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Giunture solidali

Pubblicato domenica 9 Maggio 2010 alle 11:06 da Francesco

Il ginocchio destro pare che abbia deciso di raccogliere i problemi del sinistro, ma d’altronde le coppie devono condividere tutto per rimanere tali. Pensavo che i dolori rotulei e meniscali si fossero pressoché estinti dalle mie articolazioni, ma purtroppo si sono limitati a traslocare di qualche centimetro in linea d’aria. Non sono un ortopedico e per adesso non intendo consultarne uno. Non posso correre né pedalare e sono già otto giorni che non svolgo attività fisiche troppo intense. Spero che il riposo possa giovare al mio ginocchio. Non pretendo di allenarmi tutta la vita, ma credo che smettere a venticinque anni sia un po’ presto. Non chiedo mai al mio corpo più di quanto possa dare, altrimenti adesso non sarei qui ad annotare questa ovvietà. Il tempo è migliorato nella mia zona e da qualche giorno il mese di maggio offre dei pomeriggi decenti per correre una ventina di chilometri. Mi sento un po’ fuori forma e probabilmente lo sono, ma il mio morale non ne risente e troverò una soluzione per rimettermi in carreggiata. Forse in questo periodo qualche economista vorrebbe esporsi al contagio del mio ottimismo. In maniera sporadica il mio equilibrio è composto anche da rialzi e ribassi. Un po’ di disavanzo interiore lo reputo accettabile e addirittura propedeutico per delineare ogni mia ripresa. Anche quest’oggi non ho granché da annotare a parte i guasti anatomici, ma la linearità della mia esistenza non mi provoca noia né fastidio. Tranne una guarigione celere, non vi sono in me desideri particolari. A differenza di qualche ministro io dormo bene e mi sveglio sereno. Devo ancora scrivere una dozzina di pagine per completare il mio secondo libro ed eseguirne la correzione. Non voglio addossarmi alcuna fretta poiché non ho una tabella di marcia da rispettare. L’estate si avvicina e io non mi allontano.

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