4
Ago

Tra realtà e finzione scenica

Pubblicato mercoledì 4 Agosto 2010 alle 17:14 da Francesco

Nell’ultima settimana ho trascurato la correzione del mio secondo libro per dedicarmi all’attività fisica e ad altre partecipazioni come comparsa in una fiction mediocre della RAI di cui, per altro, ho pubblicato alcune foto in un breve appunto dello scorso mese. Ieri, prima di andare sul set, ho dimenticato di applicare un po’ di crema protettiva al mio volto e alla fine della giornata mi sono ritrovato con un viso completamente rosso. Mi duole la fronte, ma questo è il prezzo ustionante della mia disattenzione. Finora ho lavorato come comparsa sette volte e mi sono sempre divertito. La retribuzione è buona per lo scarso sforzo che devo profondere. Qualche volta tra una scena e l’altra i tempi morti sono piuttosto lunghi, ma si prestano a farsi riempire con una sana goliardia e un cazzeggio vigoroso che né io né i miei colleghi ci facciamo mai mancare. È un’esperienza simpatica e piacevole che spero di ripetere per aggiungere ulteriori fondi ai miei viaggi futuri.
Sono venale nella misura in cui l’ausilio del lucro risulti indispensabile per un progetto di più ampio respiro, ma non inseguo il denaro con ogni mezzo disponibile e di conseguenza non mi sarei mai potuto aggregare al trio di rapinatori che ieri pomeriggio ha provato a svaligiare una banca di Capalbio Scalo. La stampa locale ha descritto con toni sensazionalistici la rapina alla filiale del Monte dei Paschi di Siena, ma da quanto ho capito i tre criminali sono stati fermati dopo una breve ricerca che è stata inframmezzata da qualche conflitto a fuoco.
Sul set vesto i panni di un poliziotto della scientifica, tuttavia non ho battute da dire e agisco sempre sullo sfondo dell’inquadratura principale. Il mio ruolo mi ha permesso di conoscere alcuni poliziotti veri e un carabiniere del mio comune; proprio a quest’ultimo, il giorno precedente al fatto succitato, avevo domandato: “Hai mai dovuto esplodere qualche colpo?”. A proposito di delinquenza devo annotare il ritorno di Bogdan a Orbetello. Non vedevo il rumeno da qualche anno e non lo sentivo da parecchio tempo, ma quando l’ho incontrato alla stazione ferroviaria mi ha raccontato un po’ degli otto mesi che ha trascorso in una prigione tedesca per aver provato a clonare alcune carte di credito assieme ad altri dilettanti come lui. Mi ha detto che la prigionia non è stata proprio male poiché riceveva dei pasti abbondanti e poteva svolgere diverse attività, tuttavia faceva fatica a reggere dal punto di vista mentale e secondo lui sarebbe impazzito se fosse rimasto ancora qualche mese là dentro.
Forse mi potrei proporre alla giustizia per vivere un’esperienza carceraria, ma immagino che in Italia per farmi aprire i cancelli di una prigione dovrei quantomeno attentare alla vita del Presidente della Repubblica. In ogni caso, qualora intendessi davvero entrare nel club dei pregiudicati, potrei recarmi da un avvocato per sfogliare le pene previste dal Codice Penale a mo’ di Postalmarket e scegliere quella più adatta alle mie esigenze detentive; il costo? Ampie porzioni di coscienza.

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20
Set

Nel braccio della morte

Pubblicato domenica 20 Settembre 2009 alle 11:22 da Francesco

Posso vagamente immaginare cosa spinga un individuo a uccidere un suo simile, ma non riesco neanche a ipotizzare quali pensieri attraversino la mente di un assassino che si ritrovi a un passo dalla sua esecuzione. Non sono contrario alla pena di morte, tuttavia non mi sollazza l’idea che possa essere inflitta ai successori di Sacco e Vanzetti. Non credo che il carcere possa avere una funzione riabilitativa per ogni detenuto e talvolta la recidività che non viene prevenuta per un eccesso di garantismo mostra il suo prezzo nei volti cadaverici di vittime innocenti; per quanto concerne la cronaca italiana, uno dei casi più recenti di questo tipo riguarda Angelo Izzo. Non sono un giurista né un sociologo e queste righe scarne mi occorrono soltanto per introdurre le ultime parole di alcuni condannati a morte. Ho scelto di appuntare e tradurre le frasi che mi hanno colpito maggiormente tra quelle che un centinaio di criminali statunitensi hanno pronunciato prima di essere giustiziati.

Mi dispiace che questo sia accaduto. Non ho rancore verso nessuno. Ancora non ricordo quanto è avvenuto, ma ciò che è stato è stato
Robert L. Newland

Non mi hanno collegato a nulla. Non ho ucciso la mia matrigna. Le volevo bene. Il Texas sta per assassinare un uomo innocente
Reginald Perkins

No comment
Earl Wesley Berry

Ho detto che avrei raccontato una barzelletta. La morte mi ha liberato. Quello è lo scherzo più grande. Mi merito questo
Patrick Bryan Knight

Ci vediamo dall’altra parte. Guardiano, uccidimi… sono pronto ad andare. È tempo che questa festa cominci
James Jackson

Non l’ho preso perché ho convinzioni forti sull’aborto e sui trentatré milioni di bambini che sono stati abortiti in questa nazione. Quei bambini non hanno mai avuto il primo pasto ed è per questa ragione che io non ho preso l’ultimo in loro memoria
Ricky Lee Sanderson

Sono pronto per essere liberato. Liberatemi
Kenneth Allen McDuff

“Adesso che sto per morire, non rimane nulla di cui preoccuparmi. So che è stato un errore… Tutti hanno problemi, io non sarò più parte del problema. Adesso posso smettere di preoccuparmi. È stato tutto un errore. Questo è tutto ciò che voglio dire”
James Colburn

Vorrei suggerire che quando una persona ha in mente di fare qualcosa di grave contro la legge, prima che lo faccia, dovrebbe andare in un posto silenzioso e pensarci seriamente
William George Bonin

Sono un guerriero africano, nato per respirare e nato per morire
Carl Kelly

Non siamo qua per un avvenimento sociale, noi siamo qua per un’uccisione
David Wayne Woodruff

Va bene, guardiano, diamo loro ciò che vogliono
Melvin White

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