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Manco infatuato

Pubblicato giovedì 21 Giugno 2012 alle 03:30 da Francesco

Qualche giorno fa mi sono trovato a mangiare un tiramisù al cocco in un posto che frequento di rado. Il giorno successivo degli uccellini mi hanno riferito che una cameriera aveva chiesto delle informazioni su di me; se la Cortina di Ferro non fosse calata da oltre vent’anni io avrei pensato subito ad una manovra dei sovietici.
Ammetto che per un momento il mio narcisismo è stato gratificato, ma la festa è stata davvero breve. Mi è bastato poco per inquadrare colei che si era interessata a me e ho impiegato ancor meno nanosecondi a capire che non avrei mai cavalcato il suo entusiasmo. Credo che molti altri al mio posto avrebbero approfittato dell’occasione per svuotarsi le palle nel corpo della ragazza suddetta ma, come ripetuto fino allo sfinimento, se quello fosse il mio scopo mi recherei a troie. Questa signorina ha degli occhi graziosi, non è snella né grassa, però è una fumatrice e mi sono ripromesso di non dare il mio primo bacio al retrogusto del tabacco: puah!
In realtà non mi sono sentito minimamente attratto da quella ragazza, perciò non ho provato neanche a capire se i nostri caratteri fossero compatibili: per me la fisicità e la personalità sono sullo stesso piano, proprio come nella Grecia classica.
Se fossi un po’ cattivo potrei pensare che costei mi abbia notato perché sono l’unico che non se l’è ancora sbattuta, tuttavia non m’è dato sapere se ciò corrisponda a verità e di conseguenza mi limito ad ipotizzarlo per non sopravvalutare la mia persona. Non credo ai colpi di fulmine e non mi faccio accecare dalle tempeste ormonali, ma ne attendo qualcuna dal Sole: vai Helios!
Per me una conoscenza può iniziare da un’affinità platonica o fisica, ma alla fine entrambi i piani devono combaciare ed è forse per questa ragione che alla veneranda età di ventotto anni sono ancora un bigamo vergine: infatti condivido il letto con un cuscino e mi scopo la mano sinistra. Mi piacerebbe conoscere una ragazza adatta a me e condividere con lei il tempo che mi rimane da vivere, ma non ho proprio intenzione di raccattare la prima che, forse complici delusioni e un po’ di genuina leggerezza, vede in me qualcosa che io comunque non vedo in lei.
L’estate è cominciata da un giorno e per me sarà lunga, solitaria, rovente e salmastra, ovvero come tutti gli anni.

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