Pubblicato giovedì 6 Ottobre 2022 alle 13:50 da
Francesco
In questo brevissimo filmato riassumo quanto è accaduto alla Maratona di Pescara (la mia quarantesima gara sulla distanza regina) che ho corso e vinto il due ottobre.
È stata una bella esperienza e una grande soddisfazione, inoltre ho avuto modo di visitare una cittadina costiera nella quale non avevo mai messo piede e di cui ho raccolto piacevoli impressioni.
Il sabato mi sono recato a nord della linea Gustav, appunto in quel di Pescara, laddove l’indomani ho preso parte alla ventiduesima edizione della cosiddetta
D’Annunziana, ma durante il viaggio in auto non ho avvistato panzergrenadier.
L’intenzione precipua era quella di sfruttare l’evento per correre un allenamento lungo di qualità sotto le 2 ore e 50 minuti, poi per l’eterogenesi dei fini c’è scappata la vittoria in un modestissimo (in termini assoluti) ma per me soddisfacente
2 ore 45 minuti 39 secondi (3’56″/km), complice anche un errore di percorso toccato in sorte a chi è stato in testa fino al ventitreesimo chilometro. Conosco il feeling.
Ho cercato il cambio di passo dopo trentottomila metri e mi è andata bene.
Giacché la gara è conosciuta come
D’Annunziana, sul podio ho avuto la tentazione d’intonare un “eja eja alalà” che il vate riportò in auge dal mondo classico, ma per amor di patria ho lasciato perdere!
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Pubblicato venerdì 24 Giugno 2022 alle 03:15 da
Francesco
Sabato diciotto giugno mi sono recato nella capitale d’Italia per correre la We Run Rome 2022, una manifestazione di dieci chilometri molto partecipata. Oltre a rivedere i mercati di Traiano del secondo secolo dopo Cristo ho avuto di modo di contemplare anche gli ormai immancabili rifiuti del terzo secolo dopo Cavour. Chi volesse fare davvero il punto della situazione dovrebbe prepararsi a metterne qualcuno di sutura e altrettanti di sospensione.
Non conoscevo la gara e mi aspettavo che fosse prevalentemente piatta, invece il percorso dopo i primi due chilometri ha offerto salite impegnative e tornanti pavimentati dai sampietrini. All’inizio mi sono messo alle spalle della seconda donna e l’ho seguita per un po’ a guisa di lepre prima di superarla durante una fase di ascesa, ma verso la fine ho sorpassato anche la vincitrice della gara, una keniana il cui tempo finale è stato di tredici secondi più lento del mio.
Ho cercato di dare tutto e alla fine mi sono classificato 15° assoluto su 2111 atleti arrivati, secondo nella mia categoria M35 in 35 minuti e 37 secondi, ovvero a una media di 3 minuti e 34 secondi al chilometro. Ho corso i mille metri più veloci in 3’16”, i più lenti con oltre venti metri di dislivello in 3’46”, ma sono riuscito a tenere tre chilometri sotto il muro psicologico dei 3’20”: il primo, il secondo e il settimo. Qui i risultati: https://tds.sport/it/race/12607
Ovviamente avrei preferito un tracciato piatto all’eventuale costo di un piazzamento peggiore, ma con un tempo finale che finalmente mi certificasse al di sotto dei 35 minuti sulla distanza.
Di solito sono cauto con le proiezioni, però ritengo che la prestazione di cui sopra possa convertirsi in un primato personale al netto del dislivello, dei sampietrini e del caldo (non eccessivo), dunque arrotondando per difetto con un buon margine di cautela. Ovviamente i primati personali vanno corsi e certificati, perciò conto di riprovare in tal senso alla prima buona occasione!
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Pubblicato domenica 30 Giugno 2019 alle 23:29 da
Francesco
Nei miei anni efebici ho sempre vissuto giugno come il momento di una ritrovata libertà dall’inutile tedio dell’istruzione obbligatoria. A scuola ho perso tempo e basta, assiso com’ero ad ascoltare rumori di fondo da cui non imparavo nulla. Io ero uno studente svogliato e nei miei insegnanti vedevo spesso reificato il concetto di sinecura, perciò ci completavamo a vicenda. Non ho vissuto attimi fuggenti e nei corridoi non ho mai incontrato Robin Williams (o forse non l’ho riconosciuto).
Or bene, quest’ultimo giugno invece è stato proficuo sotto molteplici aspetti, ma, tra le tante questioni a latere, ho riservato quasi tutto il mio entusiasmo per l’esperimento podistico a cui ho deciso di sottopormi.
Negli ultimi trenta giorni (di cui ventiquattro consecutivi) ho corso 651 chilometri, 162,5 a settimana, per un totale di 48 ore e 7 minuti, quindi a un passo medio di 4’26” al chilometro. Ho svolto diversi lavori di qualità a ritmi a cui non ero molto abituato (dai 3’30” in giù) e ho ritrovato il piacere di sondare i miei limiti.
Probabilmente a luglio non riuscirò a ripetermi in quantità, ma intendo mettere in cascina almeno 500 chilometri con maggiore enfasi sulle andature veloci. Questi volumi per me non costituiscono sacrifici in quanto amo correre e mi considero un privilegiato, inoltre so che tutto quello che ho fatto finora mi servirà per quando non potrò più farlo.
Ad agosto avrò un paio di occasioni per giudicarmi come atleta e come allenatore di me stesso, ma senza scadere in velate ambizioni ipostatiche.
Ormai sono cominciate le grandi manovre e spero di condurle fino alla fine. È previsto anche un rendez-vous con un amico maratoneta che sta recuperando da un incidente di percorso, ma tutto ciò a patto che una morte prematura non mi colga.
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