2
Mar

Mente, corpo e forfora

Pubblicato venerdì 2 Marzo 2007 alle 15:28 da Francesco

La mia vita procede bene. Ho quasi finito di leggere “Il Ricordo di Sé” e mi appresto a iniziare “La Quarta Via” di Ouspensky per approfondire la conoscenza del pensiero di Gurdjieff. La mia esperienza nipponica mi ha avvicinato ai manga e mi ha invogliato a cercarne qualcuno che possa piacermi. Dopo alcune ricerche su Internet mi sono deciso a ordinare la serie completa di “Jiraishin”, un manga noir ambientato a Tokyo nel quartiere Shinjuku. Lo studio del giapponese procede abbastanza bene. Conosco il sillabario hiragana a memoria, compresi i suoni impuri e i suoni semipuri. Presto mi cimenterò nello studio del katakana, in seguito comincerò ad apprendere i kanji e le prime regole grammaticali. Penso anche alla salute del corpo oltre che al diletto della mente e, per usare un termine caro a Robert Earl Burton, non lascio che la mia “macchina”, ovvero il mio corpo fisico, cada vittima della pigrizia. Evito di pensare troppo a ciò che manca nella mia esistenza e spesso riesco ad abbracciare la serenità. Ogni tanto mi rompo i coglioni, ma è normale che succeda. Mi sento bene, ho molta energia e presto mi auguro di avere uno shampoo antiforfora efficace. Ho fatto un regalo alla mia piccola ipocondria e nonostante la mia vista sia perfetta mi sono prenotato per una visita oculistica.

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1
Mar

Trattazione dilatata sulla masturbazione

Pubblicato giovedì 1 Marzo 2007 alle 12:39 da Francesco

Nell’immaginario collettivo il periodo della giovinezza è rappresentato da una serie incessante di infatuazioni e di pulsioni, ma talvolta queste esperienze fisiche ed emotive, che appaiono dogmatiche per i più giovani, non riescono a manifestarsi nella vita di ogni individuo: io ne sono un esempio. Ho ventidue anni, sono vergine e non ho mai dato un bacio in vita mia. Per le persone nelle mie stesse condizioni la masturbazione è il succedaneo e il surrogato della passione. L’onanismo può essere vissuto come un atto peccaminoso per coloro che più o meno consciamente subiscono l’influenza dal retaggio cattolico e in questo caso la loro unica valvola di sfogo rischia di trasformarsi in un’arma a doppio taglio che elargisce piacere in cambio dei sensi di colpa: delitto e castigo. Taluni mettono in atto processi machiavellici di sublimazione per sopperire alle mancanze affettive, ma credo che non basti una conversione utilitaristica delle proprie pulsioni per affrancarsi dal bisogno ancestrale di amare ed essere amati. Una sensibilità calibrata appropriatamente dalla consapevolezza può affrontare la latitanza della passione, ma questa combinazione di sentimento e ragione non è alla portata di tutti. La negazione dell’amore può sollevare le inibizioni che trattengono i comportamenti violenti o può incatenare l’individuo a un profondo stato di passività che porta con sé sfiducia e avversione aprioristica per il prossimo. Non voglio sconfinare nei territori della psicologia, che tra l’altro non si addicono al mio modesto background culturale, ed è per questa ragione che mi limito a riportare e ad analizzare ciò che (non) ho vissuto. L’antica arte della prostituzione può sembrare una manna per le persone che non riescono ad avere una vita sessuale, ma penso che la fruizione dei servizi di una mignotta non possa compensare minimamente i bisogni più intimi di un individuo, anzi, credo che un coito a pagamento corra il rischio di sottolineare dolorosamente l’assenza apparentemente imperitura dei sentimenti. Molti dei miei coetanei celebrano costantemente la vagina con riti risibili dalle velleità virili che sottintendono insicurezze e goffi tentativi di celare i loro aneliti più profondi. Ritengo che l’inclinazione maschilista della società sia più deleteria per i maschi che per le femmine. Le ragazze sono l’oggetto del desiderio degli uomini di ogni età ed è innegabile che l’intraprendenza maschile permetta loro di avere più possibilità di conoscere e farsi conoscere, tuttavia anch’esse si trovano di fronte a dei problemi di discernimento, ovvero devono capire se le intenzioni maschili sono consone ai loro bisogni: una sveltina, un rapporto platonico, una relazione seria e duratura, un gioco di tradimento o quant’altro possa partorire la mente umana. Le mie ultime righe peccano un po’ di generalizzazione, ma spero che riescano ugualmente a mettere in mostra la mia esperienza di osservatore provinciale. Non è sempre facile approcciarsi a una persona senza destare sospetti ingiustificati, inoltre la paura che il proprio orgoglio inciampi sopra un rifiuto costituisce un ulteriore ostacolo alle relazioni interpersonali. Il problema dell’asocialità è invisibile e spesso è difficile ricondurre i suoi effetti distruttivi a disagi di carattere sociopatico. L’incapacità di inserirsi nella collettività può essere confusa con la misantropia, ma quest’ultima non è altro che una delle possibili conseguenze di una mancata integrazione con il proprio humus. Talvolta chi si sente escluso a sua volta esclude il mondo che lo circonda, blocca l’ingresso della sua personalità a qualunque evento che non sia un’impellenza burocratica e si compiace di negare la propria presenza a chi agisce in maniera propositiva nei suoi confronti. Il comportamento di queste persone è una forma di ripicca masochista che aspira vanamente allo stoicismo, ma in realtà si tratta di una difesa autolesionista. La crisi d’astinenza emotiva può portare un individuo a tentare di negare le sue necessità affettive tramite azioni violente o elucubrazioni particolarmente ciniche. In questi casi la ricerca dei litigi con i quali sfogare le proprie frustrazioni viene anteposta alla ricerca del tepore sentimentale e l’avvento di un rapporto profondo durante questa fase rischia di diventare solamente una buona occasione per un alterco. Anche nei sentimenti conta il tempismo.

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28
Feb

Chiunque tu sia

Pubblicato mercoledì 28 Febbraio 2007 alle 10:57 da Francesco

Ciao. Un gobbo senza denti ti prende per mano e ti accompagna nel passato per sodomizzare il tuo futuro. Pensi che la tua vita sia interessante, ordinata, ricca di opinioni e di interessi che si sviluppano al di sopra della povertà e al di sotto della megalomania. Il gobbo ti consiglia di girare il capo per guardare i calessi luttuosi che percorrono le strade della tua storia. Quelle immagini aride ti rinfrescano la memoria? C’è tutto, non manca un cazzo. Sei immerso nel fango e ripercorri passo dopo passo il dolore che ti ha gambizzato più di una volta. Non stai leggendo le mie parole, ma stai passando in rassegna tutti i nomi che hanno bucato la tua carne. Come si chiamavano quelle persone che ti hanno mandato il cuore in gola prima di sgozzarti? Ricordi i loro nomi, non è vero? Puoi dirlo a me e al gobbo. Non avere paura perché dopo questo riassunto macabro avrai tutto il tempo per provarla. Non puoi nascondere a te stesso l’identità dei tuoi assassini. Le ricordi quelle giornate uggiose? Il gobbo misura l’intensità delle tue fitte con uno stetoscopio composto da ossa e silenzio. Ridiamo di te e della somma delle tue manifestazioni di vanità e d’arroganza che frantumi come un bicchiere vuoto che assiste incolpevolmente alle tue frustrazioni. Ogni uomo ha una croce, ma pochi riescono a staccarla dalle loro spalle per lanciarla con risentimento e soddisfazione verso Gesù Cristo. Il gobbo pensa che tu non sia un caso raro. Non dileggiamo i tuoi drammi, ma le gigantografie pacchiane che hai fatto in loro onore con i pezzi pregiati del tuo tempo e con l’autocommiserazione. Ciao.

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27
Feb

Stramberie brutali

Pubblicato martedì 27 Febbraio 2007 alle 11:06 da Francesco

Un anziano in fuga dal suo ospizio si colpisce le tempie con le palme delle mani mentre osserva una famiglia in fiamme che corre verso un tavolo da picnic. Un tossicodipendente asseconda la sua indole francescana e inietta una dose di eroina a un bellissimo gabbiano bianco. Alcuni ragazzini annoiati picchiano la madre di un loro amico, la rapinano e poi le lasciano sul seno nudo degli appunti scolastici per il figlio. Un elicottero di una famosa forza di pace si diverte a sparare su alcune popolazioni indigene. Un primario impazzito decapita una dozzina di pazienti sotto chemioterapia e prima di suicidarsi ordina gli scalpi sulla propria scrivania. Una badante affettuosa cuce un abito per il figlio che non ha mai avuto con il tessuto epiteliale di un bambino morto nella culla. Lungo le strade i gatti si uccidono a vicenda per mangiarsi. Una giovane modella si spacca i denti con un martello da carpentiere per ribellarsi alla prigione della sua bellezza: piange per il dolore immane e cerca di sorridere obliquamente. Un ragazzo autistico svuota l’urna della madre per fare spazio alla sua collezione di macchinine. Il cellophane avvolge il viso di una donna obesa riversa sul pavimento di uno squallido monolocale di periferia. Le gengive che sanguinano, le gole che si disidratano, le labbra che si screpolano, i polmoni che soffocano, i fegati che affogano, le narici che scoppiano e le cellule che muoiono.

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26
Feb

Stupro morale

Pubblicato lunedì 26 Febbraio 2007 alle 12:22 da Francesco

Spesso gli uomini dicono che le donne sono tutte troie e lo affermano con estrema convinzione per lenire le loro ferite. Le generalizzazioni sono strumenti imprecisi e penso che vadano bene solo per denigrare la discografia degli Abba, ma credo che in tutti gli altri casi la loro efficacia sia solo il frutto di un’autoconvinzione piuttosto comica. Presumo che per diminuire le possibilità di incontrare le cosiddette “troie” sia sufficiente evitare di trattare le donne come troie. Semplice, no? Beh, no. Per me una troia è colei che tradisce il proprio partner di nascosto. Purtroppo la mentalità italiana, e suppongo che non sia l’unica di matrice religiosa, considera troie, zoccole, baldracche, quelle donne giovani o attempate che si limitano a soddisfare la loro concupiscenza senza violentare la fiducia di un’altra persona. Non mi attira il sesso fine a se stesso ed è anche per questo motivo che sono ancora vergine, ma capisco chi ama fottere e farsi fottere. Ciò che mi disturba è il velo formato da tabù e vergogne di vario genere che si trova sopra i rapporti tra persone che hanno scopi puramente sessuali. Sembra quasi che il tradimento, ovvero lo stupro morale dei sentimenti, non sia un atto grave, anzi, pare che per qualcuno sia qualcosa da mettere in conto e questa convinzione nella mente di taluni legittima gli abusi sulla fiducia di qualcun altro. Il tradimento è uno stupro morale perché l’intimità della persona tradita è costretta a fare parte del gioco erotico di altre persone. Ho già espresso molte volte questo concetto, ma penso di non averlo mai fatto in questi termini. La fedeltà non è un valore che appartiene a quella latrina del Vaticano, ma è un collante che viene preteso solo quando è offerto. In altre parole penso che occorra fermare la latitanza della sincerità per comportarsi come si vuole senza stuprare l’intimità di una persona inconsapevole e indifesa. L’inganno e il tradimento portano frustrazione e risentimento, ma parimenti credo che non sia salutare una fedeltà forzata, quasi a oltranza. Occorrono chiarezza e parole cristalline per salvaguardare la propria intimità dagli attacchi faziosi della disillusione. È incredibile come l’egoismo e la paura riescano a complicare dei meccanismi semplici e talvolta per vivere più sereni è sufficiente trovare il coraggio di concludere un rapporto che non ha più linfa invece di sfigurarne la carcassa con menzogne e tattiche distruttive. Non ho esperienza in campo affettivo e credo che questa mia peculiarità tragicomica mi conferisca un po’ di obiettività su questo argomento.

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24
Feb

Pensieri perimetrali

Pubblicato sabato 24 Febbraio 2007 alle 06:13 da Francesco

Talvolta cerco di analizzare alcuni comportamenti stereotipati per comprendere di più me stesso, ma di tanto in tanto temo di porre involontariamente delle lenti di saccenteria per assecondare giochi dialettici e piaceri vanesi. Mi stanno sul cazzo coloro che cercano di infettare le vite altrui con la propria disillusione e vorrei che costoro portassero la loro carcassa emotiva lontano dalle persone suggestionabili. Provo un po’ di pietà per i vittimisti, ma devo ammettere che in certi momenti l’autolesionismo può essere un passatempo piacevole per ingannare l’attesa di una chiave di lettura più obiettiva. Osservo con sfiducia chi millanta grandi progetti per riempire gli spazi vuoti della sua intimità con lavori e attività intellettuali. Credo che una cultura abbastanza ampia in mano a qualcuno privo di forti esperienze emotive abbia la stessa valenza di un binocolo in mano a un cieco. Mi sembra che gli eccessi riflettano sempre un profondo stato di malessere. È facile confondere i modi esprimersi con i tentativi di mostrarsi artificiosamente agli altri: un painting facciale, qualche look démodé, decorazioni tribali o concetti che cercano goffamente di rappresentare un nichilismo di facciata. Mi annoia chi ostenta la sua fede per compensare gli stenti che appartengono ai meccanismi ignoti della vita e chi imbastisce discorsi apparentemente complessi nascondendone le finalità puramente speculative. Non desidero ingozzarmi con quintali di frasi corrette e asettiche, ma voglio toccare quelle emozioni che scuotono e abbattono qualsiasi pensiero perimetrale. Sono ancora lontanissimo da certi sentimenti e credo che solo la casualità possa ridurre notevolmente la mia distanza emotiva. Le aspettative sono delle assassine e per fortuna non avverto la loro pericolosa presenza.

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22
Feb

Piove sul bagnato

Pubblicato giovedì 22 Febbraio 2007 alle 14:10 da Francesco

Da alcuni giorni ho iniziato lo studio autodidattico del giapponese. Ho imparato i primi quindici caratteri dell’hiragana, uno dei sillabari nipponici. Ho intenzione di ritornare a Tokyo prima della fine dell’anno e spero di riuscirci durante l’estate. Mi sento bene e la nuova colorazione della mia stanza ha un effetto positivo sul mio mood. Adesso le pareti della mia camera sono rosse e riflettono ottimamente la luce del sole. Ieri ho ripreso a pedalare e sono andato a fare in culo fino alla strada panoramica di Porto Ercole. Oggi domerò di nuovo la mia bicicletta e mi recherò in qualche zona remota del mio comune. Tra uno sbadiglio e l’altro ho notato che il governo di centrosinistra rischia di durare quanto il mio interesse per il punk e per le sue derive. Qualora l’Italia dovesse tornare alle urne mi asterrò nuovamente. Sia il centrodestra che il centrosinistra sono condizionati dalle ingerenze del Vaticano e le piccole minoranze veramente laiche che si trovano nella politica italiana non possono fare nulla contro l’invisibile teocrazia del cattolicesimo. Il mio voto non serve. Che Ruini scelga da solo i suoi burattini. Al momento credo che il qualunquismo sia la migliore condotta che un italiano possa adottare nei confronti della classe politica. Sono un ragazzo mantenuto e viziato, per le mia condizione sociale è indifferente che al potere ci sia uno schieramento o l’altro, ma rabbrividisco al pensiero della disillusione degli italiani meno abbienti ed evito di disquisirne per non cadere nel populismo.

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4
Feb

Partenza priva di bomba carta

Pubblicato domenica 4 Febbraio 2007 alle 01:25 da Francesco

Mancano nove ore alla mia partenza e mi auguro che passino velocemente. Voglio solo accomodarmi al mio posto e lasciare che l’aereo della KLM sorvoli prima i tulipani di Amsterdam e poi quella zona dell’arcipelago nipponico dove un tempo sorgeva Edo. Non ho nessuno da salutare e ne sono felice. Non mi piacciono le frasi fatte che accompagnano le partenze e penso che un semplice “ciao” sia più che sufficiente. Ho un bel mal di testa, avvenimento raro per me, e non escludo che possa diventare qualcosa di più fastidioso. Vorrei sapere dove si trova quella vecchia baldracca della fortuna adesso che ne abbisogno. Lascio l’Italia in lutto per la morte dell’ispettore Raciti e mi chiedo se saranno adottate veramente delle contromisure per moderare l’unico sport che questo stivale consumato dagli scandali riesce ad apprezzare. Mi esaltano le vicende di guerriglia urbana, per me sono una fusione confusionaria di fervori contrastanti che riescono ad appassionarmi e sarei un ipocrita se negassi il mio apprezzamento per le scene da Intifada che sono state riprese ieri sera a Catania, ma di fronte all’ennesimo morto non posso che storcere la bocca e riconoscere l’incoscienza sociale di chi ha oltrepassato ancora una volta quel confine di tolleranza lungo il quale la società italiana riesce ad accettare molte oscenità minori. Auguro alle mogli dei poliziotti che la politica, tra una strumentalizzazione velata e l’altra, riesca a trovare il tempo per andare oltre l’indignazione e le frasi di circostanza. La negligenza genera orfani e vedove.

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3
Feb

Soundtrack

Pubblicato sabato 3 Febbraio 2007 alle 02:52 da Francesco

Mancano poco più di ventiquattro ore alla mia partenza. Ho selezionato un po’ di musica e ho messo in valigia “Il Ricordo di Sé”, un libro di Robert Earl Burton sulla “Quarta Via” di Gurdjieff che non mi ispira molto, ma voglio provare a terminarlo. Nel mio lettore MP3 ho inserito molto jazz, molto hip hop, qualche album di musica etnica e persino un disco grindcore in onore della mia adolescenza. Quella che segue è la lista degli album che comporranno la colonna sonora della mia gita fuori porta.

Alessandro Benvenuti – Sonic Design
Allan Holdsworth – All Night Wrong
Brett Garsed – Big Sky
Buckethead – Population Override
Dargen – Musica Senza Musicisti
Franco Battiato – Last Summer Dance
Franco Battiato – Studio Collection
Frank Gambale – The Great Explorers
Keiko Matsui – Dream Walk
Kheops – Balkans
Killah Priest – Heavy Mental
Krishna Das – Pilgrim Heart
Medine – Jihad
Miles Davis – ‘Round About Midnight
Miles Davis – Kind of Blue
Mistic – Mistic
Napalm Death – Scum
Paura – Octoplus
Rhymefest – Blue Collar
Sean Price – Jesus Price Supastar
Sniper – Trait Pour Trait
The Twilight Singers – Powder Burns
Thin Lizzy – Black Rose

Ieri pomeriggio, dopo circa undici anni, sono andato dal barbiere. Finalmente posso sfoggiare un taglio di capelli anonimo che non richiama i controlli di polizia: un miracolo da dieci euro.

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2
Feb

Seconda puntata

Pubblicato venerdì 2 Febbraio 2007 alle 04:59 da Francesco

Stanotte ho registrato la seconda puntata del mio videoblog. Ho scambiato qualche parola con la mia MiniDV. Ho ricavato qualche effetto catartico dalla breve conversazione che ho intrattenuto con questa figlia minore della Canon. Mi piace rivedermi in video e mi domando se diventerò abbastanza vecchio per guardare con un po’ di nostalgia i miei monologhi multimediali. Cerco di non pensare molto al futuro per concentrarmi sulle meraviglie incandescenti del presente, ma alcune volte non posso fare a meno di fantasticare sul contenuto della sfera di cristallo. Vado a dormire e tra qualche ora armerò il mio Lettore MP3.

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