Sono a Helsinki da due giorni e mi sembra di essere atterrato su un altro pianeta. Lungo le strade della capitale finlandese la bellezza è la regola e tutto il resto è un’eccezione trascurabile. Questa è la metropoli piu´vivibile che io abbia mai visitato e sarei felice di possedere un’abitazione da queste parti per trascorrervi una parte dell’anno. La città è innervata dalle piste pedonali e da quelle ciclabili, perciò è possibile visitarla agevolmente a piedi o su due ruote. I tratti del popolo finlandese sono bellissimi e fieri. Ho visto valchirie ovunque e sono rimasto incantato dai loro volti. Helsinki offre molti spazi verdi e ho avuto modo di visitarne parecchi grazie alle lunghe camminate con le quali ho riempito i primi giorni del mio viaggio. In questo periodo dell´anno il buio non esiste e ad ogni ora c’è un po’ di luce. Domani e dopodomani trascorrerò buona parte del mio tempo nel parco Kaisaniemi per assistere al Tuska Open Air Metal Festival che questa sera sarà anticipato dal concerto dei Nightwish assieme ai quali suoneranno gli Amorphis e gli Epica, ma dato che apprezzo soltanto i secondi non spenderò quarantaquattro euro per comprare il biglietto e invece guarderò l´ultima semifinale dei campionati europei di calcio; tiferò soltanto per Arshavin e Pavlyuchenko perché il loro modo di giocare mi delizia. Qualche ora fa ho fatto un po’ di shopping in un bel negozio di musica e ho placato la mia fame consumistica con l´acquisto di qualche album leggendario. In questi giorni Helsinki è battuta dal vento, ma le folate non sono fredde e riesco a girare in t-shirt senza problemi. Apprezzo questa città e vorrei farne parte. Mi piacerebbe tagliare i ponti con l’Italia e vorrei barattare la conoscenza della mia lingua madre con la conoscenza del finlandese. Sarei una persona migliore se le mie intenzioni abbandonassero il condizionale per mettersi sotto l’egida dell’imperativo. Sono felice di trovarmi a Helsinki e credo che sia un posto ideale per il mio stile di vita, ma nel bene e nel male io appartengo al mio luogo natio. Anche tra i paesaggi incantati della mia cittadina maremmana riesco a esercitare la mia esistenza in base alle mie esigenze, ma non mi rivedo affatto nell’indole sociale che predomina in Italia e questo è il motivo per cui spesso sembro un esterofilo. Mi lascio cullare dal mio presente finlandese e non mi cruccio su un futuro congetturale perché credo che sia soltanto un modo sterile per assaporare il frutto marcio del mio passato italiano. Ho ancora sei giorni da spendere quaggiù e sono certo che saranno piacevoli come i due che sono appena trascorsi.
Oggi ho ricevuto i biglietti per il Tuska Open Air Metal Festival che si terrà nel parco Kaisaniemi di Helsinki agli sgoccioli di giugno. Ho già prenotato il mio volo per la Finlandia e questa volta usufruirò dei servizi aerei della Lufthansa. Il Tuska Open Air Metal Festival dura tre giorni e il programma di quest’anno prevede anche la presenza dei Morbid Angel, una leggendaria band statunitense di death metal della quale posseggo la discografia originale, ma attendo con trepidazione di vedere dal vivo anche i Carcass, i Kreator, gli Entombed, i Behemoth, gli Amon Amarth e nutro una forte curiosità per le formazioni che non conosco. Alcuni gruppi che suoneranno al Tuska Open Air Metal Festival presenzieranno a un evento italiano molto simile, ovvero il Gods of Metal di Bologna, ma ho preferito partecipare al primo per vivere da solo l’atmosfera di Helsinki e delle zone limitrofe. La Finlandia per me non è totalmente sconosciuta e mi è stata descritta verbalmente in più occasioni dai ragazzi finlandesi che facevano parte della squadra europea nella quale militavo quando giocavo tramite Internet a Operation Flashpoint. Il mio soggiorno nordeuropeo durerà otto giorni e come al solito sarà un’esperienza solitaria, ma non ho ancora prenotato un alloggio e ne cercherò uno quando tornerò da un altro viaggio che sto per compiere. Oggi partirò per la Francia e resterò oltralpe per alcuni giorni. Sono stato diverse volte a Parigi, ma questa volta mi troverò in Camargue e ne approfitterò per assistere a una festa gitana.