Pubblicato martedì 9 Dicembre 2014 alle 09:31 da
Francesco
Se fosse possibile richiederei asilo politico agli Stati Uniti, però mi accontenterei anche del più grande dei miracoli. Nella mia giovane esistenza ho avuto molti bei periodi, ma quest’ultimo è uno dei migliori che abbia mai vissuto e inoltre si è manifestato all’improvviso dopo circostanze di tutt’altro tenore: in questo caso, a differenza dell’aritmetica, se i fattori fossero stati invertiti il prodotto sarebbe cambiato.
Forse per arrivare prima dove mi trovo adesso avrei dovuto proseguire più ad est quando mi sono recato in estremo oriente: con un ulteriore sforzo sarei giunto in estremo… occidente!
Vorrei restarmene qua, avere una casa modesta ma con vista sull’oceano, una ragazza del Midwest con cui condividerla per il resto dei miei giorni e il piacere di leggere le prime pagine dei giornali come se fossero la cronaca estera di Alfa Centauri.
Ancora una volta il caso mi ha regalato uno shock addizionale per il salto d’ottava, ma non me ne sarei mai reso conto se non fosse stato così palese.
Non è che prima non ne fossi al corrente, anzi, ma adesso, in seguito all’esperienza diretta, mi è più chiaro come non sia sufficiente leggere alcune cose o convincersene per acquisirne un certo grado di comprensione. A tempo debito mi riapproprierò dello status di straniero in patria e di certo non per il gusto banale (e fuori tempo massimo) da bastian contrario, ma per altre ragioni a cui vanno bene tutti i nomi possibili (e non).
Mi attendono giorni lieti benché differenti da quegli attuali e imminenti. Aloha.
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Pubblicato venerdì 28 Novembre 2014 alle 20:20 da
Francesco
Mi trovo alle Hawaii da cinque giorni e me ne sono già innamorato: non ho mai provato nulla del genere negli altri luoghi in cui ho messo piede. Attorno a Waimea c’è un paesaggio lavico che dà un’idea di come un giorno potrebbe presentarsi un esopianeta abitabile agli occhi di quegli astronauti che devono ancora nascere.
Il mio viaggio è stato lunghissimo ma meno stancante del previsto. Ho già conosciuto persone stupende e durante il volo da Los Angeles a Kona ho fatto un incontro particolare di cui scriverò in un secondo tempo. Cerco ancora di profondere gli sforzi necessari per non cambiare nome alle coincidenze, ma eventi piacevoli e inonsueti continuano a suggerire un nuovo battesimo. Negli ultimi giorni ho corso e sono andato in bicicletta: durante un allenamento a piedi ho fatto diciotto chilometri e ho raggiunto quasi i mille metri sopra il livello del mare! A quattromila metri di altitudine c’è un osservatorio astronomico dal quale spero di sbirciare questo mio universo. Sono felice di trovarmi in mezzo all’oceano Pacifico e invece di due mesi vorrei trascorrerci almeno un paio di vite, perciò al prossimo giro di samsara spero di rinascere da queste parti. Sono stato anche nella valle di Waipio la cui vista toglie davvero il fiato: ci tornerò di sicuro! Potrei annoverare un numero sconfinato di sensazioni in un quantitativo altrettanto indefinito di parole, ma ho di meglio da fare e ne sono lieto.
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