13
Set

Ad mentula canis

Pubblicato martedì 13 Settembre 2011 alle 06:59 da Francesco

Credo che l’Italia stia facendo la fine che merita, ma non voglio scomodare la cicala e la formica di Esopo per illustrarla. Questa nazione è governata da inetti e puttanieri di cui apprezzo solo le doti d’avanspettacolo. Cosa succederebbe se il sistema creditizio collassasse davvero? Io mi sono fatto qualche idea, ma tra queste non ce n’è manco una che sia scevra di sangue e morte. Ovviamente non credo affatto che qualche città italiana sia destinata a diventare una novella Mogadiscio (tuttavia mai porre limiti alla fantasia!), però non mi sorprenderei se aumentassero i suicidi e parimenti le statistiche relative al crimine subissero un’impennata a differenza di quelle cagionatrici d’un tale scenario.
Su Google è sufficiente accostare tre parole per avere un esempio recente di quanto rischia di succedere in Italia: “Grecia”, “crisi”, “suicidi”. Tutto ciò accade per l’avidità e la stoltezza degli esseri umani: allo stesso tempo antagoniste e complici. Scioperi demografici, assalti alle banche e coprifuoco: parte di ciò che immagino per la peggiore delle ipotesi. I media snocciolano sigle e percentuali che fanno apparire tutto ancora più inquietante di quanto già non sia, ma alla fine ‘sti gran cazzi! Spero solamente che i responsabili di questa congiuntura economica facciano la fine dei Romanov. Per il conto sistemiamo all’italiana… Non invidio i neonati della classe media.

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23
Lug

Le Orme, live in Civitella Marittima

Pubblicato sabato 23 Luglio 2011 alle 14:40 da Francesco

Last night I was in Civitella Marittima to attend a progressive rock concert. There were many middle-aged persons among the audience. The event was open by a local group followed by an Emerson, Lake & Palmer tribute band that I enjoyed a lot. The main act was Le Orme, one of the most important bands in the history of Italian progressive rock scene and before midnight they started to play. A couple of years ago I saw Le Orme with a different line-up in the same place and even that time they did a great performance. Events like these feed my spirit and makes me feel stronger than anything. I was happy to be alone among the crowd and I had a good time but many more await me in this life, I’m sure of it.

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5
Giu

Ventisette

Pubblicato domenica 5 Giugno 2011 alle 20:45 da Francesco

Tra qualche ora sarà il mio compleanno e lo festeggerò con me stesso. Sono ancora giovane e non sento il peso dell’età che avanza. Fisicamente non sono mai stato meglio e moralmente mi sto riportando ai massimi livelli. Certo, potrei arricchire la mia vita, specialmente sotto l’aspetto emotivo, ma forse non è ancora giunto il mio momento e se non dovesse mai arrivare allora mi vedrò costretto a segnarlo come assente ingiustificato! Prima o poi la mia progressione subirà una battuta d’arresto e un giorno, per forza di cose, anche per me comincerà una parabola discendente (anche se non so quanto sia corretto intenderla come tale), ma per ora mi godo il mio stato corrente e mi impegno per preservarlo il più a lungo possibile. Non potrei chiedere dei propositi migliori nel ventisettesimo anniversario della mia (ri)comparsa su questo pianeta.
Per l’occasione ho registrato l’ennesimo video sul mio palleggio. Come ho già scritto altrove per me palleggiare è un po’ come praticare yoga o tai chi, ma non ho mai avuto modo d’imparare le discipline orientali e quand’ero uno sbarbatello alla Domenica Sportiva vedevo Gianfranco Zola, Rui Costa, Boksic, Vialli, mica i maestri indiani. Tra l’altro il mio filmato a piè di pagina è anche un esempio di memoria procedurale, tanto per ricollegarmi alla lettura di neuroscienza alla quale mi dedico quando non scrivo. A proposito di libri, la mia terza (e sospetto ultima) fatica conta circa sessantacinque pagine, perciò intendo completarla prima che l’autunno imponga ai miei simili di tirare fuori gli abiti invernali. Comunque, sono felice che il mio palleggio sia migliorato. Adesso  riesco a fare anche tre atw (around the world NdR) di fila mentre mesi or sono riuscivo appena ad eseguirne uno e compierne due di seguito mi pareva improbabile. Nel video indosso la terza maglia del Liverpool di Sotirios Kyrgiakos, coriaceo difensore greco ignoto ai più, del quale forse  neanche i famigliari hanno la maglia, tuttavia io la comprai per portare sulle spalle un po’ di ellenismo e per udire le improbabili pronunce di chi calca i campi di calcio a cinque assieme a me. Cazzo, adesso sì che mi riconosco e ne sono lieto, immensamente lieto. Bentornato Frankie.

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26
Mag

A una troia dagli occhi ferrigni

Pubblicato giovedì 26 Maggio 2011 alle 10:46 da Francesco

Anni fa un’amica di mia madre mi regalò un libro di Dino Campana, “Canti Orfici”, ma appena me lo diede le dissi che non lo avrei mai letto e ancor oggi tengo fede a quella promessa letteraria. Malgrado la mia ritrosia verso la poesia, ho trovato per caso un video di Carmelo Bene in cui egli recita dei versi di Campana che mi sono piaciuti quasi quanto l’interpretazione di colui che non è.
Quando avrò la mia prima ragazza senz’altro le declamerò questa composizione a gran voce.


Coi tuoi piccoli occhi bestiali
Mi guardi e taci e aspetti e poi ti stringi
E mi riguardi e taci. La tua carne
Goffa e pesante dorme intorpidita
Nei sogni primordiali. Prostituta…
Chi ti chiamò alla vita? D’onde vieni?
Dagli acri porti tirreni
Dalle fiere cantanti di Toscana
O nelle sabbie ardenti voltolata
Fu la tua madre sotto gli scirocchi?
L’immensità t’impresse lo stupore
Nella faccia ferina di sfinge
L’alito brulicante della vita
Tragicamente come a lionessa
Ti disquassa la tua criniera nera
E tu guardi il sacrilego angelo biondo
Che non t’ama e non ami e che soffre
Di te e che stanco ti bacia
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22
Mag

Run or die trying vol. 5

Pubblicato domenica 22 Maggio 2011 alle 16:29 da Francesco

In quest’ultimo periodo riesco a fare bene soltanto nell’allenamento fisico, ma non me ne faccio un cruccio e conto di riportare presto la luce anche nel res cogitans.
Con l’avvento dell’estate gli uomini più vanitosi e stupidi s’improvvisano atleti nella disarmante illusione di trafiggere cuori e fiche durante il periodo estivo. Breaking news: probabilmente non succederà. Comunque, anche per la categoria di cui sopra annoto la quinta compilation che ho realizzato. Nel lettore mp3 carico la musica come un mujaheddin carica il proprio kalashnikov contro gli infedeli, però non adopero sempre le raccolte che metto insieme e talvolta cambio le tracce che ho in memoria come se potessi adoperare un cambio sequenziale a livello emotivo. Questa compilation è più breve delle altre poiché ho ridotto l’attività aerobica a favore di quella con i pesi e degli esercizi a corpo libero, tuttavia si presta anche allo svolgimento delle attività anaerobiche e di conseguenza può essere riciclata con qualche repeat.
La risposta del cerebro alla musica è soggettiva, perciò questo ammasso di tracce di sicuro non potrà essere d’aiuto a chiunque, ma a qualcuno potrebbe dare lo spunto per andare alla ricerca di stimoli a lui più congeniali. Per quanto mi riguarda il punto più alto di questa raccolta si trova nella quarta traccia, “Resistir” degli Helker: adoro l’interpretazione vocale del pezzo e per i miei gusti è una delle migliori degli ultimi anni, davvero esaltante e straordinaria.

  1. Black Majesty – Into the Black
  2. Gun Barrel – Front Killers
  3. Halford – Resurrection
  4. Helker – Resistir
  5. Helloween – Soul Survivor
  6. Jorn – Lonely Are the Brave
  7. Rebellion – Sweden
  8. Scar Symmetry – The Illusionist
  9. Teräsbetoni – Älä Kerro Meille
  10. Virgin Steele – We Rule The Night
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16
Mag

Ormoni, panico, sogni, memoria…

Pubblicato lunedì 16 Maggio 2011 alle 23:28 da Francesco

Nell’ambito delle emozioni di base mi ha incuriosito il sistema del panico a causa del suo legame con il comportamento materno. Quando la donna è puerpera aumentano i livelli di ossitocina e prolattina, e l’incremento di questi ormoni rafforza il rapporto tra la madre e il nascituro.
Pare che l’ossitocina svolga un ruolo di rilevo nello sviluppo dell’empatia e dell’autostima, perciò gode anche del nome di “ormone della fiducia”: io suppongo di secernerne quantità industriali. Non ho trovato granché per quanto concerne la prolattina nell’uomo, ma sembra che alti livelli di questo ormone nei maschi indichino un abbassamento del testosterone nel sangue e un calo della libido. Immagino che nel mio caso i valori siano nella norma poiché la mia masturbazione è regolare. Ho anche notato che l’ossitocina viene adoperata nei casi di autismo per migliorare la capacità relazionale dei soggetti affetti da questa patologia, tuttavia trovo sconvolgente il fatto di condizionare l’equilibrio d’un individuo attraverso delle somministrazioni endovenose o nasali. Certe volte penso che un ricorso saggio all’eugenetica (quindi nulla a che vedere con la follia dei nazisti) potrebbe dare a tutti una buona salute di base, eliminando quasi del tutto gli svantaggi con i quali certuni purtroppo si trovano a combattere ancor prima d’emettere i primi vagiti.
Mi sento molto fortunato ad essere nato sano, tuttavia non dovrei mai darlo per scontato. Mai. Addentrandomi superficialmente nei meccanismi della memoria ho incontrato una tesi sui sogni che mi ha fatto sorridere. Secondo due studiosi (Crick e Mitchison) il mondo onirico è composto da spazzatura mnemonica, ovvero fatti di scarso rilievo che l’esperienza del sogno mostrerebbe nel loro transito verso l’oblio. Questa prospettiva suscita in me un po’ d’interesse, perciò conto di approfondirla in un secondo momento.
Infine devo ricordarmi che l’uomo non percepisce il mondo per come questo gli si presenta, ma tende a ricordarlo in base a quanto ha imparato. Solitamente e in larga misura è attribuito alla percezione quanto invece rientra nella sfera delle memoria. A questo proposito, nel libro che sto leggendo è riportato un esperimento in laboratorio che esemplifica quanto scritto poco sopra. Ad un gatto fu condizionata la corteccia visiva nel corso del suo sviluppo in modo che venisse privato di ogni riferimento sull’orizzontalità. In seguito l’animale dinanzi agli ostacoli orizzontali si comportò come se questi non fossero mai esistiti e di conseguenza ci andò a sbattere contro. In merito ad argomenti simili mi è tornato in mente “Waking Life”, una pellicola particolare che a suo tempo suscitò in me vivido interesse e stupore.

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22
Apr

La prova costume di chi non sa assolversi

Pubblicato venerdì 22 Aprile 2011 alle 01:18 da Francesco

Questo è il momento dell’anno in cui gente d’ogni età e circonferenza cerca di preparare la propria carne per la transumanza estiva, di conseguenza conto maggiori presenze nei luoghi in cui io mi alleno durante ogni stagione. Suscitano un po’ di tenerezza in me quelle persone che provano a mettersi in forma con lo scopo precipuo di risultare attraenti e in particolare le donne. Ragazze e signore con i fianchi un po’ larghi forse credono che misure minori possano portare loro gioie maggiori, ma se bastasse così poco allora le palestre potrebbero sorgere al posto delle basiliche, delle moschee, delle sinagoghe…
Ogni primavera, negli sforzi incostanti di persone assai diverse, leggo sempre il medesimo desiderio d’amore velato di carnalità sul quale mi sembra che si abbatta spesso un senso di inadeguatezza più o meno giustificato. Nei periodi più rigidi dell’anno i miei percorsi mi offrono desolazioni incomplete, però con l’avvento di temperature più miti e accomodanti ho sempre modo di scorgere solitudini semoventi che cercano di uscire dai loro gusci imperfetti. Secondo me l’etica viene minata ogniqualvolta l’estetica diventi oggetto di ossessione, perciò io inseguo sempre il concetto di kalokagathia per cercare d’esserne all’altezza.
Quand’ero un adolescente flaccido, prima di ogni estate credevo fortemente che avrei fatto incontri straordinari tra giugno e settembre, ma ogni volta ne restavo deluso e forte della mia giovane età mi dicevo sempre che l’anno successivo avrei avuto miglior fortuna. Ormai, dopo quasi tre lustri, ho ragione di credere che da tempo immemore sia stata accolta la domanda di prepensionamento della dea bendata. In realtà non sono un fatalista e me ne frego del mio quadro astrale. Ammesso che io abbia un destino, quest’ultimo può venire a convocarmi mentre faccio qualche trazione a seguito di una sessione di corsa.

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16
Apr

Liquid Tension Experiment

Pubblicato sabato 16 Aprile 2011 alle 15:15 da Francesco

Per me la musica con la emme maiuscola ha canoni precisi che si esprimono attraverso stili piuttosto diversi. Ancora sedicenne, i Liquid Tension Experiment nel loro album di debutto contribuirono significativamente a suggerirmi la direzione verso cui tendere le orecchie. Il gruppo era composto per tre quarti da membri dei Dream Theater con l’aggiunta di Tony Levin (quest’uomo è ovunque!) al basso. Il progetto durò appena due dischi, entrambi prettamente strumentali e, almeno per quanto mi riguarda, molto prossimi alla perfezione. Sono legato alla traccia sottostante e insieme all’intro il momento di massima esaltazione per me è l’assolo di Tony Levin con lo stick bass oltre, ovviamente, a quello di Petrucci. Se non mi fossi avvicinato a certi generi musicali la mia esistenza sarebbe stata meno semplice.

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15
Apr

Tra gli atomi di Democrito (Siddharta è bandito)

Pubblicato venerdì 15 Aprile 2011 alle 02:18 da Francesco

Dunque, sperare che io faccia un missaggio decente è un po’ come pretendere di curare l’ebola con la Tachipirina. Questo esperimento privo di qualsivoglia anelito artistico catturerà di nuovo la mia attenzione quando, in un futuro indefinito e a fini introspettivi, ne analizzerò lo schema metrico e la scelta lessicale. Mi piace ascoltare questo pezzo che ho fabbricato per il mio diletto su una base yankee, tuttavia preferirei possedere la capacità di fare power metal, magari sfondando le casse altrui a forza di acuti prolungati e stupefacenti. Forse nella prossima vita.

Cogito tra gli atomi di Democrito
I drammi non si misurano col sistema metrico
Tra difetti e meriti cerco rimedi e medito
Ricordi archiviati come dati sopra un monitor
Mai attonito miglioro la mia persona
Indomito il pensiero come la forza che sprigiona
La mente respinge il male che la tange
La volontà vince contro tutte le frange
Nella natura cangiante sono il mio reggente
Non seguo il raggio della cultura struggente
Il tempo traduce in luce le ombre di un’epoca
La coscienza mi conduce fino all’ultima revoca
Si riepiloga la storia come per Caligola
Decollano parole tardive dalla mandibola
Non mi logora il ragionamento che mi vincola
Pace interiore come cingolo per ogni giornata singola

Ad ora tarda forse leggi Siddharta
Ma la cultura crea castelli di carta
A me non basta e voglio il timbro
Sul permesso di soggiorno per l’Olimpo

Ad ora tarda forse leggi Siddharta
Ma la cultura crea castelli di carta
A me non basta e voglio il timbro
Sul permesso di soggiorno per l’Olimpo

Redigo un dettato diretto da un daimon
All’inizio l’apeiron alla fine Lord Byron
Di sera mi appaiono frammenti inediti
Rivedo colpe fraintendimenti e fremiti
Pare che le prima di rado uno le erediti
Il cielo talvolta sembra un tetto di Eternit
Ipotesi d’eternità tra le infermità
L’apoteosi della realtà quando si ripete ciò che è stato già
Girovago senza lodi da tessere
Sono la prima persona del verbo essere
Palpebre serrate e trappole oniriche
Promesse scariche al cospetto di Osiride
Si ripete ovunque il giudizio di Paride
Altrove si schiude l’ennesima crisalide
Si consolidano tragedie insolite
Mi congedo dalla mia identità come un apolide

Ad ora tarda forse leggi Siddharta
Ma la cultura crea castelli di carta
A me non basta e voglio il timbro
Sul permesso di soggiorno per l’Olimpo

Ad ora tarda forse leggi Siddharta
Ma la cultura crea castelli di carta
A me non basta e voglio il timbro
Sul permesso di soggiorno per l’Olimpo

Una strega sui monti mentre molti la impalano
I solchi dei secoli sopra l’ipotalamo
Calano i sudari su ogni corpo diafano
Mano nella mano in un giuramento afono
Devoto a Persefone m’immedesimo in Ade
Tra determinate persone il tempo decade
Lunghe scalate sopra la tabula rasa
Satana lupus in fabula è chiamato in causa
Morte pausa reincarnazione
Samsara l’illuminazione
Minareti arroccati tra miliardi di battiti
Monaci sotto porticati ignorano lo shakti
Shock anafilattici senza punture
Letture di epitaffi colme di paure
Copernico riprese la teoria di un avo
Scoprì quanto affermò prima Aristarco di Samo

Ad ora tarda forse leggi Siddharta
Ma la cultura crea castelli di carta
A me non basta e voglio il timbro
Sul permesso di soggiorno per l’Olimpo

Ad ora tarda forse leggi Siddharta
Ma la cultura crea castelli di carta
A me non basta e voglio il timbro
Sul permesso di soggiorno per l’Olimpo

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21
Mar

Da Sinope In Cerca di Allitterazioni

Pubblicato lunedì 21 Marzo 2011 alle 00:11 da Francesco

Dunque, per fare questo esperimento ho seguito scrupolosamente la solita procedura. In primis, il missaggio l’ho fatto con il duodeno, ma dato il carattere autoreferenziale della cosa non devo scusarmi per i volumi. In secondo luogo, la scelta delle immagini si è basata su precise scelte a cazzo di cane. Mi piace il testo e l’ho scritto perché sento la mancanza di qualcosa del genere in italiano, ma avrei preferito veicolarlo con sonorità power metal che purtroppo non sono nelle mie corde. Ovviamente Granny Love resta insuperabile e rappresenta indubbiamente la mia vetta. Questa cosa può essere scaricata qui.

Conduco un’indagine come fece Diogene
Sotto il collagene reazioni endogene
Negli androni transitano legioni di androgini
La ragione non s’illumina coi gruppi elettrogeni
Grappoli di granate tra branchi avversi
Anestetici e protesi per gli arti persi
Ipotesi e tensioni sostengono la stasi
Metastasi diffuse sospendono le frasi
I resti resi alla cenere da cui sono stati presi
Non credo ai testi sacri né ai paradisi pretesi
Nego imposture e false consolazioni
Rifiuto le letture delle costellazioni
Non importa se nelle grotte o negli ostelli
Ai pensieri gretti spetta la notte dei lunghi coltelli
Incava la mia inventiva come un alveolo
La colmo per trasmetterla attraverso Eolo

La metafisica attende l’ultima rettifica
Infima la caratura d’ogni dottrina malefica
Infonde sogni e paura per dominarne la modifica
Contropartita modica per il cambio dell’etica
Il tempo mitiga l’Ego e ne regola il dispiego
Io scollego il disprezzo dal diniego
Mi reco altrove
Laddove crescono mangrovie mentre io pace m’arreco

I pensieri perversi o meno sono sempre innocenti
Le morali ne usano la forma per forgiare penitenti
Cospicua presenza di finti ribelli
Sostanza esigua piena di filtri e satura di orpelli
Processi alle intenzioni senza misura né appelli
Le psiche deboli si radunano in drappelli
Tra i vapori proiettano un’aporia che le debelli
Sui patiboli tutti deporranno i cappelli
Apprendo mentre mi muovo in perenne cambiamento
Nulla di nuovo sempre che l’Eterno Ritorno abbia fondamento
Nei sensi si diffondono intuizioni accorse
Lucifero portò la luce oppure la rincorse?
Risorse un po’ scarse come i caveau svuotati nelle borse
Non esorto l’esoterismo e lascio tutto al forse
Non voglio un lascito né un lasciapassare per i dedali
Se vuoi dedicatici, creati feticci, dèi e venerali

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