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D’amore, d’indifferenza, di vendetta e quant’altro

Pubblicato sabato 26 Novembre 2011 alle 05:35 da Francesco

Non ho una famiglia e mia madre è l’unica persona che ho al mondo. Alcuni dei miei parenti (che io considero soltanto apparenti) vorrebbero tornare in contatto con me. Forse mi sono scordato di comunicare a questi figuri che hanno perso tutti i gradi di parentela da molto tempo, difatti ho strappato i galloni dalle loro spalle e ho spaccato in due le sciabole d’ordinanza: condannati con disonore per alto tradimento.
Non firmo i trattati di Westfalia e sono poco incline al perdono. Non rovisto nel dimenticatoio né ho la necessità di raccattare pezzi di passato. Non riconosco valore alcuno ai legami di sangue. Sono in grado di amare profondamente benché io non l’abbia ancora fatto e in egual misura ho capacità sufficienti per coltivare l’indifferenza dovuta lungo tutto il tempo che mi resta da vivere. L’amicizia per me è un fattore trascurabile, una piacevole eventualità che tuttavia non presenta nulla d’insostituibile o indispensabile. Ognuno fa scelte di cui poi volente o nolente si assume gli oneri. Spero che taluni si dimentichino di me e non cerchino ulteriori contatti poiché io non voglio accollarmi certe rotture di coglioni. Nella sciagurata ipotesi in cui qualcuno mi recasse fastidio, ebbene, proprio in quel momento io comincerei ad attendere la prima occasione buona per fargliela pagare con tutti gli interessi. D’altronde, come torno a ripetere, sono davvero capace di amare senza riserve, ma riesco pure a fare progetti di lungo termine per vendette esemplari. Finora soltanto due volte sono giunto al punto di dovermi rifare su qualcuno e in entrambi i casi è trascorso molto tempo prima che potessi rivalermi, difatti chi poi è stato destinatario di questi atti ha faticato un po’ a spiegarsi l’accaduto poiché il tempo aveva insabbiato le cause, tuttavia ne era valsa la pena. Per ora non ho vendette in cantiere e non vorrei allestirne di nuove, ma preferirei di gran lunga profondere tutti i miei sforzi verso sentimenti positivi. Non sono più un adolescente inquieto e per me la negatività è soltanto una delle tante sfaccettature con le quali la realtà cogente talvolta mi costringe a confrontarmi: io ne farei volentieri a meno.

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