittime da uranio impoverito, quindi si trattava di una prestazione “facile” da migliorare.
Il tempo finale è stato di 1 ora, 16 minuti e 34 secondi (real time) in quel di San Miniato, quindi a un’andatura media di 3’38″/km (13° posto).Invero speravo di girare sull’ora e quindici, ma quattro giorni or sono ho corso anche una dieci chilometri a Canino piuttosto dura a causa del dislivello e l’ho chiusa in 35 minuti e 43 secondi perdendo una bellissima volata finale (8° posto): la foto, ch’io trovo michelangiolesca, fa riferimento proprio alla gara in Tuscia.
Sono contento di me come allenatore di me stesso e anche se cerco di strafare non me ne fotte nulla perché alla fine mi diverto sempre.
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Pubblicato domenica 21 Novembre 2021 alle 19:24 da
Francesco
Per correre preferisco l’asfalto con buona pace di Greta Thunberg, ma quest’oggi ho deciso di cimentarmi su un terreno e un dislivello che frequento assai di radio. Una bella giornata di sole, tante facce conosciute, un clima disteso e un’ottima organizzazione.
Insomma, mi sono relazionato ancora una volta con quelle che il signor Kant soleva chiamare forme pure a priori della sensibilità, ossia lo spazio e il tempo.
Stamane ho partecipato al trail dell’Argentario e sono riuscito a vincerlo, ma ho rischiato di mancare la partenza giacché un’immensa cacata mi ha trattenuto a lungo sul più salvifico dei troni in ceramica. Tutto trafelato e col cirro negletto (as usual) alla fine ho preso il mio pettorale e mi sono unito ai circa trecento partenti.
La mia è stata una gara tattica e all’inizio ho lasciato ad altri l’onere di dettare il passo. A un certo punto sono arretrato in terza posizione e su uno degli stretti sentieri in discesa ho rischiato una brutta caduta, ma ho avuto la prontezza di spingere ambo le mani contro un albero del limitare e così ho recuperato l’equilibrio senza arrestare la corsa: in quel momento mi sono sentito un po’ come Ed Warner in Holly & Benji, quand’egli spingeva con le gambe contro un palo della porta e si dava lo slancio per raggiungere il pallone dalla parte opposta. Grande squadra la Muppet.
Se non vado errato il sorpasso decisivo l’ho eseguito attorno al sedicesimo chilometro e poi ho effettuato un ulteriore allungo che mi ha consentito di arrivare in prossimità del traguardo con un buon vantaggio. Sono stati ventidue chilometri molto duri ma altrettanto belli. Non mi abituo mai agli scorci dell’Argentario.
Non conoscevo benissimo il tracciato. Ne ricordavo alcune strade perché in passato ci ho corso e su altre in plurime occasioni mi ci ha portato come passeggero un amico a bordo de “La Trattora”, la sua vecchia e gloriosa moto sulla quale mi sono sempre sentito al sicuro anche sulle strade più dissestate. Questo successo lo dedico a tal Draghetto, perché oltre a essere una gran persona e un grande atleta si è speso tanto per la pulizia del percorso e la buona riuscita dell’evento. La stupenda foto è di Marco Solari (www.marcosolari.it).
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Pubblicato lunedì 15 Novembre 2021 alle 13:49 da
Francesco
Ieri mattina sono stato accolto dalle brume romagnole per correre la maratona di Ravenna. Prima della gara ho incontrato qualche podista di mia conoscenza e ho stretto amicizia con un ragazzo al debutto sulla distanza regina a cui ho fatto un sincero augurio e con il quale ho scambiato un reciproco incitamento quando ci siamo rivisti sul percorso mentre transitavamo in direzioni opposte: spero che il suo esordio sia andato bene!
Dopo il rito dei bagni chimici, il quale come sempre sottende l’attesa della liberazione vescicale, ho raggiunto la griglia di partenza con l’idea di aggredire il mio record personale, perciò ho osato fin dall’inizio con un’andatura media che ha oscillato tra i 3’39” e i 3’40” al chilometro.
I primi undicimila metri sono stati un po’ ostici a causa dei plurimi cambi di direzione e della pavimentazione cittadina, ma una volta fuori Ravenna il vento si è dimostrato abbastanza clemente, difatti per me proprio quest’ultimo costituiva la variabile più importante. Ho corso quasi tutta la gara in solitaria e poco prima del ventunesimo chilometro ho superato la seconda donna, una top runner rumena che ha poi chiuso in 2 ore e 43 minuti, molto distaccata dalla vincitrice keniana che invece ha tagliato il traguardo in 2 ore e 29 minuti.
Il mio passaggio ai dieci chilometri è stato di 37 minuti netti, quello alla mezza di 1 ora, 18 minuti e 9 secondi e ho raggiunto il trentesimo chilometro in 1 ora e 51 minuti.
Dal trentacinquesimo chilometro in poi non sono più riuscito a mantenere il passo sotto i 3’50” e ho così visto sfumare il mio record personale, ma sono riuscito comunque a correre per la terza volta sotto il muro psicologico delle 2 ore e 40 minuti, esattamente 2 ore, 39 minuti e 47 secondi: decimo assoluto, terzo di categoria e quinto italiano su oltre un migliaio di partecipanti.
Malgrado il calo nel finale sono rimasto molto soddisfatto della mia prestazione, mi è piaciuto il modo in cui ho corso e la costanza con cui ho mantenuto una buona meccanica per quasi tutta la gara. È stata la mia trentottesima maratona su trentotto sotto le tre ore, la ventiseiesima sotto le 2 ore e 50 minuti, la sedicesima sotto le 2 ore e 45 minuti e, come già scritto, la terza sotto le 2 ore e 40 minuti.
Sono contento anche come allenatore di me stesso perché finalmente ho trovato la quadratura del cerchio e un giusto equilibrio tra volume e intensità. Devo lavorare un po’ sulla velocità di punta e intendo farlo con ripetute lunghe.
Qui la traccia Strava: https://www.strava.com/activities/6256574097
Qui la classifica: https://tds.sport/it/race/12024
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Pubblicato martedì 21 Settembre 2021 alle 07:25 da
Francesco
Non amo molto le strade capitoline perché ivi respiro un senso d’imminente decadenza che stride con l’alone d’eterno splendore di cui l’Urbe si fregia e questo contrasto non manca mai di suscitare in me una sorta di repulsione. È una giungla metropolitana e a ogni angolo si possono avere problemi perché lo Stato è spettrale benché vi risiedano le sue più alte istituzioni, perciò quando ci metto piede mantengo sempre alta l’attenzione.
Insomma, l’altro ieri nella Mogadiscio d’Italia, ossia Roma, ho corso la mia trentaseiesima maratona, la ventiquattresima sotto le 2 ore e 50 minuti. Credo che l’orario anomalo, il periodo quasi equinoziale e la possibilità di un caldo settembrino abbiano scoraggiato le iscrizioni, perciò con il tempo finale di 2 ore, 49 minuti e 31 secondi sono riuscito a classificarmi ventiquattresimo assoluto, ottavo italiano e secondo di categoria: l’altro SM35 ha corso in… 2 ore e 8 minuti.
Puntavo a fare almeno 2 ore e 45 minuti, perciò sono transitato alla mezza in 1 ora e 23 minuti con l’idea di provare il negative split, ma al venticinquesimo chilometro ho capito che non era la giornata giusta e così l’ho portata in fondo senza distruggermi. Alla partenza ho confabulato un po’ con Re Giorgio che sette giorni prima aveva corso una cento chilometri in Olanda… Quando nella prima griglia sono entrati gli atleti africani ho avuto la decenza di mettermi dietro di loro invece di restare davanti.
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