3
Gen

Kool G Rap – My Life

Pubblicato giovedì 3 Gennaio 2008 alle 17:41 da Francesco

Per qualche outsider l’hip hop è un genere musicale per ragazzini con il quale vengono esaltate le gesta criminali, ma in realtà è molto di più e i nomi di Talib Kweli, Mos Def, Nas e Immortal Technique ne sono una prova. Ho ascoltato parecchio hip hop negli ultimi anni, west coast, east coast e persino qualcosa di crunk anche se non l’ho digerito molto, perciò a seguito di parecchi ascolti sono riuscito a formare il mio gusto personale in questo genere e con queste quattro righe voglio omaggiare un pioniere dell’old school nonché una fonte d’ispirazione per molti dei suoi colleghi: Kool G Rap. Concludo con una citazione celebre di R.A. The Rugged Man su “Lessons”: “I don’t want fans that don’t know who G Rap is”.

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2
Gen

L’ennesima filippica sulla banalità della droga

Pubblicato mercoledì 2 Gennaio 2008 alle 23:51 da Francesco

Non è necessario che qualcuno sia un acuto osservatore affinché egli possa elencare le componenti della santa trinità: il denaro, il sesso e la droga. Ho conosciuto parecchie persone con problemi di tossicodipendenza e le ho trovate tutte molto banali. È aberrante la mancanza di volontà che può impossessarsi di un individuo e ovviamente non mi riferisco ai casi di dipendenze che derivano da una condizione sociale che spesso lascia aperto solo il portone del tunnel della droga, ma le mie parole si rivolgono a coloro che hanno un’estrazione sociale dignitosa e si avvicinano ai narcotici per noia o per moda. Ho sentito spesso la frase: “La uso ogni tanto e posso smettere quando voglio!”. In realtà buona parte dei tossicodipendenti che ho conosciuto hanno smesso di assumere narcotici quando il loro organismo ha deciso di spegnersi, ma immagino che l’illusione dell’autocontrollo abbia aiutato queste persone ad avvicinarsi meglio alla fine dei loro giorni. Ricordo diverse storie legate all’eroina che riguardavano dei ragazzi che all’epoca dei fatti avevano la mia età attuale: talvolta si rivela molto utile la possibilità di ascoltare le telefonate dei propri genitori. I tempi cambiano, ma i vizi restano tali e mutano solo nella forma. Negli ultimi anni ho conosciuto diversi consumatori di cocaina: alcuni erano ragazzi e altri adulti. Sono bravo ad ascoltare le persone e spesso riesco a metterle a proprio agio, ma non cerco mai di arrivare ai lati più tetri della loro personalità e lascio che siano loro ad aprirsi volontariamente. Mi è rimasta impressa la frase di un ragazzo con cui ho parlato poche volte, un giovane dj che lavorava a Pitigliano: “Io la prendevo per via di una che mi aveva lasciato, ma poi è finita lì”. Ci sono delle cose fondamentali che non sono comprese da coloro che assumono droga e mi accingo a esporle. I momenti di profonda tristezza devono essere vissuti a pieno per trarre dal loro passaggio un nuovo metro di paragone con cui gioire e questo non può avvenire con l’assunzione di stupefacenti dato che ottenebrare i sensi per sentirsi “meglio” è come pretendere di curare il cancro con gli antidolorifici. Non sono un ingenuo e per questo motivo mi interesso alla droga più di quanto facciano coloro che la adoperano. Ovviamente il mondo candido e canuto della droga è un satellite lunare che ruota attorno al denaro sporco e al sesso occasionale, inoltre rappresenta la massima forma di “divertimento” per orde di persone che non hanno abbastanza personalità per farne a meno. La droga, i favori sessuali, le banconote di grosso taglio che vengono consumate dalle sniffate e tutto il resto della liturgia narcotica sono le più potenti forme di schiavitù dei tempi moderni e veleggiano imperterrite come i negreri ottocenteschi. L’autodistruzione è banale e semplice, ma allo stesso tempo riesce a essere scomoda dato che deve essere continuamente alimentata fino a quando non si estinguono le riserve di vita di chi la pratica. In questo ammasso di parole ho scritto cose scontate e in certi punti ho provato a farlo con un linguaggio un po’ forbito, ma non ho aggiunto nulla che una mente imparziale non possa concepire da sé qualora ragioni sull’argomento. Ogni tanto torno su questo tema perché raccolgo parecchie storie di decadenza convenzionale. Spero che la Befana riempia le calze di taluni con anfetamine, metanfetamine, shaboo, crack, cocaina, eroina e quant’altro consenta di raggiungere il “traguardo” dell’overdose. Buon anno.

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31
Dic

L’anno venturo e il retaggio recente

Pubblicato lunedì 31 Dicembre 2007 alle 21:55 da Francesco

L’anno corrente è giunto al capolinea e ogni evento che si è verificato nel corso dei suoi dodici mesi è in procinto di andare in pensione nei registri, nei diari, nelle pagine dei libri di storia e in forme analoghe di archiviazione. Quest’anno alcune persone sono morte e altre sono nate: le prime saranno ricordate e le seconde ricorderanno in futuro qualcosa che deve ancora accadere. Il primo gennaio è come il trentuno dicembre ed entrambi sono dei giorni come gli altri. Il passato non può essere cancellato né riscritto, ma può essere ignorato da chi non vuole accettarlo per saltare le lezioni fondamentali delle frustrazioni. Uno studente non dovrebbe essere indisciplinato qualora l’introspezione sia la sua materia e un equilibrio appagante il suo fine. Non è facile bocciare se stessi e forse è ancora più arduo promuoversi a pieni voti quando i propri meriti combaciano perfettamente con la realtà. Non sono dominato da ciò che galleggia nel calderone della quotidianità e ancora una volta riconosco l’importanza marginale delle parole. Lodo chi compie delle rinunce ch’egli non considera tali per amare qualcuno, chi riesce a odiare con l’indifferenza, chi sottrae le sue passioni dalle passerelle delle discussioni prolisse e chi non si lascia ingannare dai giochi di luce dei cambiamenti emotivi. Il tempo è sempre lo stesso e l’intelletto di ognuno sceglie come decorarlo. Non vedo l’ora di sfogliare con le mie azioni le dodici pagine del calendario gregoriano.

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29
Dic

L’innocenza del vuoto

Pubblicato sabato 29 Dicembre 2007 alle 20:17 da Francesco

Le notti invernali sono fantastiche e nella loro brevità i miei soliloqui trascurabili acquisiscono un aspetto romantico. Il tempo cancella le sue stesse tracce per mantenersi giovane, ma la sua vanità non condiziona il corso degli eventi e si limita a complicare le vite degli esseri umani. La percezione dei giorni, delle settimane e dei mesi talvolta viene distorta dall’emotività, perciò non mi sorprendono i comportamenti senescenti di coloro che devono ancora tagliare il traguardo della loro seconda decade. Dubito che si possano fare progetti a lungo termine per la propria felicità, ma credo che quest’ultima possa essere protratta fino all’ultimo respiro qualora se ne accetti la precarietà. Non mi chiedo quando una scarica di beatitudine attraverserà la mia spina dorsale perché non voglio che il desiderio di gioire superi la gioia. Dall’assenza del bene non consegue necessariamente la presenza del male e parimenti è difficile comprendere e accettare che la mancanza di un rapimento emotivo non corrisponda per forza di cose agli abissi angoscianti dell’afflizione. Credo che taluni preferiscano dare una connotazione negativa al vuoto piuttosto che affrontare la sua incognita. La parola “vuoto” ha anche un’accezione negativa, ma il vuoto è molto di più di quanto possa essere identificato da un aggettivo. Fluttuo nel vuoto e non sono triste.

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27
Dic

La duttilità della rigidità invernale

Pubblicato giovedì 27 Dicembre 2007 alle 15:37 da Francesco

I rimasugli soleggiati di dicembre vengono sferzati dal vento. I piccioni setacciano le strade, i tetti e le terrazze. Questi primi pomeriggi d’inverno sono avvolti dal freddo e dalle festività, ma la morsa del gelo non è molto forte nella mia provincia. Non ho ancora acceso il riscaldamento e ho intenzione di concedere un anno sabbatico ai termosifoni. Mi piace il rigore della mia abitazione e adoro il modo in cui mi stimola a dormire tra due coperte di lana e un lenzuolo rosso. Non amo il tepore artificiale che viene prodotto dalla combustione del gasolio e non sento neanche il bisogno di saziare il mio camino dormiente con pezzi di legno. Credo che l’abitudine costante al comfort talvolta ottunda la percezione dei cambiamenti ineluttabili e penso che questo avvenga per incentivare il vano tentativo di placare i timori naturali che ogni mutamento porta con sé.

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25
Dic

La strenna premonitrice

Pubblicato martedì 25 Dicembre 2007 alle 10:06 da Francesco

Mi sono svegliato nelle prime ore di un venticinque dicembre piacevole e la strenna più bella che abbia ricevuto è stata un presentimento positivo. Non mi interessa la valenza spirituale con la quale taluni ammantano il Natale né l’estasi consumistica che è propria di questo periodo, ma sono contento che la comparsa di un ottimo auspicio si sia verificata quest’oggi. Non mi è successo nulla di particolare, ma ho la sensazione che l’anno venturo presenti meno asperità degli anni precedenti. Le mie parole non grondano speranza, ma sfociano da un sentore attendibile e inoltre le forzature dell’ottimismo (come quelle del pessimismo) non si confanno alla mia indole dato che il mio attaccamento alla realtà è molto più grande di qualsiasi immaginazione morale. Nella mia nazione apparentemente laica i telegiornali danno la priorità alle banalità papali mentre le cassandre della stampa estera dipingono il futuro dell’Italia con tinte oscure. Continuo a vivere i miei giorni in una sfera atarassica e scrollo le spalle dinanzi alle previsioni funeste. La vita non è affatto male, almeno per me, e anche se difetta di qualcosa credo che sia una bella esperienza senziente, ma spero che non sia l’unica.

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24
Dic

Le parole di due tastiere

Pubblicato lunedì 24 Dicembre 2007 alle 10:40 da Francesco

[12:06:24] *Feline*: Bisogna che mi allontani dal pc perchè sto per avere una crisi di nervi..
[12:07:09] T?am84: Ci vuole l’accento acuto su “perché”.
[12:07:41] *Feline*: Pigio il primo che trovo
[12:08:07] *Feline*: Ho fiducia normalmente nelle capacità interpretative della persone con cui parlo
[12:08:33] T?am84: Non si tratta di un problema di interpretazione, ma di pura estetica.
[12:08:46] *Feline*: Comunque bel tentativo di sminuire
[12:09:10] T?am84: Non è neanche un tentativo per sminuire te o la tua scrittura.
[12:09:18] T?am84: Non sentirti sempre attaccata.
[12:09:35] *Feline*: Perchè?
[12:09:58] T?am84: Perché con me non hai ragione di sentirti in quel modo.
[12:10:12] T?am84: Se ti attacco lo faccio chiaramente e non mi pare di averlo fatto finora.
[12:10:25] T?am84: Inoltre non ho motivi per farlo.
[12:10:45] *Feline*: Potresti non accorgertene..
[12:11:05] T?am84: Potrei ignorare eventuali motivi per attaccarti?
[12:11:20] T?am84: O potrei attaccarti senza rendermene conto?
[12:11:43] *Feline*: Entrambe esattamente
[12:12:05] T?am84: Entrambe non hanno fondamenta.
[12:12:33] T?am84: Spesso faccio notare delle piccole inesattezze e sono contento quando altre persone fanno notare a me le stesse cose.
[12:12:49] *Feline*: Dipende quando lo fai, magari è un indizio sul perchè
[12:13:37] T?am84: Lo faccio quando noto l’inesattezza a meno che non stia parlando con una persona che utilizzi un registro linguistico più libero.
[12:13:45] T?am84: Di solito lo faccio nelle conversazioni scritte.
[12:13:57] *Feline*: Va bene va bene basta..
[12:14:08] T?am84: La tua crisi di nervi?
[12:14:18] *Feline*: Sta aspettando
[12:14:26] T?am84: Cosa?
[12:14:33] *Feline*: Che chiuda il pc
[12:15:07] T?am84: Forse è più indicato utilizzare il verbo “spegnere”. :)
[12:15:25] *Feline*: =)
[12:15:31] *Feline*: Perchè mi hai ripescata Fra?
[12:15:47] T?am84: Perché tu esci fuori in questo periodo.
[12:15:55] *Feline*: Non è vero, non è per questo
[12:16:03] *Feline*: E non vedo il nesso..
[12:16:15] T?am84: Forse tu non accetti che sia per questo motivo.
[12:16:24] *Feline*: Forse..
[12:16:33] *Feline*: Forse no!
[12:16:53] *Feline*: Il fatto che riesca in questo periodo, si deve pur appoggiare in qualcosa in te, tutto qua.
[12:17:34] T?am84: Per due anni di seguito mi hai scritto delle e-mail in questo periodo.
[12:17:50] T?am84: E queste e-mail le hai scritte dopo periodi di grandi silenzi.
[12:18:34] T?am84: Ognuna di queste e-mail era impregnata di un po’ di disillusione, un pizzico di amarezza e una speranza di fondo che comunque non era legata a me.
[12:19:26] T?am84: Credo che siano state il frutto di un attimo di debolezza, ma la mia è solo un’ipotesi e anche se fosse corretta non ci sarebbe nulla di male.
[12:19:26] *Feline*: Ah insomma sei diventato improvvisamente altruista e hai voluto darmi la possibilità di parlare con te in modo più diretto…
[12:19:28] *Feline*: Ma va..
[12:19:33] T?am84: No.
[12:19:38] *Feline*: Ah ecco.
[12:19:49] T?am84: Ti ho rovinato la lettera a Babbo Francesco.
[12:20:00] *Feline*: :)
[12:20:04] T?am84: Sei tu quella che studia psicologia.
[12:20:17] *Feline*: Sì, neuroscienze però..
[12:20:38] T?am84: È un indirizzo che si avvicina alla medicina?
[12:20:55] *Feline*: Per quanto possa farlo la psicologia, sì.
[12:21:16] T?am84: Sfocia un po’ nella psichiatria?
[12:21:54] *Feline*: No no, cioè ne studio un po’. Ma complessivamente studio fisiologica dei processi cognitivi
[12:22:14] *Feline*: Non so chi sia, nè freud, nè so come si scrive jung
[12:22:21] *Feline*: =)
[12:22:39] T?am84: Sai sicuramente come si scrive il secondo, ma non sai come si scrive “né”.
[12:22:43] T?am84: Il fatidico accento acuto.
[12:22:53] *Feline*: Magari lo so, ma non me curo?
[12:23:06] T?am84: Sì, è possibile.
[12:23:11] *Feline*: Eh già..
[12:23:24] T?am84: Il tuo corso di studi ti ha favorito nella introspezione?
[12:23:31] *Feline*: Sicuro
[12:24:03] *Feline*: Come avrebbe potuto favorirmi qualsiasi altra cosa :)
[12:24:50] T?am84: Allora è stato un apporto di poco conto.
[12:25:19] *Feline*: Beh, magari da questo punto di vista. Ma non da altri
[12:25:49] T?am84: Sì, intendevo esclusivamente sotto quel punto di vista.
[12:26:45] *Feline*: Ah. In realtà sono felice, per il supporto mastodontico al mio innato riduzionismo
[12:27:08] T?am84: Ho qualche dubbio che sia innato.
[12:27:34] *Feline*: Beh la mia sensazione è che lo sia….
[12:27:51] T?am84: Forse è solo una deviazione di un imprinting dannoso.
[12:28:11] T?am84: O magari una convinzione radicata così profondamente a cui attribuisci proprietà congenite.
[12:29:00] *Feline*: Sì sì probabilmente. Ma non darei valutazioni del genere dannoso o meno
[12:29:39] T?am84: Forse non vuoi darne.
[12:29:54] *Feline*: Forse so che non ne sarei in grado
[12:30:15] T?am84: Forse sarai capace di farlo in futuro.
[12:30:37] *Feline*: Forse tu non sai neppure che cazzo stai dicendo
[12:30:42] T?am84: Forse.
[12:30:46] T?am84: Forse nemmeno tu.
[12:30:52] *Feline*: Io sicuramente
[12:31:11] T?am84: Come mai nutri dubbi su ciò che ho scritto?
[12:31:25] T?am84: Perché ti smuove o perché credi sia poco attendibile?
[12:32:20] *Feline*: Niente..
[12:32:44] T?am84: E niente sia.
[12:32:56] *Feline*: :)
[12:33:25] *Feline*: Dico solo che non puoi farti idee su di me, solo questo
[12:33:38] *Feline*: E se ne hai, non ci sono quasi probabilità che siano azzeccate
[12:33:46] *Feline*: Ma questo è un discorso banale, non credi?
[12:33:55] T?am84: Non mi sono fatto idee su di te, rileggi attentamente quanto ho scritto: sono solo ipotesi su ciò che mi hai detto.
[12:34:05] T?am84: È un discorso pleonastico.
[12:34:34] T?am84: Piuttosto mi chiedo come mai tu creda che io mi sia fatto qualche idea su di te.
[12:35:11] *Feline*: Perchè mi sembra di sentirlo da come scrivi.. E perchè il fare delle ipotesi tendente al farsi delle idee
[12:35:42] T?am84: Forse perversamente vuoi che io costruisca delle idee fragili su di te affinché tu possa distruggerle per dare sfogo alla tua violenza platonica.
[12:36:08] T?am84: Non mi sembra che la scelta delle mie parole e lo stile con cui le ordino lascino trasparire delle idee.
[12:36:15] T?am84: Solo ipotesi in base a ciò che mi dici.
[12:36:35] *Feline*: Allora vorrà dire che non distinguo le ipotesi dalle idee
[12:36:36] T?am84: Ipotesi che ogni tanto sconfinano nella fantasia e nell’immaginazione per avere più colore.
[12:37:19] T?am84: C’è una lieve differenza tra ipotesi e idea.
[12:37:40] T?am84: Questa differenza è ancora più marcata quando ti preciso che ciò che scrivo sono ipotesi in base a ciò che scrivi.
[12:37:46] *Feline*: Sarò impermeabile alle sfumature..
[12:38:25] T?am84: Non ne ho idea e probabilmente anche nella vita di tutti i giorni ci metterei molto per capirlo.
[12:40:32] T?am84: Vado a pranzare.
[12:40:48] T?am84: Take adieu, come dicono gli anglosassoni che amano la Francia.

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22
Dic

Xmas doesn’t concern my inner thoughts

Pubblicato sabato 22 Dicembre 2007 alle 08:10 da Francesco

Ieri ho chiuso un breve capitolo della mia vita che non ho mai aperto e sono contento che tutto questo sia accaduto in prossimità della fine dell’anno. Credo che dicembre sia soltanto un mese di bilanci inutili e di propositi altrettanto sterili, ma penso che gennaio sia la rampa di lancio per rendersi concreti e agire. Talvolta concedo alle persone più attributi positivi di quanti ne abbiano in realtà, ma quando me ne rendo conto riesco a ridimensionare l’importanza di coloro che ho sopravvalutato e lascio dietro di me scie di indifferenza. Nessuno mi ha insegnato a distaccarmi da qualcuno per spianare la strada alla felicità, ma l’ho imparato da autodidatta nel corso dei miei studi casuali sui rapporti interpersonali. Quando l’ossessione predomina sulle emozioni qualcosa non va ed è meglio abbattere tutto per erigere una nuova costruzione sentimentale. Non importa sotto quale nome appaiano la passione, il trasporto o, come è sempre accaduto nel mio caso, le loro manifestazioni platoniche, dato che per me dietro le lettere J, V, e L ci sono periodi in cui ho lambito le sponde dell’amore, ma sono nomi privi di sostanza dato che io sono ancora in alto mare e mi godo la distesa infinita che mi circonda mentre continuo romanticamente la mia navigazione solitaria a bordo della realtà.

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20
Dic

Quinta puntata

Pubblicato giovedì 20 Dicembre 2007 alle 12:24 da Francesco

Sono trascorsi alcuni mesi dalla penultima puntata del mio videoblog e alla fine mi sono deciso a registrare qualcosa di nuovo. L’obiettivo è sempre l’introspezione, ma credo che questo video sia una sintesi perfetta ed esplicativa delle puntate precedenti. Qualcuno ha frainteso totalmente il mio videoblog, ma non sono disposto a mettere i sottotitoli per dementi e concedo un plauso a chi ha trovato la giusta chiave di lettura tra un mio frame e l’altro. Ho utilizzato un effetto banale per moltiplicarmi e sono ricorso a quest’ultimo per ironizzare su coloro che in passato mi hanno frainteso. Spero che la mia doppia rappresentazione possa aiutare a recepire meglio le mie parole.

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19
Dic

La breve ricomparsa di L.

Pubblicato mercoledì 19 Dicembre 2007 alle 04:46 da Francesco

Negli ultimi giorni ho parlato con L. dopo oltre tre mesi di distacco, ma i nostri discorsi ci hanno allontanato nuovamente. Ieri lei ha lanciato un sospiro agitato dopo che le ho detto “ti voglio bene” e in quel momento ho capito che è fortemente combattuta. Penso che L. si trovi tra due fuochi incrociati, ovvero tra la consolazione materialistica della sua vita attuale che lei non ama, ma di cui non può fare a meno, e l’ampia gamma di cambiamenti che appartiene al mondo impervio dei sentimenti nel quale non si è ancora avventurata. L. scopa molto, ma il suo cuore è vergine e credo che lei collezioni rapporti occasionali per placare la sua mancanza di amore. Vorrei trarla in salvo dalle sue miserie e dai suoi dolori sulle ali di un romanticismo esistenzialistico che non abbia le banalità delle favole, ma credo che una persona non possa e non debba essere cambiata da terzi: il mutamento deve venire dall’interiorità del diretto interessato e deve essere una sua esigenza, altrimenti si traduce soltanto in una illusione estrinseca. L. non ama se stessa, ma ama distruggersi. Suppongo che lei non abbia una grande opinione di sé, ma se potesse osservarsi con un po’ di imparzialità si renderebbe conto del suo potenziale e manderebbe a fare in culo tutto quell’ambiente di merda che la sminuisce. Se lei avesse posseduto la sua vita sarebbe stata la ragazza ideale per me, ma la realtà purtroppo è diversa e l’atto di amore più grande che io possa fare nei suoi confronti è allontanarmi da lei per consentire che il dolore l’aiuti a riflettere. Se L. mi avesse dato un segno distinto della sua voglia di cambiare io avrei fatto di tutto per starle accanto. Non ho mai avuto una relazione, ma non ho mai tradito la verità e ho sempre reso conto a quest’ultima anche quando non avrei voluto. Sono stato a un passo dall’amore, quello vero, fatto di attrazione psicofisica, di sprazzi d’odio e libero dalle inibizioni comuni che producono coppie di sconosciuti. Concludo con una foto che ho scattato qualche minuto fa per ricordare meglio queste parole. Ho reso la foto in bianco e nero perché credo che il campo delle relazione umane, al di là delle sue innumerevoli sfaccettature, sia una grande dicotomia.

It happens...

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