21
Giu

Qualunquismo esistenziale

Pubblicato mercoledì 21 Giugno 2006 alle 10:10 da Francesco

Sono vivo e assonnato. La giornata per me non si prospetta particolarmente diversa dalle altre. Cammino per la stanza, non mi va di stare seduto e quando mi viene in mente qualcosa da scrivere mi avvicino alla tastiera e lascio che le dita eseguano gli ordini del cervelletto. La mia vita è scandita da un ritmo nichilista e inconcludente, ma fortunatamente essa non è schiava dei vizi deleteri che demoralizzano molti dei miei simili. A distanza di anni non ho ancora incontrato un’ambizione, un’aspirazione, un obiettivo, una meta. Non penso che la vita debba essere preparata a tavolino, ma credo che sia costruttivo prefiggersi dei traguardi da raggiungere. Non voglio lavorare solo per dare una parvenza di normalità alla mia vita o per guadagnare denaro che non mi occorre, non voglio studiare cose che non mi ispirano e verso le quali non nutro interesse, non voglio stare con una donna solo per i miei bisogni fisiologici. Non cerco una ragione per vivere, ma solo esperienze positive che mi permettano di abbandonare queste elucubrazioni. Di tanto in tanto la pantofobia invade la mia psiche, ma il suo passaggio saltuario non lascia mai conseguenze. Sotto la mia finestra un vecchio ha appena terminato di dare indicazioni a una cameriera su come votare per il referendum costituzionale. Non me ne fotte un cazzo del federalismo, delle minacce d’insurrezione della Lega Nord o dell’appello dei sostenitori del no. Sono un qualunquista, perciò non raccoglierò l’invito di Giorgio Napolitano: fa troppo caldo per chiudersi in una cabina elettorale.

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20
Giu

Gli esami non finiscono mai

Pubblicato martedì 20 Giugno 2006 alle 09:11 da Francesco

Mi trovo all’interno di una vecchia scuola abbandonata. Il vento gonfia le tende dei corridoi, sbatte le finestre con veemenza e trascina petali primaverili sul pavimento. Sotto alcuni banchi ci sono libri di storia fermi ai fatti di vent’anni fa: questo istituto è molto vecchio. Le carte geografiche presenti nelle aule mostrano ancora l’URSS. I cessi sono distrutti, i lavandini sono divelti e gli unici superstiti dei bagni sono le dichiarazioni di infatuazione scritte con i pennarelli e le figurine dei calciatori attaccate sulle porte. Il vissuto dell’istituto mi è chiaro. In questo luogo hanno transitato professori frustrati e soli, diciassettenni incinte, ragazzini con il mito di Van Basten, studenti introversi e bidelli perversi. La campanella ha annunciato spesso l’inizo delle lezioni e alcune volte il suo suono ha scoccato l’ultimo decibel dell’innocenza. Una gomma da masticare essiccata è il compendio di più generazioni. Mutano le temperature, cambiano i volti dello star system, ma le paure del futuro e gli affanni del presente hanno sempre le stesse caratteristiche durante il transito adolescenziale. Ieri foglietti e passaparola, oggi cellulari e computer palmari: il modo di comunicare ha cambiato forma e si è raffinato, ma le trasmissioni sono ancora interrotte. All’appello mancano sempre il dialogo e la comprensione e molti nomi sul registro di classe sono trincerati nella loro solitudine invisibile. Il sistema scolastico si è sempre avvalso di strumenti divinatori come le pagelle e le note disciplinari per delineare la vita dei propri subordinati. La mia fantasia vede un giullare che presiede l’esame di coscienza di un uomo: l’esaminando suda e risponde alle domande mentre spinge un revolver contro la sua tempia.

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19
Giu

Il Cattivo Tenente

Pubblicato lunedì 19 Giugno 2006 alle 14:43 da Francesco

Stamane ho visto questo film del 1992. Il protagonista è un poliziotto corrotto che si droga tra una scommessa persa e l’altra. C’è una scena che mi ha colpito in modo particolare: a un tratto il protagonista si affaccia al finestrino di un’auto con due ragazze a bordo e chiede loro i documenti. Le due non hanno né la patente né il libretto di circolazione: il tenente tira fuori il suo uccello, ordina alla conducente di mostrargli come succhia il cazzo e si masturba mentre la guarda. In un’altra scena, a mio avviso stupenda, il protagonista sniffa una riga di cocaina preparata sulle foto di famiglia.

Il Cattivo Tenente

I quasi cento minuti del film sono inframmezzati dalla finale di baseball tra i Mets e i Dodgers sulla quale il tenente punta e perde molto denaro. La storia decolla quando due ragazzi stuprano una suora e il tenente si ritrova a investigare sul caso. La sorella conosce i volti e i nomi dei suoi violentatori, ma non vuole rivelare ciò che sa perché la sua morale le permette solo di pregare e perdonare. “Bad Lieutenant” ruota attorno alla descrizione della dissolutezza e del degrado, ma il finale, che non svelo, riserva un messaggio di redenzione di matrice cristiana. A tratti il film mi è parso un po’ lento, tuttavia mi ha lasciato delle impressioni positive e forse lo riguarderò per cogliere aspetti che mi sono sfuggiti.

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19
Giu

Annotazioni passeggere

Pubblicato lunedì 19 Giugno 2006 alle 05:42 da Francesco

Il mio corpo è sotto stress a causa delle poche ore di sonno e degli esercizi fisici. È comparsa un’afta sulla mia gengiva che credo sia la prova più evidente della mia prostrazione. Mi sono alzato alle undici di sera e penso che resterò in piedi almeno fino alle sei di pomeriggio. Sono sereno nonostante la spossatezza si sia impadronita delle mie articolazioni. Tra circa dodici ore andrò a scuola guida per prendere il mio nuovo foglio rosa, sempre che sia arrivato. J. è ancora nella mia mente, ma accanto a lei ci sono alcuni punti interrogativi. J. è una persona buona, una ragazza sensibile che non disprezza l’autoironia, ma non mi sento molto emozionato quando penso a lei. Mi chiedo se le mie emozioni si siano atrofizzate o se siano semplicemente in ferie. Non mi avvicinerò a J. fino a quando non avrò decriptato i segnali della mia sfera affettiva. Alle volte la cupidigia velocizza il cronometro delle scelte, ma l’accelerazione delle lancette è solo un’illusione che può portare a decisioni avventate. Non voglio infatuarmi o provocare illusioni e per questo motivo desidero che la ragione e il sentimento vadano di pari passo. Credo che in certi casi della vita si possano compiere scelte dettate solo dal cuore o costruite unicamente dal senno, ma ritengo che nel caso di un rapporto d’amore occorra sia l’approvazione del raziocinio che della passione per salvaguardare l’integrità mentale e l’autenticità dei sentimenti. Non sono così ingenuo da credere che si possano sempre armonizzare gli impeti delle emozioni con i risultati dei ragionamenti, ma sono abbastanza narcisista da apprezzare ciò che ho scritto finora.

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18
Giu

Pomeriggio d’estate un po’ nuvoloso

Pubblicato domenica 18 Giugno 2006 alle 11:27 da Francesco

È un pomeriggio d’estate un po’ nuvoloso. Un uomo è seduto al tavolino di un bar, osserva il vuoto e riempie la sua bocca con cucchiaiate di conoscenza. Dalla parte opposta della strada c’è un vecchio nero che raccoglie giornali mentre attende che il sonno lo costringa ad adagiarsi sopra una panchina. Una ragazza madre in canottiera guarda fuori dalla finestra del proprio appartamento, il colpo d’occhio le permette di pensare con più malinconia alle prime stagioni della sua vita. Per le strade del globo terrestre si aggirano miliardi di orfani accuditi da altri orfani. Un Pierre qualsiasi avverte la mancanza del bagno occupato dai suoi familiari, la mancanza degli odori provenienti dalla cucina che di solito annunciano la cena preparata da una madre o da una moglie, la mancanza delle vacanze stressanti e la mancanza dei fine settimana dai genitori di lei. Negli alveari popolari rimbombano violenti i rapidi passaggi di coloro che hanno barattato la propria anima per una moto. Una signora facoltosa non ama la felicità perpetua e per questo motivo assume regolarmente pillole di malinconia sintetizzata. Piccole croci di pneuma sporgono da tutte le schiene. Da queste parti c’è uno scrittore che non riesce a vivere senza fatica e frustrazione: lui scrive romanzi con il lapis e subito dopo averli completati e corretti li cancella con una gomma economica. È solo un altro pomeriggio d’estate un po’ nuvoloso.

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17
Giu

Ilarità telefonica

Pubblicato sabato 17 Giugno 2006 alle 19:22 da Francesco

Mi sono alzato alle diciotto e trenta. Ho dormito bene, ma sono ancora un po’ rincoglionito. Questo sabato non ha nulla da offrirmi, ma questa è una consuetudine e non un’eccezione. Sul tavolo della cucina si trovano una lattina di Coca-Cola e un po’ di carne fredda che non riscalderò. Ieri sera una conoscenza femminile di vecchia data mi ha fatto uno squillo sul cellulare e mi ha chiesto di chiamarla. Ho parlato con lei per un po’: mi ha raccontato che si è trovata a un passo dal matrimonio e che poi è andato tutto a puttane. Costei parlava del suo ex mettendo gli accenti sul conto in banca che lui le avrebbe aperto e sull’auto che si apprestavano ad acquistare. Penso che questa ragazza di vent’anni sia una troia nell’anima, una persona poco raccomandabile e incapace di argomentare le sue inezie. Quando sento storie d’interesse spacciate per grandi passioni mi compiaccio di avere ventidue anni e di non sapere cosa sia un bacio. Durante la telefonata questa tipa ha tentato di convincermi che la gelosia e la possessività sono sinonimi di passione, ma questo per me non è affatto vero. Credo che lei volesse adescarmi a seguito del suo fallimento. Ieri sera la mia lingua l’ha fatta incazzare e l’ha costretta ad attaccare; tutto ciò ha provocato in me risate e tripudio. Lo ripeto per l’ennessima volta: per me le parole non hanno peso se non sono seguite dai fatti. Un’appendice degna della peggiore commedia all’italiana: lui ha mentito sulla sua età fino a quando lei non ha visto la sua carta d’identità. Stasera guarderò la partita tra Italia e Stati Uniti insieme alla mia ombra ed entrambi tiferemo per gli yankees. Spero vivamente che la nazionale italiana perda in modo che tutte le attenzioni siano concentrate sulla corruzione sportiva.

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17
Giu

Banalità demoniache

Pubblicato sabato 17 Giugno 2006 alle 01:54 da Francesco

Sono state ridotte le pene a due membri delle Bestie di Satana. Andrea Volpe, ritenuto l’autore di tre omicidi, è stato condannato a trent’anni di carcere nel processo di primo grado, ma la corte d’Appello ha ridotto la sua pena a vent’anni. Sembra che un triplice omicidio non sia un reato eccessivamente grave. Andrea Volpe sconterà veramente tutti i vent’anni di detenzione? Ho dei dubbi che spariranno solo quando la Cassazione si esprimerà. Credo che condanne così lievi per crimini così gravi siano un’istigazione a delinquere. Le Bestie di Satana sono la perfetta rappresentazione dei ragazzi di provincia disadattati, in altre parole non sono altro che giovani ignoranti alla ricerca di una identità nella subcultura musicale e nella banalità dell’occulto. Conosco un considerevole numero di idioti alla ricerca della propria affermazione attraverso l’adorazione di un presunto antagonista cristiano, ma nessuno di essi è mai stato così stupido da mettere in pratica le proprie ciance: i più eruditi di costoro utilizzano citazioni di Baudelaire come intercalare e si vestono con felpe intarsiate con simboli esoterici alquanto ridicoli. Sono molteplici i gadget utilizzati dai menteccati che ho descritto poc’anzi: collane con simboli magici, dischi di black metal norvegese, anfibi ai piedi e una lunga lista di formule latine. Generalizzare è sempre uno sbaglio ed è quindi doverso distinguere chi assume un look dark per gusto personale da chi invece si addobba come un santone di Tele Maremma per sostenere la sua fragile identità. Alle volte mi chiedo chi sia peggio tra i Bambini di Satana e i Papaboys, tra una suora e una ragazza convinta di essere una wicca: i due estremi, ammesso che siano tali e che sia giusto definirli in questo modo, hanno molto in comune ed entrambi favoriscono la mia defecazione.

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16
Giu

Allarmismo

Pubblicato venerdì 16 Giugno 2006 alle 10:03 da Francesco

Mi incute timore la capacità dei media di creare grandi stati d’ansia. Qualche mese fa sembrava che il mondo dovesse prepararsi a una nuova pandemia, ma a distanza di tempo non è ancora successo nulla e i toni allarmistici dei telegiornali sono svaniti assieme all’interesse per l’influenza aviaria. In questi giorni alcuni organi di stampa e certi telegiornali affermano tutto e il contrario di tutto riguardo ai conti pubblici dell’Italia. È disarmante la confusione che i due poli riescono sempre a creare attorno alle più importanti questioni politche ed economiche della nazione. La matematica non è opinabile e per questo motivo mi chiedo come possa esistere discordia sullo stato dei conti pubblici. In questi giorni il nome di Tommaso Padoa-Schioppa echeggia ovunque ed è spesso seguito dalle parole “deficit”, “risanamento” e “PIL”. Quando ho letto che il governo vuole raccimolare quarantacinque miliardi di euro entro due anni mi sono chiesto se le manovre finanziarie saranno affidate a un lontano parente di Re Mida o al più casereccio mago Silvan. Non so nulla di economia e vivo con un po’ di apprensione questi momenti di fermento politico con cui giornali e telegiornali vanno a nozze. Taglio della spesa pubblica e aumento delle tasse, un modus operandi mai desueto. Qualcuno si è scordato di dire che l’Italia prima di tirare la cinghia deve fare il cappio. Spero vivamente che l’allarmismo di questi giorni sia solo un vezzo politico per fare propaganda e un vezzo mediatico per incrementare l’audiance.

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15
Giu

Dualismo emozionale

Pubblicato giovedì 15 Giugno 2006 alle 20:21 da Francesco

Un’altra giornata si sta eclissando. Oggi mi sono alzato alle tre di pomeriggio e non ho fatto praticamente nulla. Il mio tempo continua la sua corsa lungo un rettilineo apparentemente infinito in attesa che una mano ossea sventoli la bandiera a scacchi. Sono moderatamente felice, ma allo stesso tempo mi sento abbastanza incompleto: questo dualismo emozionale provoca forti alterazioni nel mio stato d’animo. Provo sentimenti lunatici: a volte sfioro l’estasi, altre volte la depressione. In certi momenti avverto il fiato sul collo di una clessidra parlante che mi sussurra con enfasi: “Sei in ritardo, svegliati, fai presto o non farai in tempo”. La mia crescita è stata anomala e prevalentemente isolata, non ho mai dovuto preoccuparmi del futuro e forse è per questo motivo che non sono mai entrato appieno negli ingranaggi sociali. Ogni tanto un po’ di nostalgia arrugginita fa palpitare gli anfratti più reconditi della mia interiorità. Non ho ricordi positivi o negativi che possano giustificare le dimensioni della mia nostalgia, perciò ritengo che quest’ultima riesca a insinuarsi nel mio io a causa del suo legame con il passato, in altre parole la nostalgia riesce a penetrare al mio interno perché appartiene a quella dimensione temporale che talvolta associo a un grande numero di possibilità decisionali ormai perse. Ogni tanto penso che l’origine del mio profondo dualismo emozionale sia dovuta a una mia ipotetica incapacità di apprezzare completamente ciò che sono e quello che possiedo. Francesco, il desiderio di qualcosa che ti completi è un atto di avidità o un vero bisogno? Sono le otto di sera ed è meglio che io abbandoni le lande della mia psiche per paracadutare rifornimenti sul mio stomaco.

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15
Giu

Mondiale castrato

Pubblicato giovedì 15 Giugno 2006 alle 01:21 da Francesco

È una vergogna che la Rai non abbia comprato i diritti televisivi per tutte le partite del mondiale. Mi manca quell’atmosfera nazionalpopolare tipica della visione in chiaro di tutti gli incontri della coppa del mondo. Non sono un tifoso e non seguo più il calcio a eccezione degli eventi internazionali più importanti, ma sono d’accordo con chi afferma che l’Italia è una repubblica fondata sul pallone. Se la Rai avesse risparmiato sui suoi cazzo di reality show e sui giochi a premi forse si sarebbe ritrovata con un budget in grado di soddisfare la fame calcistica dei suoi abbonati. Qualche ora fa un tipo di Sky mi ha chiamato e ha tentato di farmi abbonare al colosso di Rupert Murdoch. Non vedo il motivo per abbonarmi a Sky: il suo palinsesto non mi piace, tutte le partite del mondiale che offre possono essere viste in chiaro su alcuni canali satellitari senza pagare nulla e inoltre le dirette estere mi risparmiano lo sforzo di abbassare il volume del televisore per censurare la tediante telecronaca italiana. Penso che gli italiani dovrebbero pagare il prossimo canone della Rai in bond argentini. Se questo schifo fosse una favola terminerebbe in questo modo: “E così anche l’istituzione dei mondiali di calcio cadde sotto l’incompetenza dei burocrati italiani”. La notizia del mondiale dimezzato non è nuova, ma io sono venuto a conoscenza di essa poco prima che iniziassero i giochi. Un’ennesima delusione tutta italiana: che il claque applauda. Forse lo slognan della televisione di stato andrebbe cambiato da “Rai, di tutto, di più” in “Rai, sempre di meno, sempre peggio”.

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