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Strascico estemporaneo

Pubblicato domenica 30 Maggio 2010 alle 14:54 da Francesco

Mi seguano i lor signori sulla via per defecare. Alleggeriamoci oggi e promettiamoci di ripetere quest’esercizio intestinale anche nei giorni a venire. Dopo quasi diciassette anni c’è stata una svolta nel delitto Claps e forse proprio di applausi abbisognano talune procure per agire con solerzia. Profuma di beffa la scarcerazione delle maestre violente. Queste donne manesche dovrebbero sostenere una lezione di metrica sotto la lapidazione delle loro scolaresche. Ogni tanto tornano gli anni ottanta e il presente fatica ad affermarsi: talvolta la contemporaneità sembra quasi un crimine. C’è un ammanco di idee nei crani di certa gente che sbatte la testa contro i muri. Non mi viene nulla in tasca da ciò che annoto e potrei anche girare in tenuta adamitica se gradissi l’abbronzatura, ma io preferisco mantenere un colore latteo. Alcuni italiani sfruttano la manodopera dell’Est per ristrutturare e costruire abitazioni o trincee analoghe, ma poi costoro mostrano sommo stupore quando gli operai che hanno pagato in nero tinteggiano con lo stesso colore i fatti di cronaca a seguito delle rapine malriuscite. Martiri rassegnati, ponti per una generazione migliore, trafficanti d’uomini e criminali di piccolo calibro: dai Balcani con odio e amore. Tra la bassa natalità e l’immigrazione qual è il problema peggiore a lungo termine? Per qualcuno la vita è appesa a un filo, per altri invece alla presa di un terminale su cui scorre l’andamento di un trading. Anche il tempo vuole le sue commissioni e non accetta proroghe, ma manco per il cazzo! Se bastasse tingere i capelli per aumentare la durata della vita allora ci sarebbero meno teste canute e più corpi decrepiti. Cosa dovrei dire davanti alla morte? Io posso tirare fuori qualche “amen” che mi è rimasto nell’ugola dai tempi della prima e ultima comunione, toh. Cara umanità, quanto non ti assomiglio nella tua massificazione moderna, però non credere che mi sia sempre facile saltare di alternativa in alternativa per sfuggire ai tuoi lati esecrabili e devo anche ammettere che certe tue banalità sono più pregevoli delle controparti a cui talvolta mi rivolgo. Sappi che io sto bene, cara umanità, ma anche tu cerca di riguardarti perché ti vedo in una fase di tribolazione benché ci siano stati momenti peggiori nella tua giovane storia. Postum scriptum: ricordarmi di tornare alla cenere e alla terra.

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