16
Lug

Nata per abortire

Pubblicato domenica 16 Luglio 2006 alle 19:35 da Francesco

Una donna cammina da sola alle sei del mattino, ha un passo lento e presta attenzione a tutte le pozzanghere che si frappongono tra lei e il suo reame di tristezza. Un autobus vuoto passa accanto alla dama ignota, dall’altra parte della strada un bar si prepara ad aprire e qualche chilometro più in alto le prime luci aurorali incominciano a paracadutarsi sopra i palazzi. La concubina del dolore vuole raggiungere il suo monolocale per stringere al petto il primo cuscino disposto mungere i suoi occhi. Una bimba cresciuta, una principessa mancata, una collezionatrice di frecce arrugginite scoccate da Cupido in persona sotto l’effetto della polvere d’angelo. Nella sua piccola abitazione ci sono vecchi poster di idoli giovanili ormai mandati in pensione dalla cultura pop. I tempi cambiano, le mode mutano, ma lei è ancora una vecchia adolescente alle prese con la disillusione e la quotidianità. Da piccola giocava con le bambole; qualche settimana fa un giocattolaio con uno stetoscopio al collo le ha promesso un bambolotto tutto suo. La maternità è costosa e lei non può affrontare le spese. Solo la prostituzione potrebbe permetterle di provvedere per il suo improbabile nascituro. Non è la moralità a trattenere questa ragazzona dal marciapiede, ma è il timore d’incontrare suo padre come cliente a impedirle di frequentare i bassifondi dell’anima umana. Il suo ex l’ha ingravidata e poi l’ha invitata ad accomdarsi nella discarica più vicina. Un’attrazione fatale senza morti in mezzo all’indifferenza dei vivi. Be happy sweet child o’ mine. L’anestesia sempre nello stesso punto, come le altre volte. Non farà male, oh no.

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16
Lug

La Corea del Nord

Pubblicato domenica 16 Luglio 2006 alle 01:01 da Francesco

Ho passato il sabato sera a leggere alcuni articoli sulla Corea del Nord e alla fine della mia lettura sono rimasto un po’ intimorito da questo paese dell’Estremo Oriente. La Corea del Nord è isolata dal resto del mondo, la sua politica militarista costringe la gente alla fame e fomenta la minaccia nucleare. Le testimonianze che ho letto riguardo a questo eremo asiatico hanno molti punti in comune, e spesso sottolineano il totale oscuramento mediatico che permette al regime di Kim Jong Il di controllare il popolo. Il richiamo a “1984” di Orwell è scontato. A quanto ho letto è difficile entrare in Corea del Nord, chi vi riesce non può girare liberamente e deve essere sempre seguito da una scorta. Pare che uno dei divertimenti maggiori per i turisti sia il karaoke. Mi hanno colpito le agghiaccianti descrizioni delle strade: semafori spenti, vigili e vigilesse che dirigono il traffico composto prevalentemente dalle jeep dei militari e dalle Mercedes del Partito, i ritratti di Kim Il Sung che fissano i passanti e gli slogan del regime che vengono trasmessi quotidianamente. Nelle fotografie di Pyongyang, la capitale, gli enormi grattacieli che popolano la metropoli mi sembrano l’eco edile della surrealità dittatoriale di questa repubblica popolare. Sono incuriosito dall’alienazione di questo paese e mi piacerebbe molto avere la possibilità di visitarlo. La moneta locale è il won nordcoreano, ma gli stranieri non possono farne uso e devono ricorrere ai dollari per effettuare i loro pagamenti. La Corea del Nord è un paese autarchico colmo di divieti, ho letto che è proibito perfino il possesso delle radio. Desidero toccare con mano questa aberrante costruzione comunista per percepirne la follia.

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15
Lug

Finestra igienica

Pubblicato sabato 15 Luglio 2006 alle 19:08 da Francesco

La fotografia ai piedi di queste parole mostra il dipinto di una finestra che ormai si trova da anni sul muro del mio bagno. Mi piacerebbe tappezzare le pareti della mia casa con dipinti di vario genere, ma purtroppo oltre ad avere i denti storti e un pene piccolo non sono in grado di riprodurre le immagini che fluttuano nella mia testa. Fisso la finestra che si vede nella foto ogni volta che siedo sulla tazza del cesso e spesso avverto una piacevole sensazione di libertà favorita dal contemporaneo sdoganamento degli stronzi dal buco del mio culo, o, per usare un linguaggio più forbito, dal mio orifizio anale. A parte la facile volgarità, devo ammettere che il dipinto nel bagno giova veramente all’espletamento dei miei bisogni fisici e rende meno grigia la mia permanenza al cesso. Mi chiedo se la finestra sia stata dipinta leggermente aperta per favorire la fuoriuscita immaginaria dei cattivi odori: probabilmente il mio interrogativo rimarrà senza risposta.

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14
Lug

Married priests now!

Pubblicato venerdì 14 Luglio 2006 alle 23:27 da Francesco

Emmanuel Milingo è tornato a far parlare di sé a seguito del recente battesimo della sua associazione per i preti sposati. Credo che il matrimonio possa giovare a quei sacerdoti che consumano l’otto per mille al cellulare con le loro madonne o che assumono avvocati con i quali difendersi dalle accuse di molestie sessuali. La fiction italiana è basata prevalentemente sulla figura eroica del prete e del carabiniere di turno e per questo motivo immagino che se il Vaticano concedesse il matrimonio ai preti qualche mente illuminata di Viale Mazzini potrebbe dare il via alla produzione subitanea di “Un Ministro del Culto in Famiglia”, ovvero la versione italiana e cattolica di quell’aberrante telefilm statunitense chiamato “Settimo Cielo” che da alcuni anni a questa parte ammorba la programmazione televisiva con le mielose vicende di un pastore protestante e della sua famiglia. In realtà non sono interessato alla causa di quei preti che vogliono inzuppare il biscotto con l’avallo del Vaticano e ho usato la notizia legata all’iniziativa di Milingo solo per scrivere qualcosa di effimero su queste pagine virtuali.

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14
Lug

Il primo ricordo

Pubblicato venerdì 14 Luglio 2006 alle 16:37 da Francesco

Repubblica.it ha invitato i suoi lettori a raccontare il primo ricordo della loro vita e io non mi sono sottratto a questa simpatica iniziativa con cui ieri sera sono riuscito a ingannare un po’ di tempo. Ho deciso di annotare anche su queste pagine virtuali il racconto del mio primo ricordo che si trova già in questa pagina al numero 384. “Non ho idea di quale sia il primo ricordo della mia vita, ma sul fondo delle mie memorie intravedo una reminiscenza un po’ oscura legata alla presa di coscienza della finitezza dell’uomo. Avevo cinque anni: mi ricordo le scenografie rudimentali delle trasmissioni televisive, la grande macchia sulla testa di Gorbaciov, certe merendine ormai scomparse dai peggiori scaffali dei discount di provincia e, in particolare, ricordo i primi timori legati alla morte. Ogni tanto osservavo mia madre e pensavo al giorno in cui avrei indossato una cravatta e un completo nero per regalarle un ultimo crisantemo; tutto questo mi spaventava e iniettava inquietudine e malessere nel primo lustro della mia vita. L’ansia del futuro e l’ombra della morte impregnavano di lacrime le mie notti e la consolazione religiosa propinata dagli adulti non riusciva ad attenuare le mie paure. Ricordo le mie manine sul cuscino, la mia testa sulle manine e un groppo alla gola che puntualmente premeva sul mio fragile Io”.

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13
Lug

Conflitti interiori e internazionali

Pubblicato giovedì 13 Luglio 2006 alle 11:38 da Francesco

Ho dormito solo tre ore, ho la gola secca, mi girano un po’ le palle e mi sento intontito. Stamane avrei dovuto cominciare di nuovo scuola guida, ma il mio istruttore ha preferito farmi attendere mezz’ora e rimandare le mie lezioni alla prossima settimana. Vorrei dare una sterzata alla mia vita, ma sono ancora alle prese con piccoli tentativi fallimentari. Il tempo mi sta sfuggendo di mano e sta inghiottendo lentamente la freschezza della mia età. Devo fare qualcosa per mutare il corso della mia esistenza, devo muovermi, ma non so in quale direzione né in che modo e non penso che qualcun altro possa darmi queste indicazioni. Forse devo attendere un colpo di genio, un colpo di coda o un colpo al cuore. Se fossi tremendamente cattivo direi a me stesso: “Francesco, devi attendere solo un colpo alla nuca”. Per mia fortuna sono un bravo ragazzo e mi risparmio certe uscite. La mia mente è già proiettata verso l’autunno e l’inverno: ho bisogno di guardare verso il futuro per alimentare la pochezza del mio presente. Sembra che d’estate gli israeliani e i libanesi non abbiamo di meglio da fare che colpirsi a vicenda con bombe e razzi Katyusha. I recenti bombardamenti sull’aeroporto di Beirut mi hanno ricordato un vecchio pezzo dei C.C.C.P. chiamato “Emilia Paranoica”. Le tensioni mediorientali durano da molti decenni e forse con il tempo le grandi manovre degli esereciti regolari e delle formazioni paramilitari diventeranno un’attrazione turistica. A proposito di atteggiamenti belligeranti: pare che in questo periodo anche la Corea del Nord soffra d’isterismo.

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12
Lug

È arrivata l’ambulanza

Pubblicato mercoledì 12 Luglio 2006 alle 14:23 da Francesco

L’altro ieri, tutt’a un tratto, ho notato una luce blu intermittente su una parete della mia stanza e dopo averla fissata per alcuni secondi mi sono alzato e mi sono affacciato alla finestra. Nella strada di fronte alla mia casa si trovava un’ambulanza con lo sportello aperto e appena l’ho scorta ho pensato subito di armarmi di macchina fotografica per immortalare il mezzo di soccorso. Mi piace la foto che ho fatto, ma non ne conosco ancora i motivi. Forse questa fotografia, che tra l’altro ho scattato in modo totalmente amatoriale, rappresenta uno squarcio di quel sapore urbano che ho assaggiato di frequente nelle grandi metropoli. Penso che le persiane socchiuse rappresentino gli occhi indiscreti che osservano le tragedie altrui e che spesso ostentano una finta indifferenza. L’oscurità delle persiane può significare la volontà di un singolo individuo di mettersi da parte per lasciare che i riflettori dell’attenzione siano puntati esclusivamente sull’evento che attira il voyeurismo collettivo. L’interno dell’ambulanza non è stato immortalato per caso e credo che esso simboleggi la morbosità con la quale talvolta l’individuo si dedica alle vicende altrui, specialmente quando esse hanno fattezze tragiche o grottesche. Credo la mia interpretazione della foto che ho scattato sia per me solo un modo per improvvisare una chiave di lettura scontata. O forse no? Non voglio salire su un’ambulanza, a meno che non debba rubarla per girare il mondo a sirene spiegate.

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11
Lug

Accenni illogici

Pubblicato martedì 11 Luglio 2006 alle 17:11 da Francesco

Due ritornelli si sono incastrati nel mio cranio. Il primo è quello di “Just A Though” degli Gnarls Barkley, un duo composto da Cee-Lo e Danger Mouse: “Well I’ve tried everything but suicide, but it’s crossed my mind”. Il secondo è il ritornello di “Beautiful Struggle” di Talib Kweli, un pezzo un po’ datato che ascolto spesso: “The revolution’s here, no one can lead you off your path, you’ll try to change the world, so please excuse me while I laugh, no one can change your ways, no one can lead you off your path, you’ll try to change the world, so please excuse me while I laugh”. In questi lazy days le casse e il subwoofer mi fanno più compagnia del solito e riproducono incessantemente alcuni pezzi che vanno a braccetto con il mio mood: “Incarcerated Minds” di MJG, “Divine Design” di Jeru The Damaja, “No More” di Sticky Fingaz e “Stay Chiseled” di Large Professor e Nas. Ho corso molto negli ultimi sette giorni e le mie gambe ne hanno risentito. L’afa mi perseguita, non so come divertirmi e per questo motivo continuo a condire le mie giornate con l’ozio e la noia, ma penso che prima o poi mi verrà qualcosa in mente per estraniarmi dal mio stato solipsistico: insomma, sono sempre fiducioso. Ho poche parole da scrivere, sono a corto di spunti e non ho un exploit con il quale porre rimedio a questa penuria di frasi. I giornali hanno riportato la notizia della morte di Syd Barrett, ma a me importa poco: non mi sono mai piaciuti i Pink Floyd. Sono affamato, ma non mi va di mangiare.

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10
Lug

Allez les Bleus

Pubblicato lunedì 10 Luglio 2006 alle 11:30 da Francesco

Ieri sera l’Italia non ha vinto un cazzo, il vero campione è stato Zidane. Zizou ha umiliato l’undici azzurro con la superba esecuzione del calcio di rigore e ha dimostrato di possedere due coglioni grandi come due palloni aerostatici: tutto il resto è noia. Complimenti agli italiani per l’affermazione della loro mediocrità. Non male per una succursale del Vaticano. Ricorderò il nove luglio appena passato come l’addio al calcio di Zinédine Yazid Zidane nel migliore dei modi. Penso che la testata del capitano francese contro Materazzi sia stata applaudita in più di una banlieue. Ancora una volta mi fa ribrezzo la nazione che mi ha dato i natali e sulle note della Marsigliese non mi resta che scrivere “Vive la France”.

Allez les Bleus

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9
Lug

Valencia: tra laicità e retorica papale

Pubblicato domenica 9 Luglio 2006 alle 04:37 da Francesco

Quel pacioccone di Joseph Ratzinger si è recato in Spagna per incontrare i vertici politici del paese iberico e per assopire i fedeli con la sua tediante liturgia made in Vatican. Ammiro Zapatero per la sua decisione di non partecipare alla messa del papa e penso che in questa occasione il premier spagnolo abbia confermato la laicità del suo paese. Pare che il portavoce del Vaticano Joaquin Navarro-Valls sia rimasto un po’ turbato dalla scelta di Zapatero e ha affermato che in passato persino Castro, Jaruzelski e Ortega hanno partecipato alle messe che il papa ha tenuto nei loro paesi durante le loro dittature: evidentemente Zapatero non è un ipocrita né un dittatore e altrettanto evidentemente il Vaticano non riesce ad accettare la mancanza di queste virtù nel premier spagnolo. Il pontefice ha affermato quanto segue: “La famiglia è l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore”. Mi chiedo: Ratzinger s’ispira al Nuovo Testamento o trova i suoi spunti nelle avventure di Pimpa? Molti incensano ogni singola banalità che fuoriesce dalla bocca del papa di turno e trovo che questo sia disarmante. Il vecchio Joseph forse prova nostalgia per la gioventù hitleriana di cui ha fatto parte, infatti le parole che seguono sembrano adatte a un seguace dell’eugenetica nazista: “È secondo la natura dell’uomo che l’uomo e la donna sono ordinati per dare futuro all’umanità”. Penso che quasi tutti sappiano che i maschi non posso partorire e che due donne non possono ingravidarsi a vicenda, e non credo che occorra un teologo tedesco per sottolineare l’ovvietà di questi fatti.

Ratzinger

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