1
Nov

Marduk a Roma

Pubblicato domenica 1 Novembre 2009 alle 20:47 da Francesco

Il ventitré ottobre sono andato a Roma per assistere al concerto dei Marduk e dei Vader. Prima delle leggende svedesi e polacche hanno suonato due gruppi validi che malgrado la loro bravura non sono riusciti a impressionarmi. Il pubblico era scarso, l’acustica vomitevole, il fonico incapace e il locale angusto, ma il live è stato potente e violento, inoltre a una bancarella ho rimediato una copia originale di “Macedonian Darkness” dei Baltak per soli dieci euro! I Vader non hanno suonato molto, però hanno fornito una prestazione intensa. Io ero più interessato ai Marduk benché riconosca l’importanza storica dei Vader. La formazione svedese ovviamente non era quella originale, ma devo ammettere che Mortuus in qualche modo è riuscito a sostituire degnamente Legion dal punto di vista musicale e sotto l’aspetto della presenza scenica. L’esibizione dei Marduk si è protratta a lungo e il concerto è terminato attorno alle due di notte. Per me il punto più alto della serata è stato l’esecuzione di “Baptism By Fire” dall’album “Panzer Division Marduk”; esaltante e devastante. Il pubblico è stato partecipe e ha accennato qualche moshpit nonostante fosse poco nutrito. A mio avviso la scarsa affluenza ha arricchito l’atmosfera di nicchia dell’evento e per questo motivo l’ho apprezzata. Ho assistito a un pezzo di storia del black metal e del death metal, ma qualche giorno prima ho perso la data capitolina dei Cannibal Corpse e Dying Fetus. Spero di assistere a qualche altro live prima della fine dell’anno anche se per adesso, all’orizzonte dei concerti italiani che sono previsti per i prossimi due mesi, non scorgo gruppi di cui mi interessi un’esibizione dal vivo. Dato che i Marduk non hanno mai realizzato video interessanti, appunto ai piedi di questo righe il nuovo video dei loro connazionali: i Dark Funeral.

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15
Set

Run or die trying vol. 3

Pubblicato martedì 15 Settembre 2009 alle 04:30 da Francesco

Ho preparato e collaudato una terza raccolta di tracce power metal e heavy metal da ascoltare durante le mie sessioni di corsa. Ho affiancato qualche band meno nota a dei gruppi blasonati e il risultato per me è stato stupefacente: un mix stimolante di vecchie glorie e nuove leve. Ho provato quest’ultima compilation lungo un percorso di ventisei chilometri (circa otto chilometri in più rispetto alla distanza che copro abitualmente) e ne ho tratto grande beneficio, specialmente in salita. Tra tutti i grandi pezzi che ho scelto credo che “Heading Northe” degli StormWarrior sia il punto in cui la mia esaltazione raggiunge il culmine e difatti si rivela un aiuto potente quando aumenta la pendenza verso l’alto.

  1. Axxis – The Fire Still Burns
  2. Angra – Carry On
  3. Astral Doors – Black Rain
  4. Astral Doors – Raiders Of The Ark
  5. Axel Rudi Pell – Fly To The Moon
  6. Domine – True Leader of Men
  7. Gamma Ray – Send Me a Sign
  8. Gamma Ray – It’s a Sin
  9. Iron Maiden – Flight of Icarus
  10. Iron Maiden – The Evil That Men Do
  11. Judas Priest – A Touch of Evil
  12. Kotipelto – Sleep Well
  13. SevenGates – I Don’t Believe
  14. StormWarrior – Heading Northe
  15. Stratovarius – 4000 Rainy Nights
  16. Stratovarius – Black Diamond
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19
Ago

Palleggio estivo

Pubblicato mercoledì 19 Agosto 2009 alle 01:04 da Francesco

Io intendo il palleggio calcistico come taluni intendono gli esercizi di yoga e lo adopero per rilassarmi. Non ho una tecnica eccezionale e alcuni dei miei movimenti dovrebbero essere più accurati, ma quanto sono in grado di fare mi è sufficiente per i miei propositi. Non ho mai giocato a calcio sebbene ancor oggi mi piaccia praticarlo individualmente. Questo video è un ricordo futuro per quando non sarò più in grado di eseguirne il contenuto. L’equilibrio è importante in tutti i campi e i personaggi di Dostoevskij lo dimostrano. Nel video indosso due maglie della nazionale francese, entrambe con il numero ventidue e il nome del giocatore che apprezzo di più di tutti da alcuni anni a questa parte: Ribery.

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15
Ago

Run or die trying vol. 1

Pubblicato sabato 15 Agosto 2009 alle 12:44 da Francesco

Ho realizzato un paio di raccolte musicali per correre e le ho provate durante le mie sessioni di allenamento per comprenderne l’efficacia. Entrambe si sono rivelate ottime e per questo motivo ho intenzione di crearne altre. Questa playlist è composta da brani heavy e power metal, ma ne ho già pronta un’altra che è formata da pezzi hip hop d’oltreoceano e per le raccolte future attraverserò almeno altri due generi musicali che a mio avviso si adattano bene alla corsa. Ho cucito la compilation sottostante su misura per me, ma non escludo che qualcun altro possa trarne spunto o utilizzarla. Le tracce possono essere ordinate a seconda delle esigenze e l’ordine alfabetico è soltanto un mio vezzo. La durata complessiva di queste tracce è di circa un’ora e otto minuti, perciò qualcuna l’ascolto più volte per raggiungere il tempo di un’ora e venticinque minuti circa che ormai impiego regolarmente per coprire il mio percorso abituale di diciotto chilometri.

  1. Blind Guardian – Mirror Mirror
  2. Bruce Dickinson – Tattooed Millionaire
  3. Bruce Dickinson – Chemical Wedding
  4. Domine – The Ride of the Valkyries
  5. Dream Theater – Another Day
  6. Evergrey – Words Mean Nothing
  7. Helloween – I Want Out
  8. Iron Maiden – The Wicker Man
  9. Luca Turilli – Legend of Steel
  10. Manowar – Return of the Warlord
  11. Manowar – Call To Arms
  12. Sabaton – Primo Victoria
  13. Sabaton – 40:1
  14. Stratovarius – S.O.S.
  15. Stratovarius – Hunting High And Low

Spesso so scegliere bene un ausilio musicale che faccia al caso mio in una data situazione e questa capacità mi facilita molto la vita. Usando un gioco di parole inglese potrei dire che quasi sempre sono in grado di procurarmi un “eargasm”; almeno quello!

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29
Giu

Corollario simpatetico

Pubblicato lunedì 29 Giugno 2009 alle 12:17 da Francesco

La vita mi esalta in tutti i suoi aspetti. Non ho ancora concluso la mia parabola ascendente. Mi sento in grado di attraversare qualunque evento e non c’è nulla che mi spaventi veramente. Al massimo posso temere in una certa misura il dolore fisico che può precedere la morte, ma non provo alcuna forma di paura verso le altre ramificazioni della vita. A differenza di molti altri sono io che chiedo il pizzo ai demoni di Dostoevskij e non viceversa. Col cazzo che mi lascio ingannare da me stesso e non appunto queste considerazioni per ritenermi superiore a qualcuno; non è una gara, in questo ambito l’agonismo è soltanto un monologo e non vi è posto per la iubris a meno che non si scelga di scadere nel patetismo. Frantumo difficoltà apparenti mentre mi gratto lo scroto e sputo in faccia a ogni portabandiera di falsi drammi. La solfa è sempre la stessa, ma forse è meglio che io la consideri una sinfonia. Non celebro il machismo che maschera insicurezze né l’ostentazione altrettanto ridicola di un atteggiamento superiore, bensì mi attengo a una rappresentazione fedele della leggiadria con la quale plano in mezzo alla mia esistenza. Il reparto dei masochisti è affollato e c’è una lunga fila all’entrata; io invece continuo a farmi tatuare un’indole a forma di aretè sulla personalità. Non penso che per vivere a pieno occorra lasciarsi irretire in complicazioni inutili, ma è pur vero che uno spettacolo senza scenografia non può essere apprezzato da chiunque. Grazie al cielo non mi devo preoccupare di chi sta in terra e posso crogiolarmi nel mio innocuo egoismo. Il modo migliore per concludere questo coagulo volitivo è “Mother” dei Danzig, uno dei miei pezzi preferiti in assoluto che ascolto regolarmente da quando sono ero minorenne: mi chiedo se sia stata una semplice disattenzione o un errore sul quale indagare… (ah ah ah)

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24
Mag

André Matos a Prato

Pubblicato domenica 24 Maggio 2009 alle 11:02 da Francesco

Ieri mi sono recato insieme al grande B. al Siddharta di Prato per una serata dedicata agli Iron Maiden. Tra gli interpreti della Vergine di Ferro spiccava un nome che suona familiare a ogni amante dell’heavy metal: André Matos. Quest’ugola doro del Brasile ha eseguito i pezzi di Steve Harris e soci con l’ausilio dei Clairvoyants che strumentalmente hanno reso giustizia alla band inglese. Matos oltre ad avere doti canore fuori dal comune è anche un ottimo intrattenitore e una persona umile, infatti dopo il live si è dedicato a una lunga sfilza di autografi. Oltre alle cover degli Iron Maiden sono stati proposti altri classici tra cui “Burn” dei Deep Purple. Alla fine di “Flight of Icarus” il pubblico (me compreso) è rimasto un po’ perplesso perché il brano non era stato concluso, ma dopo un minuto, quando sembrava che stesse per iniziare un altro pezzo, Matos ha detto queste testuali parole: “Italia, devo dirvi una piccolissima cosa”. Qualche secondo dopo l’ex frontman degli Angra ha lanciato un grandissimo acuto e ha completato “Flight of Icarus” che io e il resto dei presenti credevamo ormai incompiuta. Devo ammettere che questo exploit mi ha esaltato moltissimo. L’acustica del Siddartha alle mie orecchie è risultata buona come nei concerti precedenti. Per quanto mi riguarda Matos ha interpretato Bruce Dickinson come pochi sanno fare, ma la mia stima nei suoi confronti proviene da più lontano e in particolare dai suoi dischi con gli Angra con i quali ho imparato a conoscerlo e di cui ho le copie originali da qualche anno: “Angels Cry” e “Holy Land”. La chiusa perfetta di questo appunto è un video di Matos in cui quest’ultimo esegue la celebre “Carry On” durante la sua parentesi con gli Shaaman.

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7
Mar

Blaze Bayley a Stazione Birra

Pubblicato sabato 7 Marzo 2009 alle 17:09 da Francesco

Approfitto di questo grande evento per impugnare nuovamente l’italiano. Ieri sera sono stato a Ciampino per il concerto di Blaze Bayley che si è tenuto a Stazione Birra. Il live è stato devastante e l’ex frontman degli Iron Maiden ha esaltato tutto il pubblico, me compreso. Sono stati proposti molti pezzi dell’ultimo album “The Man Who Would Not Die” che in questi giorni ho ascoltato più volte. Blaze Bayley ha proposto heavy metal duro e puro, dimostrando quanto la sua personalità sia veramente hardcore. Quest’uomo ha ancora una forza incredibile e uno spessore fuori dal comune nonostante abbia perso la moglie e sia stato oggetto di critiche pesanti per i dischi degli Iron Maiden in cui egli ha sostituito Bruce Dickinson. Devo ammettere di non essermi mai gasato così tanto a un live. Sotto l’aspetto tecnico il concerto è stato perfetto, almeno per le mie orecchie. Verso la fine dell’esibizione un tizio che era vicino a me (io ero proprio davanti al palco, con le braccia poggiate sul bordo) è salito sul palco e ha abbracciato Blaze Bayley, ma quest’ultimo non si è scomposto e dopo averlo allontanato ha continuato a cantare come se non fosse successo niente; successivamente l’invasore è stato portato via da un addetto alla sicurezza e pare che si sia fatto un po’ male. Insomma, è stato un concerto grandioso e alla fine ho avuto anche la possibilità di stringere la mano ed esprimere il mio apprezzamento a tutti i membri del gruppo che si sono dimostrati disponibili. Lo stesso Blaze Bayley a un certo punto della serata ha detto in inglese che alla fine del live si sarebbe fermato con ognuno dei presenti per fare fotografie e firmare autografi dato che non si considera una rockstar, inoltre ha detto che lui e il gruppo avrebbero suonato fino alla fine e non sarebbero andati dietro le quinte per poi riuscire in un secondo tempo a seguito del richiamo del pubblico come è consuetudine di qualche altra band; ho apprezzato molto questo comportamento. Rispetto Blaze Bayley e il suo gruppo sia come musicisti che come persone. Sono tornato a casa con una maglietta del tour; soldi spesi bene. Il video che si trova qua sotto può dare solo un’idea di quanta energia sia capace di sprigionare Blaze Bayley, ma dal vivo è davvero una cosa indescrivibile. Complimenti ancora a Stazione Birra per tutte le belle cose che organizza con passione e professionalità. Rock on.

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5
Mar

Bogdan and his ways to get by

Pubblicato giovedì 5 Marzo 2009 alle 19:48 da Francesco

Recently I had another call with my Romanian friend Bogdan. Until a few of months ago he was in north Italy but now he’s back in his hometown. It’s almost three years that I don’t meet him. This guy taught me a lot of things that I couldn’t have learnt from books. He never had trouble with law even if he broke it more than one time. Bogdan isn’t a dangerous guy but I think that he’ll go in jail someday. Every time I call him, he tells me about hustles and money. However he always has jokes and good memories to fill our conversations. Bogdan isn’t a lucky boy and he has many problems to solve but he knows many ways to get by. Once he lived one year in Orbetello with his parents to works and during his day off we played video games in my former house and in the evening we went out for a walk. We had a strange buddy in common but now that guy has big financial problems and Bogdan always asks me about him to have a good laugh. I haven’t close friends but I like and respect people who struggle to improve their lives. I’m almost twenty five years old and I still don’t care to get a bright future. My life is fine but I’ll always miss certain things. I already know a part of what will happen to me and this knowledge doesn’t scare me. Well, I hope to meet again Bogdan to say jokes and make fun of everything on this planet. At the bottom of this post I putted a video of a song by Parazitii that Bogdan used to listen while he was in Italy; that’s titled “Fuck You Romania”. Bagamias pula.

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19
Feb

Good Will Hunting

Pubblicato giovedì 19 Febbraio 2009 alle 16:51 da Francesco

Qualche sera fa ho visto “Good Will Hunting” e l’ho apprezzato per buona parte della sua durata. Il film sotto certi aspetti mi ha ricordato “Scoprendo Forrester” (che è uscito tre anni dopo) e ovviamente “L’attimo Fuggente”. Probabilmente non riguarderò mai questa pellicola, tuttavia rivedrò volentieri un suo spezzone in cui Robin Williams parla al protagonista dando vita a quello che io ritengo il momento più alto di questa storia; si tratta di alcuni minuti che a mio avviso da soli valgono la visione di tutto il film. Mi auguro che il video sottostante non venga eliminato da YouTube affinché possa rivederlo in futuro senza doverlo appuntare nuovamente.

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18
Feb

E dai cazzo, passala!

Pubblicato mercoledì 18 Febbraio 2009 alle 07:44 da Francesco

Da un po’ di tempo a questa parte ho ripreso a seguire le vicende calcistiche dopo diversi anni di profondo disinteresse. Già durante la scorsa stagione avevo cominciato ad avvertire la recrudescenza calcistica. Quando ero un ragazzino tifavo per la Juventus mentre oggi mi limito a sostenere la Francia. Quest’anno la Seria A ha offerto uno spettacolo piacevole e ci sono diverse partite che mi hanno tenuto incollato davanti al televisore. L’azione più bella che abbia visto in questa stagione è un’accelerazione incredibile di Pato su Mexes che ha portato il milanista a segnare un gol stupendo, ma anche il gol di Quagliarella contro il Napoli è stato qualcosa di impressionante e mi ha fatto sorridere come lo stesso attaccante dell’Udinese si sia meravigliato delle sua prodezza durante l’esultanza. Per quanto riguarda esclusivamente la Serie A dovrei annotare più di un gol di Ibrahimovic che al momento reputo il giocatore più forte al mondo, appena sopra Cristiano Ronaldo, Messi e Kakà. A me sono sempre piaciuti i fantasisti anche se ultimamente non se ne vedono molti e ricordo ancora quando Gianfranco Zola era uno dei più grandi rappresentanti di questa categoria. Durante la prima parte della stagione mi ha colpito il Catania di Walter Zenga (che ho trovato davvero divertente in una querelle televisiva con Variale) mentre in questa seconda parte del campionato penso che sia quasi inevitabile plaudire ai risultati un po’ sorprendenti del Genoa e del Cagliari. Io prediligo sempre Franck Ribery perché la sue giocate e il suo modo di intendere il calcio mi esaltano come poche altre cose sanno fare, tuttavia penso che meriti un palcoscenico più importante rispetto a quello che può offrirgli il Bayern Monaco e spero che un giorno lasci la Bundesliga per venire a giocare in Italia; quasi in ogni partitella indosso la sua maglia numero ventidue. Non ci posso fare nulla, il calcio è stata la mia prima passione e ancor oggi ogni volta che mi capita un pallone tra i piedi mi metto a palleggiare per rilassarmi, come se fosse una sorta di esercizio spirituale. Non ho mai giocato in una squadra e la poca tecnica che ho l’ho sviluppata da solo, ma se potessi tornare indietro spenderei tutte le mie forze in questo sport. Una giocata di un tipo come Cassano secondo me vale più di tante cose e per quanto possa suonarmi banale un’affermazione del genere io non riesco a convincermi del contrario. Non sono in grado di quantificare le ore che ho perso a calciare palloni sgonfi contro il muro esterno di casa mia. Spesso mi sono trovato a palleggiare in salotto, ma non ho mai fatto grandi danni. Sebbene il calcio sia un gioco di squadra io da piccolo lo praticavo da solo e mentre avevo la palla tra i piedi facevo la telecronaca delle mie azioni; se qualcuno mi avesse visto avrebbe avuto tutto il diritto di ritenermi autistico. Sono andato soltanto una volta allo stadio per vedere una partita; Seoul contro Pohang in Corea del Sud: difese ballerine e ritmi blandi. C’è un video che adoro in cui Franck Ribery e Luca Toni scherzano tra una giocata e l’altra: fantastico.

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