8
Ott

L’infinita intifada

Pubblicato domenica 8 Ottobre 2023 alle 17:47 da Francesco

Circa un mese fa, constatando attraverso alcuni recenti filmati la recrudescenza della guerra civile in Siria, ho ipotizzato un ritorno del terrorismo in Europa, di conseguenza ho visto nello studiato ed efficace attacco di Hamas a Israele un preludio di quanto da me prospettato.
Nelle operazioni congiunte dei palestinesi mi è parso di cogliere un salto di qualità in termini di coordinazione ed equipaggiamento, difatti l’iniziativa è stata descritta come “senza precedenti”, ma questo cambio di passo lascia supporre che Hamas abbia ricevuto ausilio da altri nemici storici d’Israele: su tutti, l’Iran.
Ho raccolto, compulsato e messo insieme vari filmati di ambo le parti per ricavare un’idea più precisa degli eventi, scremando notizie e video falsi (i quali di solito documentano fatti diversi e lontani nel tempo) che in questi casi inondano tutti i canali della rete. Mi ha colpito l’attacco al rave organizzato nel deserto, dove frotte di ragazzi si sono trovati alla mercé dei loro carnefici, e l’incursione dei militanti palestinesi con i parapendii a motore: quest’ultima è stata una scena surreale, da videogioco.
Oggi, vedendo gli attacchi israeliani a Gaza, ho pensato che i palestinesi si siano condannati a morte da soli sebbene non siano tutti terroristi, ma per quanto “intelligenti” le bombe non distinguono i colpevoli dagli innocenti; una volta un inquisitore, rispondendo a un sottoposto che gli chiese come distinguere gli eretici catari da chi eretico non fosse, disse: “Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi”. Un alto ufficiale israeliano ha definito l’attacco a sorpresa come l’undici settembre del paese e secondo me, fatte le debite proporzioni, il paragone regge.
Mi chiedo se questa ennesima goccia geopolitica sia destinata a far cascare il vaso di Pandora, il quale ormai è già scoperchiato da tempo e attende solo di frantumarsi a terra, come se un nuovo conflitto su scala mondiale fosse imminente e ineluttabile: in ogni caso sono certo che gli attentati di matrice islamica torneranno in Europa.

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18
Mag

Intifada in Terrasanta

Pubblicato martedì 18 Maggio 2021 alle 16:57 da Francesco

Nuovi fuochi nell’aere e deflagrazioni al suolo celebrano la belligerante, insofferente ed efferata intersezione della terra di Canaan con quella dei filistei. La storia offre a certi popoli numerose ragioni con cui razionalizzare i reciproci annientamenti, come se una parte dell’umanità fosse un frutto da spremere per colmare una fraterna sete di sangue. Comodo e assiso, a migliaia di chilometri di sicurezza, quindi in osservanza delle attuali norme sul distanziamento sociale, io assisto alla morte in lieve differita di individui che non ho mai conosciuto: essi giungono a me sotto forma di fredde statistiche o come immagini a buona risoluzione.
La violenza è insita nella mia specie, la tendenza alla sopraffazione assume le forme più disparate in accordo con i luoghi e le epoche, ma non svanisce mai perché trova sempre asilo e motivi all’apparenza plausibili. La lotta può riguardare due ubriachi o popoli in guerra da generazioni, tuttavia la matrice è la stessa e mi chiedo se l’essere umano possa davvero affrancarsene. Nel frattempo, sul letto del tempo, scorrono fiumi di sangue e sofferenze, ma io non posso farci nulla e al contempo, in una qualche misura, ne sono correo giacché ai miei occhi una parvenza di empatia non conferisce alcuna assoluzione a nessuno.
Tra le varie ragioni per le quali non ho mai desiderato figli e mai ne avrò, figura anche la nefasta eventualità che la mia prole possa rendersi carnefice o cadere vittima nelle bellicose spire della specie. L’ingiustizia è la regola e il suo esatto contrario invece ne costituisce l’eccezione, ma a certe latitudini questa sperequazione risulta ancora più marcata.
Non mi cimento in considerazioni geopolitiche, non me lo posso permettere perché non ne ho i mezzi, però se azzardassi tanto lo farei solo per godermi l’illusoria vanità di un’analisi infondata e il relativo possesso della stessa nel campo delle idee.
Seguo il conflitto tra Israele e Hamas con molta attenzione, attingendo da fonti dirette e soppesando il materiale nel quale incorro, inoltre di quest’ultimo ne raccolgo parte sul mio canale YouTube (questa è la playlist) per scopi documentaristici e archivistici.
La cupola di ferro, il cosiddetto iron dome, ossia lo scudo israeliano, disegna con le proprie geometrie forme astratte e conseguenze concrete, come se l’attacco degli uni e le difese degli altri si abbracciassero fatalmente per ritardare l’inevitabile. Comunque vada, sarà un decesso.

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