14
Apr

Parole scialbe

Pubblicato venerdì 14 Aprile 2006 alle 14:20 da Francesco

È una giornata simile a molte altre. Non ho nulla da fare, tranne continuare a non fare nulla. Anche oggi la Terra ruota attorno al proprio asse. Mi chiedo cosa provi un terrorista a viaggiare per il mondo sapendo di essere ricercato da uomini provenienti da un’altra nazione. Ho letto la scheda di un presunto terrorista che viaggia tra le Filippine, la Malaysia, e l’Arabia Saudita. L’FBI offre cinque milioni di dollari per avere informazioni che conducano direttamente all’arresto di Khadafi Abubakar Janjalani, un terrorista filippino accusato di omicidio e di atti contro gli Stati Uniti d’America. Credo che chiunque sia legittimato a fare la spia per cinque milioni di dollari. Mi chiedo se al mondo esistano veramente i cacciatori di taglie. Dovrebbe essere divertente andare in giro per il globo alla ricerca di persone sulle quali pende molta cartamoneta. Immagino molti tour tra gli usi e le violenze del Medio Oriente e dell’Indocina. Sono proprio a corto di tematiche se mi riduco a incrociare parole sulle possibili sensazioni del terrorismo e del controterrorsimo. Voglio giocare a fare il Nostradamus e il Rasputin, quindi fingo di prevedere un grande attentato prima della fine del 2006. Chissà se in futuro avrò occasione di citare le ultime parole di questo breve scritto. Per ora concludo, mi armo e inizio a ingannare il tempo odierno.

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13
Apr

Qualche ora romana

Pubblicato giovedì 13 Aprile 2006 alle 20:13 da Francesco

Ho passato qualche ora nella capitale senza fare nulla di particolare. Non sono riuscito a incontrare Bogdan, la nostra logistica non è stata efficiente. Ho mangiato un boccone in un fast food nel quale ho assistito a una breve lite tra un vecchio e il padrone del locale. Ho dato in pasto al mio apparato digerente un hamburger con formaggio chiamato devil cheese e un calzone con le verdure. Molti odori, molte facce, molti idiomi diversi; insomma, il classico menù di ogni grande città cosmopolita. Ho avuto il piacere d’intrattenermi con lo smog, l’afa, il traffico irruento e le bancarelle dei singalesi. Non sono mancate le richieste di alcune mendicanti zingare e di altri iscritti all’albo degli accattoni. Insomma, la solita routine della metropoli. Le mie gambe hanno macinato alcuni chilometri senza chiedere nulla in cambio. Spero che i miei capelli ricrescano presto per evitare che il mio cranio si arda a causa dei raggi solari. È trascorsa un’altra giornata e ne sono contento. Non ho ancora digerito la carne di gatto spacciata per hamburger, quindi stasera non mangerò.

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12
Apr

Il mio genoma caratteriale

Pubblicato mercoledì 12 Aprile 2006 alle 20:20 da Francesco

A me non piace la cultura. Alcune persone credono che io sia un amante delle arti, ma si sbagliano. Non ho mai sofferto della sindrome di Stendhal. Alcune checche e certe ragazze ingenue mi ritengono un giovane aitante e colto, ma io non lo sono. Per me la modestia è sinonimo di ipocrisia e io non scrivo queste righe per modestia. Per me l’amicizia non ha grande valore, specialmente quella maschile. Certe volte posso sembrare rude e poco educato, ciò è da imputare alla schiettezza alla quale mi sono assuefatto da anni. A me non interessano le parole di coloro che mi fermano per strada, che mi contattano in chat o che fanno squillare il cellulare che non ricordo mai di possedere. Non nego mai una risposta, ma non voglio che qualcuno pensi che mi interessi veramente l’espressione orale o scritta della sua psiche. In questa fase della mia vita riesco a dare un po’ di peso solo alle parole scritte di una giovane fumatrice bionda. In passato sono state tre o quattro le persone che sono riuscite a muovere l’ago della bilancia del mio interesse ed erano tutte ragazze. Sbaglio a definire Bogdan come mio amico. Lui è semplicemente un collega d’ozio rumeno con il quale vado d’accordo. Credo che alcune persone ingenue possano affezionarsi a me perché vedono nei miei sofismi elementari un ulteriore avallo alle scelte delle loro esistenze. Forse sono presuntuoso o semplicemente illuso, tuttavia le cose stanno in questo modo: io non sono un ideale e non voglio esserlo per nessuno. Non sono una persona virtuosa né un idealista solo perché attendo un’improbabile occasione d’amore invece di appagare il mio cazzo: sono semplicemente fatto così. Dietro la cordialità di certe persone vi è un secondo fine. Gli uomini vogliono il mio culo, le ragazze vogliono il mio scroto, ma io sono ambizioso e miro a un rapporto d’amore con una ragazza nubile con cui parlare tra un viaggio e una scopata. Non sono un campanilista e non mi piace molto parlare in italiano. Adoro le bionde, ma ultimamente nelle mie fantasie amorose vi è una bellissima hostess di Hong Kong con la quale amoreggio in inglese. Stimo le persone dirette. Forse il cervello fottuto di qualche maschio si masturba con le mie foto e il reame fiabesco di qualche femmina è governato dalla mia effigie, ma da ambo i sessi ricevo solo frasi di circostanza nelle quali i signori e le signorine vogliono farmi intendere un apprezzamento caratteriale, quando invece sono interessati alla carne. Non c’è nulla di male in tutto questo, anzi, mi fa ridere come ambo i sessi non riescano a esprimere il proprio intimo. Per quanto mi riguarda non ho problemi con la mia esistenza perché riesco ad accettarla e so che ha ampi margini di miglioramento. Alcune volte mi sembra che siano gli altri a sentirsi oppressi dal mio stile di vita e credo che dispensino consigli nella speranza che un mio presunto “miglioramento” possa alleviare il loro vuoto esistenziale. Non ho bisogno di consigli, non ho bisogno di fantasie erotiche, non ho bisogno di giudizi ai quali non presto attenzione. Per quanto mi riguarda continuo a godermi la mia vita e spero di condividere i miei anni con una ragazza a metà tra Venere e Minerva. Non me ne frega davvero un cazzo del resto. Il mio non è nichilismo, ma semplice egoismo. In futuro scriverò un articolo per dipingere un quadro incompleto dei miei rapporti interpersonali e all’interno ci saranno i nomi (non i cognomi) di alcuni personaggi della mia vita.

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12
Apr

Trasferta romana

Pubblicato mercoledì 12 Aprile 2006 alle 13:24 da Francesco

Domani porterò il mio culo nella capitale. Bogdan mi attenderà a uno dei binari della stazione Termini. Un rumeno senza lavoro e un italiano senza impegni si aggireranno per le strade capitoline. Mi piace il degrado delle grandi metropoli e in particolare mi piace passarci in mezzo. Mi aggradano le facce degli zarri, le facce degli immigrati e le andature delle bagasce fashion. Come in ogni mio viaggio, breve o lungo, non ci sarà una meta. Ovunque sono stato ho sempre passeggiato a vuoto. Non mi interessa ciò che mi può offrire una città dal punto di vista artistico. Non cerco colonnati e rosoni, ma muri sfregiati dai writer, piazze popolate da etnie diverse con lo stesso culto del denaro e lunghe distese di case popolari. Nei miei ricordi ci sono: somali urbiachi, benzinai singalesi, pusher meridionali, pederasti slavi, lavoratori orientali, muratori egiziani e splendide mignotte made in China. Nella mia memoria presenziano pure episodi d’intolleranza e di offerte legate all’ultimo anello della catena dei narcodollari. Di Genova ricordo con piacere i drappelli di ecuadoregni, la loro apparente allegria, il degrado attorno alla stazione di Genova Brignole e il puzzo di piscio dei vicoli a mo’ di arbre magique. Mi piacciono le strade notturne illuminate alla cazzo di cane. Domani è un buon giorno per morire e non mi lamenterei molto se un balordo mi accoltellasse per venti euro. Il pranzo chiama e io gli rispondo.

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12
Apr

Un passo indietro

Pubblicato mercoledì 12 Aprile 2006 alle 02:24 da Francesco

Ho riflettuto molto riguardo all’abbandono della scuola guida e sono giunto a una nuova decisione. Continuerò le lezioni di pratica e sosterrò l’ultima prova. Non riuscirò mai a correggere la mia condotta sulla strada. Se prenderò la patente la userò saltuariamente e per le emergenze. Prima o poi dovrò occuparmi della burocrazia e i tempi della burocrazia talvolta non coincidono con gli orari degli autobus e dei treni. In parte mi sento obbligato a continuare l’inseguimento della patente a causa delle esigenze materiali che impone questa epoca. Farei volentieri a meno di tutto questo. Mi attendono giorni infernali e un po’ di stress, ma non me ne fotte un cazzo. Ormai sono allenato a fare sempre le stesse cose e padroneggio la monotonia con grande maestria. Voglio cambiare nuovamente i miei orari. Per me non c’è differenza tra il giorno o la notte. Concludo questo mio spaccato e torno a guadare la violenza scolastica di “The Principal” in onda su Rete 4.

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11
Apr

Bye-bye patente

Pubblicato martedì 11 Aprile 2006 alle 12:17 da Francesco

Oh, io ci ho provato. Sono abbastanza negato per la guida e i miei progressi al volante hanno la stessa velocità degli scrutini di ‘ste elezioni infinite. Oggi o domani andrò a scuola guida e pagherò le quattro lezioni che mi sono state impartite. Penso di essere uno dei pochi coglioni che abbandona l’inseguimento della patente dopo aver passato l’esame di teoria al primo colpo. Come sempre mi devo differenziare. Mi fa ridere la conclusione della mia epopea su quattro ruote e non riesco a smettere di sorridere. Non mi va di fare altre duecento guide, so che non cambierebbe nulla nella comicità del mio stile di guida. L’auto può essere un’arma senza controllo. Non voglio essere un pericolo per me stesso né per gli altri e rivendico la mia identità di pedone. Purtroppo la mia libertà di movimento sarà sempre limitata dall’assenza della patente di guida. Credo che sulla strade ci siano persone che guidano peggio di me, ma questo non mi basta per continuare a fare le guide. Oggi mi sento un ritardato, una specie di Forrest Gump che non riesce a smettere di ridere. Nella mia giovane vita ho collezionato molti fallimenti, ma per me non è un problema. Credo che sia importante accettare i propri limiti e le relative conseguenze. Tra circa cinquanta minuti mangerò. Spero di placare le mie risate prima del pranzo per essere in grado di masticare. L’ilarità ha sequestrato la mia mandibola.

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11
Apr

Previsioni per l’estate

Pubblicato martedì 11 Aprile 2006 alle 11:48 da Francesco

Credo che trascorrerò un’altra estate oziosa. Iniziano a piacermi questi anni di transizione e mi trovo adagio in questa apatia ergonomica. Dopo molto tempo ho avuto l’occasione di conoscere una damigella meravigliosa, una bionda semplice e solare che fuma le bionde. La sua nicotina mi tiene lontano da lei e mi guarda torvamente. Non le chiederò certo di smettere di fumare per uscire con me. Penso che sia destinato a decadere presto un rapporto basato sulle proibizioni. Insomma, questa estate continuerò a tenermi la minchia in mano. Già vedo i miei pomeriggi afosi scanditi dai Public Enemy e da altri nomi vecchi e nuovi della East Coast e della West Coast. Non prevedo il contatto con la salsedine. Non entro in acque salate da diversi anni, nonostante il mare si trovi ad appena due chilometri da casa mia. Tuttavia mi ispira la previsione della mia stagione estiva. In questo momento “Cattivi e Buoni” dei Club Dogo esplode dai tweeter delle mie casse. La giornata di oggi mi piace: il tempo è nuvoloso e c’è un po’ di vento. Adoro ‘sti giorni dalle fattezze apocalittiche. Sotto casa mia alcuni operano un lento lavorìo, ma non so precisamente cosa facciano.

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10
Apr

I consigli mai richiesti

Pubblicato lunedì 10 Aprile 2006 alle 19:24 da Francesco

In passato persone più grandi di me mi hanno detto qualcosa di simile: “Sei giovane, vivi bene i tuoi anni”. Che risate. È divertente come certi vegliardi tentino di sentirsi vecchi saggi. Non ho rispetto automatico per le persone più anziane di me perché non sempre la loro età anagrafica corrisponde alla loro esperienza di vita. Talvolta certi matusa si atteggiano come ragazzini pseudointellettuali e cercano di dispensare suggerimenti senza conoscere un emerito cazzo. Mi fa ridere che un uomo attempato mi raccomandi di vivere bene i miei anni e trovo che in costui, e in chi condivide lo stesso pensiero, vi sia una visione ingenua e nostalgica della giovinezza. Credo che un individuo, specialmente in questa epoca, possa splendere a qualsiasi età e penso che serva compassione per le persone che si sono arrese alla nostalgia. Mi annoiano coloro che incorniciano il passato e lo mostrano a ogni piè sospinto. La mancanza di questi soggetti è l’incapacità di stare al passo con i tempi e la loro colpa è quella di minare la serenità dell’invecchiamento di coloro che oggi sono ancora nel fiore degli anni. Le persone più straordinarie che io abbia mai visto sono certi ultrasessantenni che se ne sbattono i coglioni delle seghe mentali legate alla loro età e riescono a vivere senza usare “crepuscolo” o “vecchiaia” come intercalari nei loro discorsi. Spiacente amici della terza età, ma il canto di battaglia “sono al mondo da più tempo di te” non regge più nel 2006.

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10
Apr

Non sono gay

Pubblicato lunedì 10 Aprile 2006 alle 10:49 da Francesco

Sono eterosessuale e questo significa che sono in grado di provare attrazione unicamente per le persone del sesso opposto al mio: le femmine. Faccio questa precisazione per evitare che alcuni signori s’illudano di un mio cambio di sponda. Non è colpa mia se a molti sembro omosessuale e se la nomea della mia verginità avalla questa ipotesi nelle loro menti perverse. Se la legge me lo permettesse mi piacerebbe fare un buco nel cranio con una Beretta al prossimo omosex intenzionato a sedurmi con la bava alla bocca. Sia chiaro che la mia non è omofobia, ma una semplice rottura di coglioni. Non ho problemi a parlare della mia sessualità, ma mi irrita chi non la comprende dopo ripetute spiegazioni. Ci sono due categorie di persone contro le quali sarei pronto a usare un’arma bianca se fosse necessario: i pusher che tentano di vendermi la loro merda e quegli omosessuali che pensano che il mondo sia un grosso culo attraversato da un asse. Lo squallore di questo mondo è riflesso nelle foto affisse sulle carte d’identità di certi cinquantenni che tentano di sfuggire alla propria età cercando rapporti sessuali o platonici con persone molto più giovani di loro. Questi signori spesso sono lavoratori insoddisfatti e disillusi che hanno perso il rispetto verso sé stessi e che nascondono la loro condizione con deboli sofismi. Lo ripeto: non ho la cittadinanza di Sodoma e Gomorra. Spero di non dovermi mai ripetere puntando una lama alla gola di qualcuno. Se uso figure forti e un po’ truculente è perché voglio che la mia posizione sia chiara. Il mio futuro può essere solo accanto a una ragazza da amare per il resto della mia vita e non sul set della perversione maschile a fare un remake de “Il Vizietto”. Tollero l’omosessualità negli altri a patto che essa non diventi arrogante nei confronti di chi, come me, è un tradizionalista che non va contro la natura. Chissà se mi sono spiegato.

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9
Apr

La nicotina

Pubblicato domenica 9 Aprile 2006 alle 20:11 da Francesco

Mi irritano coloro che fumano. Disprezzo enormemente il fetore della nicotina e spesso evito le persone che hanno il vizio del tabacco. Vaffanculo. Certe volte arrivo ad augurare un cancro ai polmoni a coloro che impregnano gli ambienti pubblici con le loro boccate di fumo. Preferisco ciò che rimane degli anni ottanta: gli eroinomani. Una siringa sono in grado di dribblarla, ma mi è difficile schivare le nubi amorfe e tossiche che provengono dalle fauci dei drogati legali. Sui pacchetti delle sigarette dovrebbero sostituire la dicitura “il fumo uccide” con “il fumo nuoce gravemente ai coglioni di chi non fuma”. Trovo che il fumo passivo sia atroce, ho dovuto sopportarlo a scuola, per le strade e pure a casa. Per fortuna oggi c’è maggiore tutela nei confronti dei polmoni che vogliono sfuggire dalle tinte dark. Per me la bellezza interiore non risiede solo nel carattere di una persona, ma anche nello stato di salute dei suoi organi. Forse prima di uscire con una ragazza dovrei chiederle di mostrarmi le analisi del sangue. Capisco chi non ha un lavoro e siede sopra una panchina a fumare. Comprendo chi abusa della nicotina mentre annega tra lacrime e ricordi. Sono consapevole del ruolo rilevante svolto da sigari e sigarette nei riti dionisiaci del nuovo millennio. So tutto questo, ma continuo a vomitare all’idea di fiutare la presenza di un fumatore o di una fumatrice.

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