21
Gen

Torbidume et Orbi: sporcizia politica e cecità cattolica

Pubblicato lunedì 21 Gennaio 2008 alle 07:29 da Francesco

La scorsa settimana sono avvenuti due fatti piacevoli. In primis la moglie di Clemente Mastella è stata arrestata e questo provvedimento ha regalato agli italiani le dimissioni del ministro della Giustizia, ma immagino che nei vertici delle organizzazioni criminali la notizia sia stata appresa con dispiacere. La questione papale è il secondo avvenimento che mi ha sollazzato negli ultimi giorni e voglio rivolgere un plauso alla frangia realmente laica de “La Sapienza” che è riuscita a respingere l’ennesima ingerenza del Vaticano nella vita pubblica della nazione. I media non criticano mai l’operato del Vaticano dato che sono asserviti alla casta sacerdotale e anche in questa occasione hanno dimostrato d’essere soltanto una cassa di risonanza per i comunicati della Santa Sede. L’Italia è un paese laico solamente sulla carta e buona parte della classe politica non agisce per il bene comune, ma si adopera per ottemperare a una dottrina anacronistica che spesso coincide con gli interessi di poche persone. Il cattolicesimo italiano amplifica i poteri della gerontocrazia e consente una suddivisione oligarchica dei poteri che spesso evoca i principi della democrazia per tutelarsi di fronte all’opinione pubblica. In realtà i principi democratici sono una scusa per consentire alla teocrazia cattolica di non mostrare palesemente il suo dominio in questa nazione. Per il Vaticano è un bene che il Papa non sia andato all’università “La Sapienza” poiché in questo modo è riuscito a catalizzare l’attenzione sull’ex nazista di Ratzinger più di quanto avrebbe potuto fare con una semplice visita e credo che vada riconosciuto alla Chiesa il merito di possedere un’ottima strategia di marketing. L’ennesima querelle tra “fede” e ragione ha trovato un po’ di spazio sulla stampa estera, ma non è stata tratta nella misura in cui l’informazione italiana le ha dato risalto. Rinnovo il mio attestato di stima nei confronti degli studenti e dei professori che hanno difeso una posizione laica piuttosto diffusa che spesso viene bandita dalle televisioni e dalle radio. Il giorno in cui l’Italia riuscirà ad affrancarsi dalla religione e dalla criminalità organizzata tornerà allo splendore che l’ha resa celebre grazie al patrimonio culturale che ha prodotto prima dell’unificazione del 1861.

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18
Gen

Denti e nei

Pubblicato venerdì 18 Gennaio 2008 alle 11:58 da Francesco

I miei denti sono sani, ma sono un po’ storti e per questo motivo, alla veneranda età di ventitré anni, ho deciso di portare un apparecchio ortodontico. Una dentatura irregolare può provocare diversi fastidi nel corso degli anni e può minare l’igiene orale, ma ho deciso di correggerla anche per una questione estetica. Non ho mai gradito l’anarchia dei miei denti, perciò sono contento di riportare l’ordine nella mia cavità orale. La dottoressa a cui mi sono rivolto mi ha detto che occorrerà al massimo un anno e mezzo per completare la correzione dentale e la sua stima per eccesso mi ha rincuorato dato che mi aspettavo un arco di tempo più lungo. Sono impegnato anche sul fronte dermatologico, infatti ho intenzione di rimuovere alcuni nei per ridurre il rischio remoto di un melanoma, ma anche in questo caso avrò un guadagno estetico e mi chiedo se la mia prevenzione non sia altro che una scusa per viziare il mio narcisismo. In questo periodo mi sento molto superficiale dato che mi occupo prevalentemente della mia esteriorità, ma non credo affatto che ci sia qualcosa di male nella convergenza tra la mia salute e il mio lato estetico. In altre parole sto facendo quello che avrei dovuto fare quando ero un bambino, ma da piccolo non ne comprendevo l’importanza e poi non volevo perdere i cartoni animati che andavano in onda su Rete37.

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15
Gen

Stop and go

Pubblicato martedì 15 Gennaio 2008 alle 02:34 da Francesco

Credo che questo blog abbia svolto egregiamente il suo compito introspettivo. In questi due anni la scrittura mi ha aiutato molto e mi ha consentito di migliorare la conoscenza di me stesso. Queste pagine mi hanno causato qualche problema, ma penso che ne sia valsa la pena. La mia vita non è cambiata, ma adesso la conosco più approfonditamente. Sono soddisfatto di quanto ho ottenuto interiormente da ogni virgola che ho appuntato nel mio progetto introspettivo e questo risultato mi rasserena enormemente. Ho intenzione di continuare a scrivere con una frequenza minore per adeguarmi alla diminuzione del materiale di autoanalisi di cui dispongo. Accantonerò per un po’ la lettura e ogni altra fonte di arricchimento culturale per dedicarmi quasi esclusivamente all’attività fisica. Il mio corpo gioisce quando compie qualche sforzo e in questo periodo ne ho particolarmente bisogno per risanare le zone periferiche della mia mente. Penso che lo sviluppo e il mantenimento del corpo e della mente debbano andare di pari passo, ma credo che non sia sempre possibile mantenere un’andatura così regolare. Ho notato che in alcuni momenti l’introspezione rischia di cristallizzarsi in un’analisi ripetitiva e infruttuosa, perciò ogni volta che incomba questo pericolo penso che sia d’uopo sospendere qualsiasi attività di autoanalisi. Ho deciso di non recarmi in India e al momento non ho altri viaggi in programma. Mi sembra strano quanto sto per scrivere, quasi grottesco, ma ne comprendo il significato e l’importanza: credo che io abbia bisogno di stare ancora un po’ da solo.

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12
Gen

Interruzione di gravidanza: partiti e partorienti

Pubblicato sabato 12 Gennaio 2008 alle 10:28 da Francesco

Mi chiedo se Giuliano Ferrara si interessi alla legge 194 per difendere la sua gravidanza cronica dalle soluzioni abortiste del suo dietologo. A parte qualche voce fuori dal coro mi pare che molti politici siano disposti a modificare la legge in questione e il loro spirito di aggregazione mi ricorda quello di un branco di ragazzi che sia in procinto di compire uno stupro. Se fossi malizioso penserei che buona parte della politica italiana voglia ingraziarsi il Vaticano per fare leva su una certa fetta dell’elettorato, ma dato che preferisco la realtà alla malizia mi limito a dare questo fatto per scontato. Trovo che una discussione sulla legge 194 sia un ottimo modo per innestare la retromarcia culturale in una nazione altamente retrograda come l’Italia, un paese in cui le ingerenze cattoliche sono considerate legittime sulla base di una visione distorta del diritto di partecipazione alla vita politica. Nel corpo umano talvolta insorgono delle patologie gravissime e le conseguenze sono simili a quelle che può generare un teodem in un organismo di governo. La discussione provocatoria, inutile e propagandistica sull’interruzione di gravidanza ricorda ai vivi che l’unica certezza è la morte e credo che non sia una buona idea complicare l’iter a quelle madri che vogliono donarla alle loro gravidanze indesiderate. Forse un giorno l’aborto sarà equiparato all’infanticidio, ma quest’ultimo godrà sempre di maggiore spettacolarità rispetto al primo e probabilmente sarà più tollerato per la sua capacità di saturare i palinsesti televisivi. Non sono un attivista e cerco di intingere le mie parole nel curaro soltanto per appuntare su queste pagine qualche frammento di satira malriuscita.

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9
Gen

City of Men

Pubblicato mercoledì 9 Gennaio 2008 alle 23:02 da Francesco

Finalmente ho trovato qualcosa di nuovo da guardare in televisione. Mi sono appassionato alla serie “City of Men”, una produzione brasiliana che è trasmessa da Cult. La serie narra la storia di due ragazzi delle favelas, Acerola e Laranjinha, ed è stato realizzata dagli stessi autori de “La Città di Dio”. Sono state felice di ritrovare lo stesso tipo di regia che ho adorato nel film succitato e finora ho apprezzato ogni puntata che ho visto. Mi piace il verismo che gronda dalle storie di questa serie e trovo che la recitazione sia incredibilmente convincente, infatti talvolta mi sembra di guardare un documentario sulla vita delle baraccopoli brasiliane e in parte “City o Men” è anche questo. La violenza, l’amicizia, l’amore, la tristezza, la gioia e le scale dei valori della gente emergono nella favela di Acerola e Laranjinha senza edulcorazioni o forzature. Oltre al degrado e alla povertà la telecamera alcune volte mostra anche la bellezza di Rio De Janeiro e il contrasto sociale che appartiene a molte metropoli del mondo.”City of Men” è una serie toccante che ha il pregio di non essere un’opera monocorde ed è per questo motivo che riesce a coinvolgermi profondamente. Sono contento che almeno la televisione privata abbia ancora spazio per prodotti di qualità. Pare che la fiction italiana non riesca ad affrancarsi dalle storie dei carabinieri e dei preti, perciò mi auguro che crolli assieme alle emittenti pubbliche che le danno spazio.

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8
Gen

Delirio catartico: gli aborti maggiorenni

Pubblicato martedì 8 Gennaio 2008 alle 06:35 da Francesco

Siamo tutti uguali nella nostra emarginazione e tra i nostri ranghi la classe sociale non ha importanza. Siamo visti con diffidenza dai coetanei a cui non ci siamo mai aggregati perché abbiamo preferito coltivare la nostra misantropia piuttosto che accodarci alle ipocrisie di certe amicizie. Sotto le nostre mani scorrono dischi di ogni tipo e di ogni era nello stesso modo in cui i globuli attraversano i vasi sanguigni. Non partecipiamo alle feste in cui dovremmo recitare una parte del cazzo e le disertiamo con la stessa convinzione di un giovane coscritto che non può tacitare la sua coscienza. Siamo abituati a stare da soli nelle nostre camere nelle quali trascorriamo intere giornate in compagnia di noi stessi, della nostra musica demoniaca e dei vessilli di qualche band che abbiamo eletto come nostra alleata nella catarsi sonora. Abbiamo una forte inclinazione per le tematiche macabre, ma sappiamo amare più di quanto si possa dedurre dai nostri modi. Siamo un esercito senza generali e marciamo con le cuffie in testa mentre tutti gli altri dormono. Rimaniamo fedeli a noi stessi anche quando la vita assomiglia a una copertina dei Cannibal Corpse. Mandiamo a fare in culo chi ci offre un po’ di felicità edulcorata e preferiamo la crudezza del nostro realismo che noi abbelliamo con un immaginario apocalittico grazie al quale riusciamo a sostenere il peso della nostra solitudine costruttiva. Siamo i figli di una rivoluzione personale che celebriamo ogni volta che decoriamo lo spazio attorno a noi con le note distorte e le voci acutissime di qualche album che consideriamo vitale come un pacemaker.

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7
Gen

A Soldier of the Great War

Pubblicato lunedì 7 Gennaio 2008 alle 17:07 da Francesco

La scorsa notte ho completato la lettura di “A Soldier of the Great War” e sono stato colto da un moto di soddisfazione. A seguito della pubblicazione di questo romanzo Mark Helprin è stato equiparato a scrittori del calibro di Hemingway e Tolstoj e credo che il paragone non sia stato azzardato. Ho seguito la storia di Alessandro Giuliani per ottocentosessanta pagine e sono rimasto affascinato dall’equilibrio drammatico della narrazione. Se avessi avuto una padronanza maggiore dell’inglese probabilmente avrei provato a tradurre il libro in italiano, ma il timore di stravolgere il testo con qualche errore madornale mi ha allontanato da questa idea costruttiva e di conseguenza mi sono limitato a leggerlo con la stessa passione che emerge dalle sue pagine. Suppongo che Mark Helprin abbia compiuto molti sforzi per documentarsi sull’Italia dei primi anni del ventesimo secolo, infatti le sue descrizioni sono più precise di quanto lo possano essere quelle di certi italiani. Prima di iniziare a leggere “A Soldier of the Great War” avevo promesso a me stesso che avrei scritto una e-mail al professore Sands dopo la lettura del libro. Ricordo ancora il pranzo casuale all’aeroporto di Seoul con questo docente universitario del Montana e non ho dimenticato l’ammirazione inizialmente ingiustificata che provavo nei suoi confronti: grazie signor Sands.

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6
Gen

Morbid Angel – Maze of Torment

Pubblicato domenica 6 Gennaio 2008 alle 21:18 da Francesco

Mi piace scavare nella musica per cercare ogni sonorità che possa aiutarmi a vivere meglio. Se fossi legato solo a un paio di generi musicali probabilmente la mia vita sarebbe piatta, ma grazie a Ronnie James Dio riesco ad abbracciare stili completamente diversi che talvolta sembrano addirittura antitetici. Ho già scritto altre volte che su queste pagine mi limito ad annotare occasionalmente i miei interessi musicali dato che per dissertare compiutamente sull’argomento dovrei aprire un altro blog. Ultimamente ho fatto delle scoperte piacevoli nella scena musicale della Svezia e ho deliziato il mio udito con gli Astral Doors, un gruppo heavy metal che è nato sei anni fa, e con gli Assailant che suonano un thrash metal con influenze melodiche. In campo jazz devo incensare il lavoro di un trio eccezionale, ovvero Frank Gambale, Virgil Donati e Ric Fierabracci che hanno realizzato recentemente un album impeccabile: “Made In Austrialia”. Voglio tessere le lodi di un chitarrista molto eclettico che si chiama Alex Skolnick. Costui si è fatto conoscere prima per la sua militanza nei Testament e poi ha fondato un trio jazz con il quale ha pubblicato tre dischi fantastici. Non voglio inondare queste pagine con titoli, aneddoti e opinioni, perciò mi limito a concludere con il video di “Maze of Torment” dei Morbid Angel. Adoro la band di Trey Azagthoth e credo che quest’ultimo sia il più grande chitarrista death metal di tutti i tempi.

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5
Gen

Annotazioni dei nuovi giorni

Pubblicato sabato 5 Gennaio 2008 alle 03:27 da Francesco

Ho iniziato il nuovo anno con la febbre alta, ma ormai mi sono rimesso. Ho ancora un po’ di raffreddore e ho intenzione di riguardarmi qualche giorno per sicurezza. Il trenta dicembre sono andato a vedere Richard Benson all’Alkatraz di Fiumicino e probabilmente mi sono ammalato in mezzo alla bolgia di insulti e sberleffi che sono volati verso Richard tra un lancio di oggetti e l’altro. Non ero mai stato nel locale suddetto e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Il posto non è molto grande, ma è stato realizzato ottimamente per evocare l’atmosfera del celebre carcere statunitense: la selezione musicale è ottima, i prezzi sono nella norma e la gente è genuina. Per il sesto anno consecutivo ho trascorso il Capodanno a casa, ma non mi è dispiaciuto affatto dato che la goliardia meravigliosa della serata precedente non poteva essere surclassata a breve termine. Avevo dimenticato quale spossatezza potesse generare l’influenza e avrei fatto a meno di ripassare i suoi effetti per un altro paio di anni. Ogni malattia, anche la più banale, mi rammenta la finitezza dell’uomo. Talvolta cerco di immaginare un gruppo di microbi che appaia in formazione sotto le lenti di un microscopio per scrivere “memento mori”. Secondo una certa lettura delle profezie dei Maya mancano quattro anni alla fine del mondo, ma dubito che la vita sul globo terrestre sia destinata a sparire in meno di un lustro e sono propenso a credere che il popolo dei Maya non c’entri nulla con le conclusioni azzardate di certi soggetti.

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3
Gen

La studentessa universitaria (parto dell’immaginazione)

Pubblicato giovedì 3 Gennaio 2008 alle 21:07 da Francesco

Ciao Francesco, mi chiamo Irene, ho diciannove anni e vivo a Fucecchio ma studio a Roma. Ti scrivo perché sono una ragazza disinibita, tuttavia ho molto rispetto per me stessa quando fingo di essere un’altra persona. Mia madre mi ha insegnato a non parlare con la bocca piena, perciò quando faccio i pompini non proferisco parola e lascio che il ragazzo di turno mi dia della troia mentre annacqua la mia cavità orale. Ammiro Paris Hilton e spero di diventare come lei perché è considerata una ricca incapace, ma penso che non tutte le ragazze siano in grado di allargare le gambe per ottenere un po’ di notorietà! Mia cugina Gertrude si è laureata in medicina due mesi fa e dopo poche settimane è partita alla volta dell’Africa per svolgere un periodo di volontariato, ma credo che la sua scelta sia stata avventata dato che con una lavoro del genere impiegherà almeno cinque anni per comprarsi il suo primo abito di Saint-Laurant! Sai Francesco, certe persone non le capisco. Credo che i soldi siano tutto nella vita e mi piace la moda anche se non ci capisco nulla! Mi sento bene quando faccio finta di essere una donna di classe e mi sento speciale quando mi illudo di essere un femme fatale mentre mi faccio scopare da uomini che non si preoccupano neanche se io respiri o meno. Ogni tanto sniffo un po’ di cocaina perché lo fanno tutti e lo faccio per non essere considerata un’asociale! Ho a cuore alla mia reputazione e per me i miei amici sono tutto, infatti non ho carattere e non sono in grado di stare da sola. Al momento sono una studentessa fuori sede e anche se non trascorro molto tempo sui libri spero di passare l’esame dell’HIV per ottenere un posto sulla tangenziale. La prostituzione è un lavoro multietnico, infatti è praticato da ragazze rumene, nigeriane, albanesi, moldave e da donne di molti altri paesi, inoltre il meretricio è un’occupazione che permette di conoscere molte persone. Ho diversi progetti per il futuro, ma spero di sposare un uomo ricco per divorziare da lui e farmi mantenere con gli alimenti. Sono proprio contenta di averti scritto, ma adesso devo proprio andare. Ciao Francesco, ci sentiamo presto!

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