Sto cominciando a ritornare in forma. Non mi alleno tutti i giorni per consentire al corpo di recuperare in modo adeguato tra uno sforzo e l’altro. Ieri sono riuscito a mantenere un passo di 4’52” al chilometro per quindicimila metri con qualche salita dura: è già qualcosa. Sono ancora giovane per le gare di fondo, ma in Italia in generale si viene ritenuti tali fino all’andropausa.
Ho ancora una decade a mia disposizione per migliorare i miei tempi su tutte le distanze, ma invero ho bisogno della corsa per dettare il ritmo a un’esistenza che non voglio oberare di cose inutili e deleterie. Non so quando sarà di nuovo possibile gareggiare, ma spero di essere comunque pronto per l’autunno. La sedentarietà della quarantena ha aumentato i miei fastidi a livello inguinale, perciò sto ponendo più enfasi sull’allenamento in salita e sugli esercizi di allungamento per adduttori e psoas.
Non so neanche se tra sei mesi sarò ancora in Italia (in parte spero di no), ma a meno che non accada qualcosa d’imprevedibile (circostanza tutt’altro che improbabile) sarò più veloce di adesso.
Malgrado le tante gare, lunghe, intense e ravvicinate, la mia storia atletica non è mai stata costellata da infortuni veri e propri, perciò faccio affidamento su questa mia dote naturale per alimentare un’indispensabile costanza, l’unica chiave di accesso e di eventuale successo, specialmente nel mondo del podismo.
A prescindere dalle implicazioni statistiche e agonistiche, la corsa si dimostra ancora una volta la mia più fida alleata nel contrasto alle avversità, uno strumento potente con cui posso farmi strada sulla fredda linea del tempo fino alla mia fine biologica: il resto passa in secondo piano, come tutto d’altro canto.
Ultime dai campi: San Valentino e White Marble Marathon
Pubblicato domenica 23 Febbraio 2020 alle 22:35 da FrancescoWhite Marble Marathon 2020 – 23/02/2020
Continua a divertirmi oltremodo questo clima da sagra dell’Apocalisse, ma non ho capito dove si faccia la fila per l’estinzione di massa. Ogni tanto mi ascolto in repeat un vecchio singolo dei R.E.M., "It’s the end of the world as we know it", ma a breve conto anche di giocare il remake di Resident Evil 2.
Stamani invece, a sette giorni dalla maratona di San Valentino, ho corso in quel di Carrara la quarta edizione della White Marble Marathon e l’ho conclusa in 2h49’46": quinto uomo e sesto assoluto. L’ennesima sotto le due e cinquanta. È stata la mia trentaquattresima maratona e la quarantunesima gara di lunga distanza (comprese sette ultramaratone). In questi anni ho maturato un po’ di esperienza, ma di tanto in tanto faccio ancora degli errori madornali, vere e proprie minchiate sesquipedali.
Due anni or sono impiegai otto minuti di meno sul vecchio percorso (che era più lento), ma non importa: al momento non posso fare molto di più.
In quest’occasione ho cambiato un po’ il mio assetto, infatti ho indossato la maglia che ho trovato nel pacco gara e ho messo ai piedi un paio di A2, precisamente le Freedom ISO 2 della Saucony.
Forse le scarpe più ammortizzate hanno scongiurato l’insorgenza di quei disturbi intestinali che in alcune recenti occasioni mi hanno arrecato nocumento. D’altro canto con la mia attuale velocità non sono più in grado di sfruttare le A1, ma a tempo debito le calzerò di nuovo.
All’inizio ho provato a impostare il passo attorno ai 3’52" al chilometro e più o meno l’ho tenuto fino alla mezza, ma poi ho avuto un bel calo. Tutto sommato è andata bene lo stesso perché devo abituarmi nuovamente alle A2. Just a matter of time.
Al di là di tutte ‘ste stronzate ringrazio di cuore le persone con le quali ho passato il fine settimana: gente squisita con cui mi sono divertito molto!
E un altro ringraziamento lo rivolgo a quel ragazzo che in uno degli ultimi ristori mi ha inseguito a corsa per darmi un bicchiere d’acqua che non era riuscito ad allungarmi poco prima! Quel gesto mi ha rinfrescato più di quanto abbia fatto l’acqua stessa. Namasté.
Qui la classifica: https://www.endu.net/en/events/white-marble-marathon/results
Qui la traccia Strava: https://www.strava.com/activities/3126410961
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Maratona di San Valentino 2020 – 16/02/2020
Se ne avessi la facoltà intitolerei una via o una piazza all’inventore dei bagni chimici: che Krishna l’abbia in gloria!
Stamane a Terni ho corso la maratona di San Valentino e per concluderla ho impiegato tredici minuti in più rispetto allo scorso anno: 2 ore, 56 minuti e 45 secondi. Diciassettesimo assoluto e primo di categoria.
Poco prima del ventesimo chilometro ho cominciato ad avvertire qualche disturbo intestinale e ho valutato subito il ritiro, ma poi ho cercato di resistere e mi sono posto dei traguardi intermedi.
Al ventiseiesimo chilometro ho trovato un bagno chimico che si è rivelato salvifico.
Appena ho ripreso a correre ho notato che avevo ancora buone possibilità di finire la gara sotto le tre ore, il mio minimo sindacale, e allora mi sono prestato al piccolo calvario dei restanti sedicimila metri
Non riesco a ritrovare la forma pregressa e questi incidenti di percorso non mi aiutano, ma prima o poi ce la farò.
Qui la classifica: https://www.icron.it/newgo/#/classifica/20190684
Qui la traccia Strava: https://www.strava.com/activities/3105698724
Sabato a Sabaudia: fine dell’allitterazione. Domenica nell’Agro Pontino ho preso parte alla prima edizione della Maratona della Maga Circe e l’ho chiusa al secondo posto in 2 ore, 47 minuti e 40 secondi. Quinto podio sulla distanza, ventiduesima maratona sotto le 2 ore e 50 minuti, trentaduesima su trentadue sotto le tre ore.
Il mio obiettivo era quello tornare a correre almeno sotto le 2 ore e 45 minuti, ma il percorso si è rivelato più muscolare di quanto mi aspettassi. Per fortuna Circe non ha invitato Eolo e difatti il vento è stato un assente ampiamente giustificato. Ho cercato di fare una gara in progressione e ho raggiunto il terzo attorno al ventesimo chilometro. Da lontano vedevo l’immenso Giorgio Calcaterra e fino al trentaduesimo chilometro ho provato ad avvicinarlo, ma poi lui ha fatto un cambio di passo magistrale e si è trasformato in una figura sempre più indefinita e lontana: alla fine gli ho detto che anch’io facevo il tifo per lui!
Al trentacinquesimo chilometro ho iniziato a rallentare, il trentottesimo l’ho corso addirittura in 4’31” e a un certo punto mi sono quasi rassegnato all’idea di finire fuori dal podio, ma dietro di me il terzo era ancora lontano e non sapevo dove fosse il quarto, perciò in quel momento avevo ancora un buon vantaggio da gestire. A un certo punto mi sono detto: “Rifiato fino al quarantesimo e cerco di spingere gli ultimi due chilometri”. E così negli ultimi duemila metri ho sofferto come un cane e ho provato a dare tutto quel poco che mi rimaneva.
Una volta giunto al traguardo ho fatto qualche altro passo in avanti per non ingombrare l’arrivo e poi mi sono disteso sull’asfalto per almeno cinque minuti. Avevo i quadricipiti che chiedevano pietà. Poche altre volte sono stato al contempo così esausto e contento.
Non è stata la mia gara migliore, ho gestito malino le energie, in certi punti ho osato troppo e non sono riuscito a spingere nel finale, però ci ho messo davvero tanto cuore e devo confessare che alla fine un moto di commozione l’ho avuto anche se me lo sono tenuto dentro.
Condividere il podio con il mio idolo, il mio punto di riferimento, è già uno dei ricordi più belli che mi accompagnerà fino alla fine dei miei giorni: di ciò sono certo.
Maratona Gran Premio di Vallelunga 2019
Pubblicato domenica 22 Dicembre 2019 alle 19:06 da FrancescoStamani, sotto un cielo plumbeo, mi sono recato all’autodromo di Vallelunga e ho preso parte alla mia trentunesima maratona.
Per quasi quaranta chilometri (circa nove giri e mezzo della pista) sono stato insieme a un ottimo atleta, Alessio, e in questo modo ci siamo aiutati a vicenda.
A duemila metri dalla fine ho allungato il passo e così ho ottenuto la mia prima, molto modesta, ma comunque gratificante vittoria sulla distanza regina in 2 ore e 49 minuti.
Alla lunga il percorso si è rivelato più muscolare di quanto mi aspettassi, inoltre il forte vento (alcune folate sono state davvero intense) ha frenato un po’ tutti, ma ho gradito la pioggia intermittente perché mi ha permesso di non assumere liquidi. Oltre a non bere niente non ho mangiato nulla.
Attorno al venticinquesimo chilometro ho pensato al ritiro poiché ho cominciato ad avvertire qualche noia intestinale, ma una volta superata la soglia psicologica del trentesimo invece di stringere i denti ho stretto le chiappe e alla fine è andata bene.
È stata un’esperienza particolare!
Mancavano solo le "ombrelline" maggiorate come quelle che si vedono in MotoGP.
Questa gara la dedico a tutti coloro con cui ho condiviso un’uscita alle andature più disparate, ai tanti compagni di strada con i quali spesso improvviso allenamenti altrettanto estemporanei, e poi all’Atletica Costa d’Argento con cui sono tornato a correre dalla maratona di Latina: c’eravamo lasciati bene e ci siamo ritrovati meglio.
Oggi ho reificato il mio ripensamento e sono tornato a gareggiare in Italia. Questa scelta mi ha procurato un’esposizione debitoria nei confronti della mia coerenza che cercherò di ripagare a tempo debito. Se le indovinassi tutte mi trasferirei a tempo pieno da Gerry Scotti invece di vivere.
Mi sono iscritto alla maratona di Latina per correrla come allenamento e questa mattina mi sono presentato alla partenza con 87 chilometri sulle gambe corsi tra il 24 e il 29 novembre, quindi con la gara odierna ho chiuso la settimana a 129 chilometri.
Il mio obiettivo era quello di stare sotto le 2 ore e 50 minuti, e ci sono riuscito perché ho chiuso in 2 ore 47 minuti e 50 secondi (real time).
Al ventunesimo chilometro ho raggiunto l’immenso Giorgio Calcaterra, l’atleta italiano che stimo di più, e insieme abbiamo corso una decina di chilometri controvento scambiando battute e aneddoti, poi lui è riuscito ad aumentare l’andatura e ci siamo rivisti all’arrivo: lui quinto, io sesto. Per me già solo questa condivisione della fatica è valsa la trasferta! Ottima l’organizzazione. Oltre al forte vento ho accusato un po’ il caldo, ma alla fine è andato tutto bene.
Qui la traccia Strava: https://www.strava.com/activities/2904688772
Qui la classifica: https://tds.sport/it/race/10700
Una mezza maratona per i fatti miei in 1h20′
Pubblicato giovedì 21 Novembre 2019 alle 21:58 da FrancescoLa prossima traccia Strava che appunterò sul mio profilo Facebook sarà quella di una gara, invece spero che il prossimo sorriso me lo strappi l’affermazione del sovranismo in tutta Europa.
Oggi ho avuto una buona conferma delle mie attuali possibilità da una mezza maratona che ho corso per i fatti miei in un’ora e venti, ossia a 3’48" di media, con l’ultimo chilometro sparato a 3’32".
Non mi ha entusiasmato tanto l’andatura, comunque buona, quanto la capacità di mantenerla costante a fronte degli allenamenti degli ultimi cinque giorni: maratona, poi 10km controvento a 3’51" più 6 lenti di recupero e ieri altri 20 molto lenti.
Adesso ho il minimo sindacale per sacrificare la mia coerenza sull’altare del pragmatismo, sulla falsariga di quanto fece Arnaud Amaury contro i catari quando i suoi soldati gli chiesero come avrebbero fatto a riconoscere gli innocenti: "Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi!".
Mi ero ripromesso di non gareggiare più in Italia, ma non sono stato all’altezza della mia sfida: quello dell’asfalto è un giudizio insindacabile.
Oggi pomeriggio ho fatto anche il certificato medico, documento del tutto inutile, vera e propria estorsione di Stato: per finire la Via Crucis mi manca soltanto la Runcard.
Spero che questo mio ripensamento prima o poi mi porti delle belle esperienze con cui giustificarlo.
Un’altra maratona in solitudine: 2h54’25”
Pubblicato sabato 16 Novembre 2019 alle 20:19 da FrancescoOggi ho corso da solo una maratona sotto la pioggia: 42 chilometri e 380 metri in 2 ore, 54 minuti e 25 secondi, ossia un’andatura media di 4’07” come si evince dalla traccia Strava.
Ho avuto la pista ciclabile tutta per me, comprese le pozzanghere e la risibile perplessità di certuni. You can’t feel me, douchebags.
Invero questo pomeriggio avrei dovuto giocare una partita di calcetto che è stata annullata all’ultimo momento per maltempo, ma appena l’ho saputo ho guardato l’ozio felino del gatto Lord Chamberlain e ho deciso d’emblée di non sprecare l’allerta meteo.
Durante la sessione non ho assunto solidi né liquidi perché dall’inizio alla fine ho ricevuto un continuo ristoro d’acqua dai piani superiori, però mi sarei esaltato di più se nel corso dell’ultima parte avessi visto il cielo squarciato da qualche batteria di razzi Katjuša.
Avevo davvero bisogno di un allenamento simile sotto l’aspetto mentale e fisico, ergo ne sono molto soddisfatto, anche perché l’altro ieri ho corso in compagnia di un bravo atleta una mezza maratona di allenamento in 1 ora e 25 minuti, cioè a una media di 4’02”.
Sono lontano dalla forma apicale di quest’estate e probabilmente non ho ancora i mezzi per tentare una nuova aggressione al mio primato, ma nel frattempo continuo a mettere il fieno in cascina mentre il mondo crolla su se stesso.
Devo lavorare sul peso e sulla parete addominale, miei punti deboli da sempre. Mi mancano i lavori medi attorno a un’andatura di 3’50” al chilometro mentre ho già ricominciato a dare del tu alle ripetute lunghe sotto i 3’30”, ma sono convinto che mi occorra un chilometraggio elevato a passo gara per potermi presentare in griglia con qualche chance.
Forse prima di puntare al mio nuovo record personale dovrei correre qualche maratona ufficiale senza provare a tirarla al massimo delle mie possibilità benché una relativa cautela non escluda l’evenienza di saltare in aria come gli amici di Al Nusra: su questo punto conferirò con il gatto Heidegger.
Goodbye July. La Federal Reserve è stata clemente verso le mie posizioni ribassiste e di ciò le sono grato (per una volta preferisco Powell a Trump), invece io resto sempre caustico nei riguardi di quelle ontologiche.
Oggi pomeriggio ho provato a spingere 10 chilometri e mi sono venuti a una media di 3’29”: 34’54” è risultato il tempo finale secondo il mio GPS. Poi ne ho corsi altri 5,6 di defaticamento a 4’43”. Per me è stata una prova significativa in quanto l’ho svolta a ventiquattro ore di distanza da un lungo di 32 chilometri che ho corso ieri sera a 4’01” di media, con gli ultimi 5 chilometri più veloci dei precedenti: 3’45”, 3’48”, 3’52”, 3’50”, 3’39”:
https://www.strava.com/activities/2576694131
Negli ultimi 61 giorni ho corso 1235,9 chilometri (651,3 a giugno, 584,6 a luglio) in 91 ore e 18 minuti, quindi a un’andatura media di 4’26” al chilometro: il dislivello totale è stato di 7510 metri.
Alla fine la lontananza dalle gare mi ha fatto soltanto bene, ma voglio tornare a misurarmi sulla distanza regina al di fuori dei patri confini. In questi due mesi mi sono divertito parecchio, ho giocato con la mia velocità di punta e l’ho migliorata, ho anche capito che sono ancora lontano dal mio limite genetico, ma come sempre il responso finale spetta alla strada e le prestazioni (o le smargiassate) su Strava contano nella misura in cui portino a dei risultati omologati.
Probabilmente non riuscirò a raccogliere subito i frutti di questi volumi e intensità, anzi, non do neanche per scontato di farcela, ma di sicuro mi divertirò a provarci: vediamo questo figlio di puttana che riesce a fare.
Mi sto allenando a dovere, ma non sento il peso dei carichi né della loro intensità perché amo quello che faccio e in questa fase della mia vita ne sento forte il richiamo. Riesco a convogliare tutte le mie energie nelle prove verso cui la mia volontà si volge con tutta se stessa e traggo ulteriore forza dalla diretta testimonianza di cotale concentrazione.
La corsa mi permette di verificare sul piano della materia quanto in me si origina altrove, perciò sotto questo aspetto essa si presta a un impiego che trascende (in ogni senso) le sue caratteristiche ordinarie, quelle ludiche, salutistiche e agonistiche.
Non so come vivano gli altri né quali obblighi impongano a sé stessi oltre a quanto già esige la sciagura di ogni esistenza terrena, ma in buona sostanza credo che siano cazzi loro: io sono e resto un solipsista convinto.
Negli ultimi tre giorni ho messo in fila degli ottimi allenamenti, tuttavia non ne avevo programmato neanche uno: essi sono sbocciati spontaneamente, come i fiori di campo o le guerre civili.
Sabato ho corso 24 chilometri a 3’55” più altri 6 di recupero.
Domenica 22 chilometri a 3’54” più 3,5 di recupero.
Ieri 22 chilometri a 3’51” e ho tirato il nono (è venuto a 3’07”!)
Le tracce di queste sessioni sono sul mio profilo di Strava (sul quale condivido pubblicamente solo certi allenamenti).
Una maratona da solo per allenamento
Pubblicato giovedì 11 Luglio 2019 alle 23:05 da FrancescoDal primo di giugno a stasera, undici luglio, ho corso 819,4 chilometri, una media di quasi venti al giorno. Giovedì quattro luglio ho corso una maratona da solo su un circuito cittadino piuttosto impegnativo, infatti ho ripetuto per venticinque volte il giro più lungo delle mura medicee di Grosseto.
Alla fine ho chiuso la mia prova solitaria in 3h06’36” e ho deciso di svolgerla sul percorso di cui sopra perché un paio di settimane prima mi era stato proposto dagli organizzatori della Sei ore della Maremma, un’ultramaratona che vedrà la sua prima edizione a gennaio: io dovevo fare un allenamento lungo e loro volevano fare un test del percorso, quindi abbiamo unito l’utile al dilettevole e per me è stata una bella esperienza!
Ho trovato il tracciato abbastanza duro in quanto vi sono due strappi corti che, malgrado la loro brevità, alla lunga si fanno sentire e finiscono per richiedere una prova muscolare, inoltre il tasso di umidità mi ha rallentato fortemente dopo la prima metà, ma ho sfruttato quest’ultimo per svolgere quello che i maratoneti anglofoni chiamano “poor man’s altitude training”.
Ad agosto volerò qualche giorno in Finlandia per prendere parte alla maratona di Helsinki e quella sarà un primo banco di prova su cui valutare i netti miglioramenti a cui sono pervenuto nelle ultime settimane. Sono riuscito a ottenere un’iscrizione alla gara a titolo gratuito in virtù dei miei tempi di merito e lo status di élite che mi permetterà di partire con i primi, quindi farò il possibile per onorare tutta questa considerazione!
Anche se la maratona non dovesse concludersi bene (punto a fare almeno 2h38’) ne proverò almeno altre due in Europa prima della fine dell’anno, poi deciderò su cosa fare.
Non mi sono mai sentito in forma come in questo periodo e anche la mia mente è salda, lucida, il mio spirito forte e determinato: ho voglia di fare del mio meglio e basta. Seguo la mia via.