Sono un po’ frastornato perché alcune forze contrarie mi hanno investito all’improvviso, ma se non si fossero presentate tutte insieme sarei riuscito a contenerle senza problemi.
Devo dare fondo a tutte le energie di riserva per resistere a quest’impatto emotivo e come al solito confido nell’opera cicatrizzante del tempo, però la cosa mi secca poiché avevo ripreso da poco a librarmi sopra una certa quota. Le influenze lunari cercano di trascinarmi verso il basso e sta a me impedire che abbiano la meglio, ma a volte si dimostra davvero aspro il confronto con gli eventi avversi e non sempre riesco a uscirne incolume.
Mi sento come se fossi al comando di una nave, costretto ad affrontare il mare mosso di notte e qualche avaria di troppo. Voglio tornare il prima possibile a fare cabotaggio in acque tranquille, quindi per adesso penso soltanto a tenere la barra dritta. Navigo a vista dove non si vede un cazzo, perciò mi riterrei già oltremodo fortunato se riuscissi almeno a scorgere il dito che punta alla Luna o alla stella polare.
Tutto ciò che mi occorre è dentro di me, però la mia tecnica estrattiva è ancora imperfetta e gli incidenti di percorso sono molteplici. Maggiore è la profondità, più spessi e duri sono gli strati che separano la vita vigile da quella inconscia. In questo ambito io non potrei stabilire alleanze (sante o meno) neanche se ne avessi la possibilità: lo sviluppo dev’essere autonomo.
Speravo davvero che l’estate mi si prospettasse rosea e infuocata, ma pure quest’anno non me la riuscirò a godere come vorrei e per quest’esito non posso incolpare altri al di fuori di me.