Pubblicato venerdì 19 Febbraio 2010 alle 14:31 da Francesco
Diversi internauti giungono su queste pagine attraverso ricerche che concernono la scelta della musica per correre. Credo che l’efficacia di una compilation sia piuttosto soggettiva, ma condivido volentieri le mie esperienze. Nell’ultima settimana ho adottato una nuova playlist per affrontare un percorso di 21,8 chilometri (quasi quattro chilometri in più rispetto allo standard delle mie sessioni). Ho coperto la distanza testé citata in un’ora e trentotto minuti, a una velocità media di 13,35 chilometri orari e con un passo al chilometro di quattro minuti e trenta. Quanto ho descritto finora è il miglior risultato in termini di velocità che io abbia mai ottenuto. Ovviamente i miei dati non si sposano con le possibilità di vittoria in una mezza maratona, però mi soddisfano enormemente e in futuro mi auguro di fissare un nuovo record personale. Tra l’ascolto di un album e l’altro, ogni tanto realizzo una playlist come quella che mi accingo ad appuntare. Le mie prestazioni sono legate alla scelta della musica adatta per correre. Alcune tracce le seleziono per il valore emotivo mentre altre (e queste sono la maggior parte) per le caratteristiche prettamente musicali. In questa quarta compilation ho preso in prestito un po’ di roba dalla colonna sonora di Rocky e qualche cover in chiave metal. La raccolta contiene pezzi piuttosto piuttosto celebri e dunque non escludo che almeno una parte di quest’ultima possa fornire uno spunto per altre persone. La cover di “Eye Of The Tiger” dei Pain Confessor l’ho inserita due volte perché mi motiva molto. Quando la compilation termina e non sono ancora giunto a destinazione, faccio ripartire alcuni pezzi a mia discrezione. La cover di “Take On Me” dei Northern Kings è un pezzo a cui voglio dare una nota di merito perché lo reputo l’episodio più esaltante di tutta la playlist.
Pubblicato martedì 15 Settembre 2009 alle 04:30 da Francesco
Ho preparato e collaudato una terza raccolta di tracce power metal e heavy metal da ascoltare durante le mie sessioni di corsa. Ho affiancato qualche band meno nota a dei gruppi blasonati e il risultato per me è stato stupefacente: un mix stimolante di vecchie glorie e nuove leve. Ho provato quest’ultima compilation lungo un percorso di ventisei chilometri (circa otto chilometri in più rispetto alla distanza che copro abitualmente) e ne ho tratto grande beneficio, specialmente in salita. Tra tutti i grandi pezzi che ho scelto credo che “Heading Northe” degli StormWarrior sia il punto in cui la mia esaltazione raggiunge il culmine e difatti si rivela un aiuto potente quando aumenta la pendenza verso l’alto.
Pubblicato venerdì 28 Agosto 2009 alle 08:56 da Francesco
Per questa seconda raccolta ho utilizzato dei pezzi hip hop mentre per la terza compilation userò nuovamente delle tracce power metal e heavy metal. Trovo che, salvo poche eccezioni, l’efficacia della musica durante la corsa tenda a diminuire ed esaurirsi ogniqualvolta non venga diversificato l’ascolto dopo un numero variabile di sessioni. Penso che sussistano delle analogie tra la differenza di potenziale che si trova in campo elettrico e l’adozione della musica come elemento di tensione per intensificare l’attività fisica, perciò a mio avviso è necessario che la mente non si abitui mai a certi suoni e per evitare d’incorrere in questa condizione ho notato che almeno nel mio caso è sufficiente sostituire all’uopo il contenuto dell’ausilio musicale. Attraverso un continuo riciclo di tracce mi sono reso conto di come ogni pezzo valido ricarichi la propria efficacia dopo un periodo nel quale non giunga mai all’udito.
Pubblicato sabato 15 Agosto 2009 alle 12:44 da Francesco
Ho realizzato un paio di raccolte musicali per correre e le ho provate durante le mie sessioni di allenamento per comprenderne l’efficacia. Entrambe si sono rivelate ottime e per questo motivo ho intenzione di crearne altre. Questa playlist è composta da brani heavy e power metal, ma ne ho già pronta un’altra che è formata da pezzi hip hop d’oltreoceano e per le raccolte future attraverserò almeno altri due generi musicali che a mio avviso si adattano bene alla corsa. Ho cucito la compilation sottostante su misura per me, ma non escludo che qualcun altro possa trarne spunto o utilizzarla. Le tracce possono essere ordinate a seconda delle esigenze e l’ordine alfabetico è soltanto un mio vezzo. La durata complessiva di queste tracce è di circa un’ora e otto minuti, perciò qualcuna l’ascolto più volte per raggiungere il tempo di un’ora e venticinque minuti circa che ormai impiego regolarmente per coprire il mio percorso abituale di diciotto chilometri.
Blind Guardian – Mirror Mirror
Bruce Dickinson – Tattooed Millionaire
Bruce Dickinson – Chemical Wedding
Domine – The Ride of the Valkyries
Dream Theater – Another Day
Evergrey – Words Mean Nothing
Helloween – I Want Out
Iron Maiden – The Wicker Man
Luca Turilli – Legend of Steel
Manowar – Return of the Warlord
Manowar – Call To Arms
Sabaton – Primo Victoria
Sabaton – 40:1
Stratovarius – S.O.S.
Stratovarius – Hunting High And Low
Spesso so scegliere bene un ausilio musicale che faccia al caso mio in una data situazione e questa capacità mi facilita molto la vita. Usando un gioco di parole inglese potrei dire che quasi sempre sono in grado di procurarmi un “eargasm”; almeno quello!
Mi chiamo Francesco, mi trovo nel mio ottavo lustro e vivo dove sono cresciuto, ossia in Maremma.
In questo blog conduco da anni la mia autoanalisi, perciò i contenuti hanno un alto tasso d'introspezione e sono speculari agli sviluppi della mia persona.
Qui sono raccolti appunti intimisti, grotteschi, ironici; archiviati vi sono anche sfoghi, provocazioni, invettive ed esternazioni d'altro genere che oggi io considero quasi imbarazzanti od obsolete, ma di cui serbo traccia poiché nel bene o nel male hanno fatto parte del mio percorso e sono assurte fino alla coscienza.
Qualche passaggio può suscitare simpatia, talora fino all'insorgere dell'identificazione, invece brani d'opposto tenore hanno una portata sufficiente per destare un po' di disgusto, però credo che tanto i primi quanto i secondi siano adatti agli immancabili fraintendimenti o alle (in)volontarie incomprensioni.
Non sempre i significati dei miei scritti emergono dal loro contenuto manifesto, quindi io stesso mi guardo dal prendere alla lettera certe cose che metto nero su bianco o che altrove sarebbero già sbiadite.
Mi sono diplomato con ben sessanta centesimi al liceo linguistico, non ho mai messo piede in un ateneo e non ho mai fatto ingresso tra le grazie di una nubile.
Poiché errare è umano, e io di certo non nascondo né rinnego la mia natura mortale, ho ragione di credere che in tutta questa mole di appunti mi sfuggano refusi ed errori di cui chiedo venia alla mia attenzione e a eventuali (quanto incauti e improbabili) lettori.