16
Ago

Una piacevole sorpresa

Pubblicato lunedì 16 Agosto 2010 alle 23:32 da Francesco

Il mese scorso ho acquistato uno smartphone per rendermi reperibile e anche per avere in un solo oggetto tutte le funzioni di cui solitamente abbisogno. Seguo la tecnologia e riesco sempre ad avvalermene per semplificarmi la vita, ma non rincorro mai le ultime novità a meno che non mi occorrano e soprattutto mi tengo alla larga dai quei prodotti esosi che fanno tendenza.
Per parecchio tempo ho potuto fare a meno di un telefono cellulare e adesso che mio malgrado ho dovuto rimediarne uno, l’uso che ne faccio per la comunicazione è piuttosto sporadico benché risulti quasi indispensabile. Le funzioni che io adopero più spesso sono la riproduzione musicale e il navigatore satellitare. Proprio il GPS, interfacciato con Smartrunner, mi ha svelato il chilometraggio esatto del mio percorso podistico e quest’ultimo si è rivelato maggiore delle mie misurazioni approssimative tramite Gmaps Pedometer.
Insomma, per parecchio tempo ho percorso ventiquattro chilometri e sessanta metri credendo che fossero poco più di ventuno. Ovviamente questa scoperta mi ha reso felice ed è andata ad assommarsi al mio nuovo record personale sul percorso suddetto: un’ora, trentasei minuti e trentadue secondi. Alla luce dei nuovi dati, il mio tempo migliore si traduce in una velocità media di quasi quindici chilometri orari, con un passo al chilometro di quattro minuti e un secondo.
In altre parole vado più veloce di quanto pensassi e con la mia soglia anaerobica potrei puntare a concludere la mia prima maratona sotto le tre ore e mezzo. Al massimo ho percorso trentasei chilometri, ma con velocità più modeste e una prestanza fisica che al tempo di questo primato personale era inferiore a quella attuale. Dovrei iscrivermi a una maratona per capire le mie reali capacità, tuttavia sempre inadeguate per qualsiasi velleità agonistica. Forse potrei fare in modo che il mio prossimo viaggio coincida con la mia prima maratona. Per me si tratta d’una questione personale, una sfida contro me stesso in cui il benessere è comunque la priorità. La corsa mi ha dato e continua a darmi molto sotto l’aspetto emotivo e paradossalmente, ora che corro un po’ di meno, le mie prestazioni sono migliorate. Non posso fare a meno di ritenere che un minore stress legato alla corsa e un maggiore allenamento pesistico stiano contribuendo ad aumentare la mia efficienza podistica. Prima o poi le mie prestazioni caleranno e forse un giorno non potrò più correre, ma non ho intenzione di ritirarmi presto da questa disciplina solitaria che mi vessa e mi accudisce senza pretendere più di quanto il mio sistema cardiocircolatorio le possa offrire.

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6
Mag

Galoppare

Pubblicato mercoledì 6 Maggio 2009 alle 00:31 da Francesco

In questo periodo ho aumentato la frequenza delle mie sessioni podistiche e le unghie dei miei alluci sono diventate violacee. Da alcuni mesi a questa parte ho cambiato l’itinerario lungo cui mi alleno; prima correvo in pineta per sedici chilometri. Ormai copro abitualmente una distanza di diciotto chilometri sull’asfalto in novanta minuti e questo significa che mantengo una velocità media di 11,87 chilometri orari, ovvero impiego cinque minuti e tre secondi a fare un chilometro. Quando correvo in pineta, grazie al tipo di terreno e alla distanza inferiore del tragitto, le mie medie erano migliori, tuttavia sono soddisfatto della mia andatura e di come il mio corpo reagisce alle sollecitazioni a cui lo sottopongo. Non ho grandi obiettivi per il futuro, ma vorrei coprire la distanza su cui mi alleno attualmente portando il tempo medio in cui percorro un chilometro sotto i cinque minuti e dato che adesso impiego mediamente cinque minuti e tre secondi a chilometro, questa meta non mi sembra irraggiungibile. La corsa mi ha dato molto e continua a darmi parecchio sebbene talvolta sia estenuante. Qualche anno fa ho iniziato a pedalare e in mountain bike mi sono preso le mie soddisfazioni a livello personale, ma poi sono sceso dalla sella e ho iniziato a correre più seriamente di quanto avessi mai fatto in precedenza. Ovviamente le mie medie sono lontane da qualsiasi velleità agonistica, ma in ogni sport individuale ho sempre cercato un confronto con i miei limiti e non ho mai preteso di essere superiore a qualcun altro. La mia esperienza mi induce a dare un’importanza fondamentale all’attività fisica per come quest’ultima influisce sull’umore e sull’equilibrio interiore.

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