Pubblicato lunedì 28 Dicembre 2020 alle 21:08 da
Francesco
Qualche settimana fa, nottetempo, ho visto con interesse Senza tetto né legge, un film francese del 1985. Non mi è risultato chiaro l’intento della regista, Agnès Varda, e ne ho ricavato delle impressioni contrastanti. All’inizio v’è il ritrovamento di un corpo, quello della protagonista, Mona Bergeron, e da qui la narrazione si avvale dell’analessi per ripercorrere i momenti che hanno portato la ragazza a morire assiderata in mezzo a un’anonima campagna d’oltralpe.
Prima di scegliere il vagabondaggio, Mona era una segretaria e pare che conducesse una vita borghese. Donna giovane e ancora piacente benché appaia già provata dall’esperienza in strada, costei finisce per interagire con persone piuttosto diverse tra loro per estrazione sociale e culturale, ma a me pare che lei si trovi sempre equidistante da tutti. Buona parte del film si vota alla descrizione di queste relazioni sociali, come se passasse in rassegna un’umanità in antitesi con Mona e tutto ciò avviene sullo sfondo d’un grigiore bucolico.
Questa Bergeron non mi piace perché mi pare fine a se stessa, indolente, apatica, edonista all’uopo e opportunista; priva di una tensione spirituale e manchevole di moti introspettivi: secondo me si tratta di una protagonista anonima come il luogo in cui ella muore e non so se tutto ciò sia voluto o meno. A mio avviso è come se la sceneggiatura di questa pellicola fosse un racconto di Kerouac scritto male e finito peggio, ma forse io non riesco a coglierne il messaggio. Non so se il film vada inteso come una contestazione alla vita ordinaria e alle sue alienanti implicazioni, ma qualora fosse questo lo scopo, non trovo nelle avventure di Mona una ricerca di libertà ed esse mi paiono il semplice prosieguo della suddetta ordinarietà per vie traverse. Può anche darsi che l’opera sia più esistenzialista di quanto io percepisca e quindi prescinde da una profonda caratterizzazione della protagonista proprio perché vuole mettere in luce quel cul de sac che è il percorso d’ogni essere umano. Sospendo il giudizio su questo lungometraggio perché mi rendo conto dei miei limiti interpretativi e non insisto oltre, ma sono contento che adesso risieda nel mio bagaglio di spettatore.

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Pubblicato domenica 1 Giugno 2008 alle 22:09 da
Francesco
Ho archiviato in un angolo del web le fotografie che ho scattato in Camargue e ne ho scelta una per addobbare le poche righe di questo breve scritto. L’immagine mi ritrae di spalle nei pressi di Saint Marie de La Mere e l’ho ottenuta da solo con l’ autoscatto. Sulla parte posteriore della mia t-shirt è disegnato un bersaglio per le freccette e ogni volta che lo osservo mi viene in mente “Love Is A Killer”, un pezzo delle Vixen (una band hard rock che era composta da cinque ragazze). Il pezzo che ho citato è piuttosto orecchiabile e il suo ritornello calza a pennello con la fotografia, ma spero che la voce graffiante di Janet Gardner sia perfetta soltanto per descrivere qualche pixel e mi auguro che non si adatti mai alle mie vicende personali. Trovo che le parole di buon auspicio siano inutili, ma ne apprezzo la forma.
“I got a target on my back
For a cupid dressed in black
Love is a killer”

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Pubblicato giovedì 29 Maggio 2008 alle 16:40 da
Francesco
Sono tornato a casa alle sette di ieri sera dopo diciannove ore lungo le linee ferroviarie francesi e italiane. Non ho potuto prendere un volo aereo dato che non avevo neanche un documento con me. Il viaggio in treno è stato lungo e piacevole. Sono partito da Toulouse dopo mezzanotte e sono giunto a Nice otto ore dopo. Sono restato meno di sessanta minuti in Costa Azzurra e attorno alle nove di mattina sono arrivato a Ventimiglia dove ho acquistato tre biglietti per coprire gli ultimi tratti del mio ritorno a casa, ma prima di rientrare nel mio comune ho effettuato due fermate. Sono rimasto più di un’ora alla stazione di Genova Piazza Principe e per ingannare il tempo ho comprato un libro leggero: “Leviatano” di Thomas Hobbes. La lettura mi ha consentito di passare piacevolmente le ore d’attesa, ma ho dovuto interromperla quando sono salito sull’Intercity che mi ha portato fino alla stazione di Pisa Centrale. Mi sono ritrovato in uno scompartimento con tre ragazze che erano in procinto di rincasare dopo un viaggio in Provence durante il quale avevano partecipato a un incontro sul buddismo. Per buona parte del tragitto le tre ricercatrici del Nirvana si sono lanciate in disquisizioni continue sulla società e due di loro hanno discusso animatamente. Ho ripreso la lettura di Hobbes quando sono sceso a Pisa Centrale e l’ho continuata fino al mio arrivo a Orbetello. Ho raccolto un po’ di materiale nel corso della mia settimana francese, ma non ho ancora trasferito il contenuto della mia MIniDV sul PC e devo fare una cernita delle foto che ho scattato.
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Pubblicato martedì 20 Maggio 2008 alle 13:03 da
Francesco
Oggi ho ricevuto i biglietti per il Tuska Open Air Metal Festival che si terrà nel parco Kaisaniemi di Helsinki agli sgoccioli di giugno. Ho già prenotato il mio volo per la Finlandia e questa volta usufruirò dei servizi aerei della Lufthansa. Il Tuska Open Air Metal Festival dura tre giorni e il programma di quest’anno prevede anche la presenza dei Morbid Angel, una leggendaria band statunitense di death metal della quale posseggo la discografia originale, ma attendo con trepidazione di vedere dal vivo anche i Carcass, i Kreator, gli Entombed, i Behemoth, gli Amon Amarth e nutro una forte curiosità per le formazioni che non conosco. Alcuni gruppi che suoneranno al Tuska Open Air Metal Festival presenzieranno a un evento italiano molto simile, ovvero il Gods of Metal di Bologna, ma ho preferito partecipare al primo per vivere da solo l’atmosfera di Helsinki e delle zone limitrofe. La Finlandia per me non è totalmente sconosciuta e mi è stata descritta verbalmente in più occasioni dai ragazzi finlandesi che facevano parte della squadra europea nella quale militavo quando giocavo tramite Internet a Operation Flashpoint. Il mio soggiorno nordeuropeo durerà otto giorni e come al solito sarà un’esperienza solitaria, ma non ho ancora prenotato un alloggio e ne cercherò uno quando tornerò da un altro viaggio che sto per compiere. Oggi partirò per la Francia e resterò oltralpe per alcuni giorni. Sono stato diverse volte a Parigi, ma questa volta mi troverò in Camargue e ne approfitterò per assistere a una festa gitana.

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