23
Feb

Nessun dorma

Pubblicato giovedì 23 Febbraio 2006 alle 01:48 da Francesco

Mi sento leggero, quasi aeriforme. Il sax alto di Gato Barbieri su “Straight Into The Sunrise” mi accompagna alla fine di questa giornata priva di stimoli. Domani percorrerò un po’ di chilometri a piedi, ho voglia di camminare più del solito per liberarmi del senso di reclusione che aleggia nella mia stanza. In questo momento mi piacerebbe sentire due mani leggere sulle mie scapole, scrutarne le unghie, osservarne gli orpelli d’oro o di argento e poi vegetare con il capo indietro, avvolto da un alone di benevolenza. Il sonno eleva in modo esponenziale la glicemia delle mie chimere e non c’è insulina che possa rendere stabile il mio diabetico desiderio di complicità. In questo momento sto ascoltando “Wonderful Life” di Black, un pezzo ironico un po’ datato, ma sempre attuale per ogni bipede appartato nel proprio appartamento. “Look at me standing here on my own again, up straight in the sunshine”, cantava Colin Vearncombe durante le seconda metà degli anni ottanta. Sento aria di cambiamento nella mia vita, sebbene non ci sia nulla che giustifichi questa sensazione. Cazzo, non me ne rendo conto, ma sono giovane.

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22
Feb

Afternoon jazz

Pubblicato mercoledì 22 Febbraio 2006 alle 17:32 da Francesco

Sono quasi le cinque del pomeriggio. La mia stanza è buia, le persiane sono chiuse e le mie iridi riflettono la luce del monitor. Non so cosa scrivere, ma scrivo ugualmente. Lascio cadere parole sconnesse al suono di “Kind of Blue”, uno stupendo album di Miles Davis datato 1959. Mi sento spento come un cero acceso da un malato terminale e consumato da una fiamma labile; labile labile. Ogni tanto mi volto verso la finestra, osservo il mio riflesso e penso a quando sarò vecchio e prossimo alla morte. Non mi sento triste quando penso alla fine della mia vita, anche se ammetto di temere gli ultimi istanti di dolore. Vedo la morte come l’ultima fiche da giocare sul tavolo della roulette russa. Alcune volte ho pensato di uccidermi a scopo scientifico, per esplorare l’eventuale dopopartita. Altre volte sono apparsi in me pensieri luttuosi per motivi più intimi. Sono convinto che il genere umano svelerà il mistero della vita e della morte, a patto che non si estingua prima per mano della propria istintività. Non credo che questa sia un’epoca di grande progresso, dal mio modesto punto di vista ritengo che sia un’ennesima era transitoria, spartana ed eccessivamente legata al retaggio ancestrale. Vorrei vedere il futuro per cinque minuti e poi scordare la mia visione lungimirante per non guastare il normale scorrere del presente deriso dal divenire. Ho voglia di vivere a lungo e spero di rimanere lucido fino alla mia ultima sega. Ascolto l’ultima traccia di “Kind of Blue” e inizio a progettare l’espediente per ingannare i prossimi sessanta minuti pomeridiani.

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22
Feb

Le nove del mattino

Pubblicato mercoledì 22 Febbraio 2006 alle 09:19 da Francesco

Stanotte ho dormito solo cinque ore, ma non mi sento stanco. Fuori c’è una leggera pioggia obliqua che solletica i passanti incappucciati e sfregia i vetri della mia finestra. Mi piacerebbe voltare il mio viso a sinistra e vedere la mia baccante mancante con in mano una tazza di thè. La immagino avvolta in un cardigan, mentre osserva l’esterno sorseggiando acqua corretta con una bustina di Lipton. Alla mia sinistra non c’è nessuna menade, ma solo la nuova insegna di una banca. È una mattina voluttuosa. Sono sereno e tranquillo, rilassato e vagamente sorridente. Colloco l’ultimo mattone di questo cottage di parole e mi appresto ad assecondare la brama di movimento del mio corpo.

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22
Feb

Departure

Pubblicato mercoledì 22 Febbraio 2006 alle 00:39 da Francesco

Departure, ovvero partenza per gli anglofoni. In questo breve scritto uso la partenza in senso lato per buttare giù due parole sul distacco e sull’addio. Molte persone non accettano la partenza di qualcuno a loro caro e alcune volte per sopportare la separazione tendono a fare del male a loro stesse o agli altri. Credo che le delusioni siano un’inevitabile variabile della vita, qualcosa a cui non ci si può sottrarre, e io stesso ho una vasta collezione di fallimenti. Spesso la delusione è il deterrente contro la felicità e impedisce lo sviluppo della persona, ne castra i desideri e la rende sempre più vulnerabile durante la senilità. Ammesso che io non muoia prima, non voglio diventare vecchio e guardare una carrozza di marzapane colma di rimpianti, perciò do un valore unico a tutti gli eventi e a tutte le persone che si trovano a collidere con l’orbita della mia esistenza, ma se perdo un sogno fatto persona o se un evento diventa incubo, non faccio altro che lasciarmi alle spalle le speranze riposte in certe anime e la fiducia accordata a certe situazioni e mi preparo per una nuova semina. Coltivo il culto della fedeltà, amo essere schietto e non mi preoccupo di risultare ridicolo. La mia fede non ha a che fare con nessuna divinità folkloristica, ma solo con la sinergia della monogamia. È importante accettare ogni rifiuto, ogni porta chiusa in faccia e ogni divieto inviolabile, è altresì importante non farsi prendere a calci in culo dalla tristezza e dallo sconforto. In questa vita posso essere solo un monogamo e non ho intenzione di spendere più di un minuto a contemplare le delusioni: cinquanta secondi per capire la negazione e dieci secondi per voltarmi e fare dieci passi avanti. Bisogna accettare che gli altri partano quando non c’è la possibilità di rimandare, e con questo non mi riferisco solo alla sfera affettiva. C’mon, take it easy.

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21
Feb

Incesto

Pubblicato martedì 21 Febbraio 2006 alle 02:10 da Francesco

La scorsa notte facendo zapping mi sono fermato su Raiuno e ho visto un film tedesco sull’amore tra fratello e sorella. Penso che innamorarsi della propria sorella sia qualcosa di meraviglioso e per questo motivo rimpiango di essere figlio unico. Immagino che erigere le colonne dell’eros con una coetanea consanguinea sia l’apoteosi della passione. A me piacerebbe essere innamorato della sorella che non ho e non avrei alcuna difficoltà a gestire il rapporto con la mia stupenda metà, anch’essa proviente dallo stesso utero nel quale ho alloggiato. Mi fa ridere il fatto che l’incesto consenziente sia demonizzato, mentre l’incesto violento sia in parte tollerato e accettato da un agglomerato sociale retrogrado e bigotto. Auguro del bene a tutti i fratelli e le sorelle che sul globo terrestre si dilettano tra chiavate e promesse basate sull’istinto di vita; amatevi e date sfogo alla vostra libido anche per me, ventunenne inesperto, in attesa che arrivi il mio treno.

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20
Feb

Proiezione tropicale

Pubblicato lunedì 20 Febbraio 2006 alle 18:25 da Francesco

È una semplice proiezione dell’intelletto, una candida fantasia del tardo pomeriggio. Vedo me stesso ormai quarantenne, disteso sopra un’amaca e cullato dal suo lento dondolio. Indosso un cappello di Panama con la tesa un po’ consumata, dei boxer e una t-shirt scolorita che raffigura l’isola polinesiana sulla quale mi trovo. Mia moglie passeggia al lato dell’oceano Pacifico; Cristo, è ancora bellissima. Sfila sulla sabbia con il pareo che le ho regalato, gioca con i suoi capelli castani e mi sorride con il suo sguardo transalpino, uno sguardo, ora, nascosto dalle lenti dei suoi occhiali da sole. Prima o poi torneremo in Italia e faremo un salto nella sua casa di Lione. Questa è una breve fantasia, è un lampo che illumina le 18:25 del mio 20 febbraio 2006.

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19
Feb

Weekend

Pubblicato domenica 19 Febbraio 2006 alle 00:15 da Francesco

Per me il weekend dura sette giorni a settimana perché la mia vita è pregna di ozio. Tra pochi minuti guarderò qualche puntata di City Hunter e mi diletterò con i pesi. La mia domenica notte non si prospetta particolarmente innovativa. Più tardi, forse, uscirò a fare due passi. La mia scrittura è molto sintetica in questi minuti, quasi essenziale. Ho voglia di un bel corpo caldo che contenga uno spirito femminile altrettanto splendido. Ho un’immane voglia di dolcezza e di frasi melense da sospirare all’ombra di un piumone. Ho voglia di perdere la mia verginità per amore e non solo per sborrare in una fica. Per stanotte mi accontenterò di un barattolo di yogurt ai frutti di bosco. Domani so che cambierà; infatti degusterò yogurt al mirtillo.

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17
Feb

Locuzioni nottambule

Pubblicato venerdì 17 Febbraio 2006 alle 02:26 da Francesco

Queste ore notturne sono infarcite di silenzi e abbellite da luci soffuse, pigre e irritate: le luci dei monolocali che osservo dal basso, le luci dei lampioni, le luci delle auto che percorrono le strade comunali di questo territorio dedito al turismo. Sono luci che conosco, sono luci artificiali che illuminano per poco. Per me l’illuminazione non è la presunta unzione di una qualsivoglia divinità né la sosta prolungata in un solarium, credo invece che sia la costante capacità di attrezzare la realtà per ospitare la propria felicità. Occorre fare posto tra i pregiudizi e le delusioni, tra la pigrizia e la propria forza, tra ogni pausa e ogni causa di forza maggiore. Le parole non servono a molto perché non hanno concretezza immediata, e se io continuo a scriverle è solo perché, per ora, non ho di meglio da fare; credo che continuerò a scrivere per molto tempo. Queste sono parole sonnambule che dovrebbero riposare dentro me invece di traboccare dalla mia coscienza. Ecco ciò che farò nei prossimi dieci minuti: finirò di scrivere questo messaggio, spegnerò lo schermo, mi alzerò, spegnerò la luce della mia stanza, regolerò il volume del mio televisore e guarderò un film, uno a caso; mi stenderò sul letto, farò una carezza al muro e concentrerò i miei sensi da finto cinefilo sull’ignaro film che dovrà sopportarmi come spettatore.

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16
Feb

Passione senza tempo

Pubblicato giovedì 16 Febbraio 2006 alle 15:52 da Francesco

Ho sistemato la mia stanza, adesso sembra più spaziosa. Sto ascoltando “Timeless Passion” di Chris Huelsbeck, un pezzo strumentale di musica elettronica. Questa rapsodia stende della carta velina lungo le pareti della mia mente per ricalcare immagini paradisiache che soventi pascolano nel mio encefalo. Vedo una giornata di sole con poche nubi per abbellire un cielo altrimenti troppo banale nella sua limpidezza, vedo me, mentre corro lungo la strada di un promontorio, vedo le mie braccia tese indietro e il mio capo rivolto in avanti; corro velocissimo. Mi piace questa strada e il senso di infinito scandito dall’orizzonte mobile di un oceano rivolto verso un nuovo continente. Adoro il guardrail perfettamente intatto e la strada su cui corro: l’asfalto quasi nero e nessun difetto sulla pavimentazione. Non c’è né inizio né fine a questa corsa in discesa. Se alzo la testa posso vedere l’ultimo spettacolo della corona solare prima dell’avvento della supernova. Metto l’ultimo punto a questo scritto e continuo a correre.

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15
Feb

Due minuti a mezzanotte

Pubblicato mercoledì 15 Febbraio 2006 alle 23:59 da Francesco

Two minutes to midnight, recitava il ritornello di un vecchio pezzo degli Iron Maiden. Oggi non ho parole da scrivere, ma solo un piacevole silenzio che voglio custodire con gelosia fino a domani.

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