6
Ago

Qualcosa nel cielo, ma nulla di serio

Pubblicato lunedì 6 Agosto 2012 alle 06:49 da Francesco

Ogni tanto cammino nel buio crescente della sera lungo delle stradine di campagna da cui potrei guardare tramonti meravigliosi se mi ci recassi un po’ prima rispetto al solito, ma io preferisco le albe ai crepuscoli. Il tre agosto mi trovavo a fare due passi nei meandri anzidetti: ad un tratto ho alzato il capo per scrutare la volta celeste e ho notato un bagliore intenso e pulsante che è svanito dopo poco. Non sono ferrato in astronomia e la prima associazione d’idee che s’è fatta strada in me è stata piuttosto naif, infatti ho immaginato che quella caduca luminosità fosse stata cagionata dall’esplosione di una supernova e che la luce prodotta, dopo un lunghissimo viaggio, fosse giunta a portata d’occhio, ma ovviamente non sono stato così fortunato.
Mi ero ripromesso di non scrivere nulla di questo avvistamento a meno che non fossi riuscito a trovare su Internet una prova documentale, perciò ringrazio chi ha scattato la fotografia che mi sono permesso di allegare a piè di pagina. Vorrei conoscere l’opinione di un astrofisico, magari della carissima signora Hack che sono certo accompagnerebbe la sua spiegazione con piacevoli bestemmie, a me altrettanto gradite. Ho cercato in lungo e in largo nei gruppi di discussione che vertono sugli astri, ma per adesso ho trovato poco sia in italiano che in inglese: sopravvivrò. Conosco persone che al mio posto avrebbero subito fatto un giro di telefonate alla dietrologia, al complottismo, all’esoterismo e probabilmente anche a qualche oroscopista per organizzare il grande party delle bufale. Io non escludo che nell’universo possano esistere altre forme di vita più o meno avanzate di quella umana, però non mi aspetto di vederne il transito sopra il cielo del mio pianeta: d’agosto nella periferia di questo sistema solare? Oibò, una scelta vacanziera assai discutibile, ma d’altronde c’è anche chi reputa Ibiza un paradiso terrestre.
Non m’interesso ai testi che trattano il tema dei cosiddetti alieni e mi annoiano le discussioni che hanno come oggetto i contatti del terzo tipo, infatti credo che simili letture siano adatte a quanti non abbiano la volontà di affrontare l’universo sui mattoni di astrofisica perché questi sono privi di un approccio altrettanto avvincente. Non mi spaventano la credulità, l’insipienza e manco gli autoinganni altrui: no, mi annoiano e basta. Comunque non auspico la scomparsa dei libri che prendono all’amo uomini e donne il cui senso critico sia asservito a quello dello stupore, sennò gli scaffali di ogni autogrill subirebbero un vuoto difficile da colmare: la pochezza genera introiti. A parte le cazzate, io mi commuovo sempre quando confronto la limitatezza dell’epoca in cui mi trovo a (ri?)vivere con la lucidità delle parole di Carl Sagan. Forse un giorno i posteri si faranno tante risate o forse usufruiranno del privilegio di non mettere mai piede in questa valle di lacrime: estinzione o evoluzione, chissà che differenza c’è. Se potessi campare un miliardo di anni mi metterei comodo per assistere al gran crògiolo, porco di un dio!
Accidenti, tutto questo mi fa pensare alla drammaticità dell’anno corrente, infatti oltre alla crisi economica e alle tensioni in Medio Oriente, a dicembre i seguaci della profezia dei Maya, ovvero avventisti sui generis, incorreranno nella grande delusione: niente fine anticipata, niente ferie negli inferi! Che periodo sciagurato: non ci sono più le apocalissi di una volta, ma solo le mezze verità. Io mortifico la cretineria e spero che qualcuno non me ne faccia una colpa, ma anche se succedesse penso proprio che non me ne fregherebbe un cazzo: eh, zero proprio. Tutto questo mi fa domandare se l’esperienza terrestre (da ripetersi?) sia più ridicola o insensata. A me pare di vivere nell’ora di ricreazione in attesa che il tempo se ne vada sconsolato. Rischio di essere troppo metafisico. Potrei piacere a qualche fricchettona, il prototipo di ragazza a cui non mi accompagnerei mai. Ho preso il largo, mi sono allontanato talmente dal principio che oltre ad andare fuori tema sono uscito anche fuori tempo massimo. Oramai non è più tarda notte, è già un nuovo giorno e chissà quando cazzo mi sveglierò, ma se non dovessi riaprire gli occhi allora ne approfitto per salutare tutti quelli che mi conoscono: in diretta da ‘sto cazzo, allegria signori! Comunque l’oggetto da me visto dovrebbe essere nient’altro che una lanterna cinese.

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3
Set

Laggiù, quaggiù

Pubblicato sabato 3 Settembre 2011 alle 07:38 da Francesco

Qualche volta tento di reclutare delle parole infallibili per esprimere nella mia lingua madre certi pensieri, però la resa di uno scritto non si annida sempre nel linguaggio forbito né tanto meno nelle frasi ad effetto. La citazione è una pratica degradante, perlomeno ogniqualvolta diventi un’abitudine insalubre e usurpi senza ritegno il ruolo che invece dovrebbero ricoprire a turno le proprie ideazioni, tuttavia in taluni casi credo che occorra riconoscere ad altri la capacità d’aver formulato dei concetti in un modo talmente efficace da negare la possibilità nonché l’esigenza di ulteriori perfezionamenti. L’immagine sottostante e le parole che l’accompagnano esprimono ciò su cui talvolta provo a porre l’accento, perciò me ne avvalgo e allo stesso tempo mi rendo conto che qualsiasi rielaborazione da parte mia ne indebolirebbe la portata.

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