6
Mag

Galoppare

Pubblicato mercoledì 6 Maggio 2009 alle 00:31 da Francesco

In questo periodo ho aumentato la frequenza delle mie sessioni podistiche e le unghie dei miei alluci sono diventate violacee. Da alcuni mesi a questa parte ho cambiato l’itinerario lungo cui mi alleno; prima correvo in pineta per sedici chilometri. Ormai copro abitualmente una distanza di diciotto chilometri sull’asfalto in novanta minuti e questo significa che mantengo una velocità media di 11,87 chilometri orari, ovvero impiego cinque minuti e tre secondi a fare un chilometro. Quando correvo in pineta, grazie al tipo di terreno e alla distanza inferiore del tragitto, le mie medie erano migliori, tuttavia sono soddisfatto della mia andatura e di come il mio corpo reagisce alle sollecitazioni a cui lo sottopongo. Non ho grandi obiettivi per il futuro, ma vorrei coprire la distanza su cui mi alleno attualmente portando il tempo medio in cui percorro un chilometro sotto i cinque minuti e dato che adesso impiego mediamente cinque minuti e tre secondi a chilometro, questa meta non mi sembra irraggiungibile. La corsa mi ha dato molto e continua a darmi parecchio sebbene talvolta sia estenuante. Qualche anno fa ho iniziato a pedalare e in mountain bike mi sono preso le mie soddisfazioni a livello personale, ma poi sono sceso dalla sella e ho iniziato a correre più seriamente di quanto avessi mai fatto in precedenza. Ovviamente le mie medie sono lontane da qualsiasi velleità agonistica, ma in ogni sport individuale ho sempre cercato un confronto con i miei limiti e non ho mai preteso di essere superiore a qualcun altro. La mia esperienza mi induce a dare un’importanza fondamentale all’attività fisica per come quest’ultima influisce sull’umore e sull’equilibrio interiore.

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19
Mar

Il rilascio aurorale dell’endorfina

Pubblicato mercoledì 19 Marzo 2008 alle 08:04 da Francesco

Anche stamane sono andato a correre. Mi sono svegliato alle sei di ieri sera e sono uscito di caso attorno alle cinque di mattina per lasciarmi alle spalle circa diciotto chilometri. Lo stress fisico per me non è un problema e sono anche preparato a sopportare le pressioni mentali, ma se avessi una certa età mi allenerei con più attenzione per non incrementare le possibilità di un arresto cardiaco. Ho conosciuto alcune persone che hanno complicato il loro quadro clinico con il sovrallenamento e paradossalmente si sono sforzati per stare male sebbene pensassero di agire nell’interesse del loro corpo. Lungo il mio percorso ho attraversato una pineta deserta e mi sono fermato alcuni minuti al suo interno per eseguire qualche trazione. Ormai ho abbandonato la bicicletta, ma non escludo di riprenderla in futuro o di abbinarla all’attività fisica con la quale l’ho sostituita. Un paio di anni fa provai a correre con costanza e ci riuscii durante il periodo estivo, ma smisi per un fastidio al menisco che più tardi potei imputare alle scarpe che indossavo e fu a seguito di questo problema che decisi di iniziare a pedalare. Trovavo che la corsa fosse più faticosa del ciclismo, ma in particolare la ritenevo più pesante sotto l’aspetto mentale e ancor oggi la mia opinione non è mutata. Sono abile a gestire la noia e questa capacità mi consente di affrontare senza problemi i movimenti ripetitivi del mio corpo, ma intanto resta un mistero l’ora in cui andrò a dormire.

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