10
Ago

Dalle parti della biosfera

Pubblicato lunedì 10 Agosto 2009 alle 15:19 da Francesco

Durante il periodo estivo avvengono molti incidenti stradali e si verificano parecchi decessi, ma io non raccolgo le salme degli automobilisti e mi limito a raccattare le carcasse di topi e volatili che ogni tanto trovo sotto il letto. La mia gatta Mata Hari è molto antiestetica e dai colori del suo pelo sembra che abbia galleggiato per ore in un oceano di varechina, tuttavia è tanto brutta quanto scaltra e mi porta spesso in dono i resti delle sue prede che io puntualmente sistemo nell’immondizia. Purtroppo ogni tanto tra le sue zampe capitano anche i gechi che a loro volta fanno incetta di insetti quando escono dagli interstizi domestici. Mata Hari non deve neanche più competere con un biacco (dalle mie parti meglio conosciuto come “frustone”) che qualche volta compariva nel mio giardino. Mi chiedo quali istinti e quali catene alimentari regolino la lotta per la sopravvivenza nei pianeti in cui la vita sia riuscita a svilupparsi in modo considerevole per i canoni terrestri. Non credo agli alieni, non cerco oggetti non identificati (tranne il mio uccello quando devo pisciare) e trovo demenziale ogni teoria ufologica che postuli cospirazioni d’ogni genere, tuttavia dubito che l’umanità sia l’unica forma di vita intelligente in tutto l’universo e immagino che a parecchi anni luce da Sky Italia si trovi una civiltà in grado di proporre palinsesti televisivi più accattivanti. Gli unici contatti che ho avuto con l’astronomia sono stati le pagine de “Il collasso dell’universo” di Isaac Asimov e vari interventi di Margherita Hack in cui quest’ultima purtroppo non si è avvalsa delle bestemmie nostrane.

Nell’immagine il giovane Eisenhower chiede consigli a Mata Hari su come sterminare il maggior numero di roditori per conquistare il rispetto dei suoi colleghi felini; genocidio, che passione!

Categorie: Immagini, Parole |

6
Ago

Un’altra strage

Pubblicato giovedì 6 Agosto 2009 alle 19:55 da Francesco

Gli Stati Uniti sono i migliori produttori di follia omicida e questo primato è stato consolidato ancora una volta da una nuova strage che si è verificata due giorni fa in una palestra di Pittsburgh. Ho cercato le ultime parole dell’assassino, George Sodini, e dopo qualche tentativo sono riuscito a trovare la copia di una parte del suo sito che al momento risulta inaccessibile. Le parole che Sodini ha lasciato in eredità dipingono il ritratto di un uomo solo e disturbato: nulla di nuovo né di raro. Credo che costui abbia cercato in qualche modo di interpretare i problemi della sua vita, ma da quanto ho letto mi è parso che abbia addotto diverse scuse per compatirsi e giustificare il suo piano criminale. Egli aveva un buon impiego, una bella presenza e l’illusione che queste caratteristiche potessero bastare per garantirgli la felicità di cui sentiva un estremo bisogno. Le sue parole erano piene di rassegnazione e rabbia, ma le ho trovate anche scontate e sciocche. Questi eventi dimostrano come spesso la solitudine venga considerata un castigo invece d’un occasione e non penso che la società abbia colpa poiché a mio avviso certi meccanismi interiori possono essere regolati soltanto dal diretto interessato. Se Sodini avesse avuto una fidanzata o una moglie la sua follia non sarebbe stata debellata, ma forse sarebbe restata latente per sempre o avrebbe subito un ritardo nella sua tragica concretizzazione. Immagino che non basti avere una persona a fianco per spazzare via i propri problemi e non penso che si possano instaurare rapporti sani con altri individui prima di risolvere qualsiasi conflitto con sé stessi. Sodini non è stato il primo e non sarà l’ultimo uomo ad essere armato da un’interpretazione distorta della realtà. Ricorrendo a un po’ di humour nero potrei scrivere che la solitudine uccide davvero! A parte gli scherzi fuori luogo, non è difficile trovare soggetti che affidino il loro equilibrio a una relazione malsana o al desiderio incessante di averne una e sebbene le conseguenze spesso non siano eclatanti come quelle di Pittsburgh, ciò non toglie che tali episodi siano altrettanto dolorosi nonostante sfuggano a qualsiasi sguardo. Diffido profondamente di chiunque tema l’isolamento temporaneo o permanente e allo stesso modo guardo con sospetto chiunque neghi l’importanza delle relazioni interpersonali. Esistono persone apparentemente stabili e affermate che sono inconsciamente pronte a innescare la propria autodistruzione qualora i loro fragili equilibri vengano rotti da un evento inatteso; non è raro che i lutti e le separazioni lascino strascichi sanguinolenti. Alla luce di tutto questo io mi sento molto fortunato perché vivo al di sopra della sofferenza comune senza precludermi alcuna possibilità. Purtroppo la depressione è una piaga diffusa e penso che l’introspezione sia uno degli strumenti più efficaci per sconfiggerla, a patto che non sia di carattere organico.

Categorie: Parole |

4
Ago

Calma piatta

Pubblicato martedì 4 Agosto 2009 alle 01:17 da Francesco

Agosto: arsura e strade sature. Le mie arterie sono ancora libere e ogni tanto bevo un po’ di latte per rimandare l’appuntamento con l’osteoporosi. Davanti a me vedo me stesso perché fronteggio uno specchio e quanto osservo non mi disturba affatto. Mi sono dimenticato di fare la fila per le ambizioni. Certe prospettive mi stimolano soltanto la diuresi. Io sono incanalato altrove e vado regolarmente al cesso. Non ho nulla da insegnare né niente da dire, ma anche se avessi qualcosa di questo genere me ne sbarazzerei subito in una discarica per non avere impegni maleodoranti. Vivo in funzione di me stesso, ma perlomeno non tiro in mezzo altra gente nel mio egoismo contenuto. L’uso del mio tempo è discutibile, ma pur sempre legittimo. Potrei fare grandi cose se al posto di un cervello comune avessi uno stabilimento di idee. Non mi manca nulla perché non voglio niente. L’assenza di un desiderio intenso non è necessariamente indice di melanconia, ma capisco che questa possa essere l’interpretazione di qualcuno che abbia accantonato l’allegro chirurgo per giocare con il kit dell’aspirante psicologo. Certe analisi sono così spicciole che non meritano neanche l’elemosina della mia attenzione. Evito abilmente gli infortuni, infatti è raro che io mi rompa i coglioni. Le novità per me scarseggiano come nel calciomercato del Milan, tuttavia a differenza del club meneghino io non ho bisogno di nuovi innesti per mantenere i miei buoni risultati.

Categorie: Parole |

29
Lug

Quindi?

Pubblicato mercoledì 29 Luglio 2009 alle 02:21 da Francesco

Mi guardo attorno nel gran bazar del presente e non tocco niente perché non ho bisogno di nulla per adesso. Contro la legge di gravità e il buonsenso, pendono da un fondo raschiato amori in saldo e attenzioni di seconda mano, ma lascio queste offerte speciali a chiunque cerchi una vita ordinaria per tappare i buchi del tempo libero. Nessuno deve rendermi conto delle sue azioni: non ho quote di mercato. Ogni tanto vedo e odo qualche alpinista che si fa strada sugli specchi, ma io preferisco arrampicarmi sopra il tetto della mia casa sebbene non abbia più un’antenna da sistemare: che un dio qualunque benedica le parabole. Io mi sono abbonato alla serenità ed è per questa ragione che vedo i miei giorni in chiaro. Non rubo i cuori, tuttalpiù svuoto la mia vescica quando riesco a raggiungere il cesso senza fare il conto alla rovescia. Sono sprovvisto di ideali però in auto indosso sempre la cintura di sicurezza e finora non mi sono mai schiantato contro le utopie. Non conosco neanche un eroinomane, altrimenti gli chiederei come un cammello possa passare attraverso la cruna d’un ago. Se avessi un figlio al posto dei braccioli gli darei un laccio emostatico per farlo galleggiare in un lago di metadone. L’incipit è sempre lo stesso: non ho mai fumato, non ho mai bevuto alcolici, non ho mai assunto droghe e non mai scopato, ma in compenso ne ho guadagnato in salute e ho risparmiato denaro che oggi potrei prestare a strozzo se mi chiamassi Shylock. Non sono un mercante di Venezia, bensì un ragazzo della Maremma. Un doppio senso mi invita a domandarmi se alcuni funzionari incollino le raccomandate con lo sperma e d’altronde è un quesito spontaneo in un periodo come questo nel quale persino i meteo parlano di tempeste ormonali piuttosto illustri. Se stringo le meningi posso farmi una spremuta di idiozie: “Anche i metronotte ogni tanto si svegliano di mattina”. Minchia che massima di saggezza, da far spavento a un cartomante meridionale. Comunque per allontanare la negatività mi gratto le palle come prevede la tradizione apotropaica. Il mio segno zodiacale è quello dei gemelli, ascendente egoista.

Categorie: Parole |

26
Lug

Tra il margine stradale e il pentagramma

Pubblicato domenica 26 Luglio 2009 alle 23:32 da Francesco

Oltre che nella mia esistenza, la musica svolge un ruolo importante anche nel mio allenamento fisico e cerco sempre di scegliere quella che possa incentivare la mia motivazione. Durante le mie sessioni podistiche ascolto spesso metal di varia natura, sporadicamente hard rock e qualche pezzo pop piuttosto sostenuto. Nel corso degli anni ho affinato la mia capacità di scegliere singole tracce e dischi interi per la mia attività fisica, tuttavia immagino che l’efficacia di queste scelte sia personale e la reputo fortemente dipendente dall’identità musicale d’ognuno. Ho sperimentato su me stesso quanto le mie prestazioni possano subire un miglioramento sensibile ogniqualvolta io accompagni i miei sforzi con sonorità adeguate. Talvolta considero il mio lettore mp3 un organo artificiale, ma non ne abuso per evitare di fottermi l’udito troppo presto. In queste righe voglio appuntare qualche album e qualche gruppo che mi aiutano o mi hanno aiutato nei miei movimenti sull’asfalto. Un elenco completo richiederebbe troppo tempo e quello che segue probabilmente non rispecchia neanche l’ordine d’importanza, tuttavia non me ne frega un cazzo. Ovviamente ci sono dischi eccezionali che non posso ascoltare mentre corro. Riuscirei a fare i miei soliti diciotto chilometri con John Coltrane o Thelonious Monk? Forse sì, ma impiegherei più tempo e la mia sensazione della fatica probabilmente verrebbe accentuata.

Blackguard – Profugus Mortis
In questo album il gruppo canadese fonde sapientemente black metal e musica folk. Il risultato è un mix letale di potenza, cattiveria e melodia che non sfigura affatto accanto a nomi più celebri quali Finntroll e Korpiklaani. Per me questa è una delle migliori produzioni degli ultimi anni nel campo del metal estremo.

Lost Horizon – Awakening The World
Il gruppo in questione ha sfornato soltanto due dischi (quello in esame è il primo) che considero due pietre miliari del power metal sebbene a mio avviso non abbiano ricevuto gli onori che meritavano. La voce di Heiman, i ritmi serrati, l’assenza di qualsiasi ballad e la velocità di esecuzione sono gli elementi che prediligo di questo lavoro della band svedese. Per una volta concedo una nota di merito anche ai testi poiché mi ci rivedo molto.

Guns N’ Roses – Chinese Democracy
Sono sempre stato un fan dei Guns N’ Roses e avevo seri dubbi che il solo Axl Rose potesse sfornare qualcosa all’altezza del monicker di cui si è appropriato, ma il disco che è uscito lo scorso anno mi ha sorpreso enormemente e non ho mai condiviso le polemiche né le critiche a cui è stato sottoposto. In passato ho già dedicato qualche riga a questo album e non intendo ripetermi, ma ne sottolineo soltanto l’ottima resa che ha sulla mia andatura.

Dio – Holy Diver
Il capolavoro di Ronnie James Dio è uno di quei dischi che secondo me non risulta mai fuori luogo e difatti lo considero ottimo per correre. Trovo che “Caught In The Middle” sia la punta di diamante della tracklist e non è raro che il suo ascolto mi provochi qualche brivido lungo la schiena.

Luca Turilli – King of the Nordic Twilight
Il primo album da solista del chitarrista dei Rhapsody of Fire è stato il disco che mi ha introdotto al power metal. Ricordo ancora quando nel 1999 un mio coetaneo (il grande G.) mi fece ascoltare questo lavoro. Quando corro di solito salto le tracce lente (che trovo splendide nel contesto di un ascolto diverso) e mi godo l’atmosfera epica che la voce di Olaf Hayer cavalca con maestria.

Sabaton – The Art of War
Adoro il sound e il concept dei Sabaton su questo album. Tra tutte le tracce “Unbreakable” e “40:1” primeggiano nelle mie prefrenze, ma tutto il disco scorre perfettamente e mi induce a distogliere la mente dalla fatica per immergerla nella descrizione degli eventi bellici che caratterizzano questo parto del gruppo svedese.

Blaze Bayley – The Man Who Would Not Die
Ho visto Blaze dal vivo e probabilmente il ricordo della sua performance ha influito sul modo in cui successivamente ho recepito il suo album. Per me si tratta di un grande disco da cui trasuda una passione fortissima che si traduce puntualmente in una spinta heavy metal di proporzioni enormi.

DragonForce – Valley of the Damned
Conosco questa band da quando usava ancora il nome di DragonHeart per distribuire un demo straordinario (che in seguito è diventato l’album d’esordio) sul proprio sito. Non impazzisco per questa formazione, ma la loro velocità è un notevole aiuto durante le mie sessioni di allenamento.

Sam Cooke – A Portrait of A Legend 1951-1964
Questa raccolta di una leggenda del soul è un ausilio efficace per la mia corsa, ma funziona soltanto in quei giorni in cui il mio umore sia ben disposto ad accettarla.

Categorie: Musica, Parole |

23
Lug

Potenti e concupiscenti

Pubblicato giovedì 23 Luglio 2009 alle 17:36 da Francesco

Ultimamente le chiavate del premier italiano occupano ampi spazi nell’informazione nazionale ed estera, ma io non trovo nulla di interessante in questo ambaradan voyeuristico. Credo che gli episodi fedifraghi riescano ad attecchire facilmente nelle società in cui sia presente una facciata morale di stampo religioso e mi pare che l’Italia costituisca un humus eccellente per la proliferazione delle campagne scandalistiche. Ricordo ancora quando quel buontempone di Bill Clinton finì con il subire un impeachment a causa della sua debolezza per la fellazione. Penso che un uomo di potere debba essere giudicato per la sua attività pubblica a meno che nel suo privato non infranga la legge vigente, ma troppo spesso le faccende personali vengono confuse con la caratura professionale e questo accade anche in altri campi poiché tale pratica non è appannaggio della politica. Io non credo ai valori con cui i comizianti si fanno scudo (talvolta crociato) contro certe problematiche sociali e sospetto che vi siano molti individui come Cosimo Mele, ma d’altronde capisco che il ruolo di capro espiatorio sia riservato a pochi eletti. Posso smontare facilmente quanto ho scritto finora. Forse in certi casi l’affidabilità di un individuo può essere misurata in parte dalla sua condotta personale e forse è venato d’ingenuità il tentativo di ritenere che la sfera personale di qualcuno sia separata dal tutto il resto tramite compartimenti stagni. In realtà non me ne frega un cazzo di tutto questo, ma trovo buffe certe reazioni a determinati eventi e non riesco mai a tirarmi indietro da una sana risata così come certi soggetti non sanno fare a meno di tappare gli orifizi altrui.

Categorie: Immagini, Parole |

20
Lug

Irrilevante

Pubblicato lunedì 20 Luglio 2009 alle 11:42 da Francesco

Da alcuni giorni a questa parte vado a letto prima che cali sera e mi alzo in piedi quando le luci dell’alba non sono ancora comparse. Sfrutto l’aria fresca della mattina per correre e la preferisco alla temperatura del tardo pomeriggio. Non voglio fossilizzarmi sulle mie buone abitudini dato che non vivo in una bolla di vetro e per questo motivo ogni tanto spendo qualche parola sul mondo che mi circonda. Sono stato un po’ all’estero e mi sono reso conto che tutto sommato l’Italia (e in particolare la mia zona) è un ottimo luogo per vivere. Per me è facile accettare ciò che succede in questa nazione poiché la considero ancora in via di sviluppo e di conseguenza non mi sorprendono le aberrazioni che la martoriano. Io riconosco l’autorità dello Stato pur non condividendo l’operato dei suoi governi e dato che mi avvalgo dei suoi servizi sarei ridicolo se affermassi il contrario, tuttavia immagino che il vero potere risieda ancora nelle mani della criminalità organizzata e questo status quo a mio avviso è paragonabile alle condizioni interne di un paese africano sulla cui bandiera continua a campeggiare un Kalashnikov. Non penso che la stampa italiana venga manipolata o sia abituata a insabbiare determinati eventi, ma la considero semplicemente incompetente e arretrata come tutta la struttura mediatica. Non credo che gli italiani siano un popolo di pecore, ma capisco che qualche connazionale idiota abbia bisogno di ricorrere a queste espressioni per sentirsi il depositario della verità mentre gioca a fare il martire. Oltre alla scarsa meritocrazia, al nepotismo e alla corruzione, trovo che l’allarmismo sia una delle grandi piaghe della mia nazione: per gli organi di informazione un giorno sembra che il mondo sia in procinto di finire e l’indomani pare che le cassandre si siano trasformate in dispensatrici di notizie frivole. Per me l’Italia è un’ottima residenza, ma probabilmente non lo sarebbe se pretendessi di considerarla una nazione sviluppata e moderna. Non ho mai escluso di emigrare definitivamente all’estero, ma se un giorno dovessi trasferirmi in pianta stabile da qualche parte probabilmente sceglierei un paese anglosassone. Chissà, forse mi trovo bene in Italia perché sto bene con me stesso e sempre per questa ragione mi adatterei facilmente alla vita di un’altra nazione.

Categorie: Parole |

15
Lug

Nonsense

Pubblicato mercoledì 15 Luglio 2009 alle 04:03 da Francesco

My long and wonderful period seems to be endless. I care for myself and I don’t feel selfish. My mind is almost empty but that doesn’t mean I’m brainless. I like the way I am and I wouldn’t change nothing in my life. I’m not the nicest guy on Earth but I’m fine with that. The future doesn’t scare me because I know how to handle it and thus I prefer to focus on the present. A new renaissance has yet to begin but I don’t claim to be alive for that time. A nameless pleasure is always near me. Maybe one day the good feelings will spread as a disease. I don’t know why my face doesn’t look happy. It sometimes seems to me that I got just only one facial expression like John Wayne. Lately I listen a lot of heavy metal and his sub genres. There are many kinds of music that fuel me and that’s enough to get me motivated. Even If I always look for new music I also keep listening to some masterpieces. Anyway every now and then I’m able to find fresh stuff for my ears. I’m working on my personal tracks because I want to listen my voice over some beats and I look forward to put here my future experiments even if I’m not sure that will happen. The days are similar to each other but there is not place for boredom in my hours. I spend alone most of my free time but I think there is anything wrong with that. Once I thought that too much isolation could be dangerous but I was totally wrong. Anyway there is a lot of nice people out there and I met some of them around the world. The psychophysical health is the most important thing in my life because it is primary for everything else. Even if I’m twenty-five years old, I think to be still too young for ladies.

Categorie: Parole |

10
Lug

Healthful notes

Pubblicato venerdì 10 Luglio 2009 alle 16:28 da Francesco

There aren’t changes in my life but I don’t really need them. Why should I fix what isn’t broken? Summer is a wonderful season like the other ones and there is no need to fill it with deep terms. I don’t fight the hot weather but I keep running at least three times per week on my eighteen kilometres route and I send away my sweet with short swimming sessions. I joined a small five-a-side football team to play a tournament near my hometown. As most of Italian males I like a lot soccer but I prefer to play it than to watch it. My body and my mind are still in love with the time and they shine in these sunny days. Charming landscapes cradle my eyes and everything seems blessed by an atheistic glow. I sometimes wonder what the future lays aside but that’s not a real question and I don’t care to get an answer. My heart still belongs to my sweet loneliness and when I breath I can feel the slow beat of my inner peace. I don’t need to read poetry before walking in the quiet nights. Words often fail to describe what is shapeless but that doesn’t make any difference for me. The silence is like a blank sheet of paper and I personally use it to draw images as peaceful as real. I know how the absence of noise can be frightening but when I think about it I always listen the sound of my laughter. The lack of tenderness drives people nuts and I got a huge collection of proofs about this issue. The evil blessed my life without touch it and I consider that a kind of miracle even if it sounds like a usual paradox. Nothing new in the words above,  just another praise of my balance and that is half funny and half annoying, but at least it’s true.

Categorie: Parole |

29
Giu

Corollario simpatetico

Pubblicato lunedì 29 Giugno 2009 alle 12:17 da Francesco

La vita mi esalta in tutti i suoi aspetti. Non ho ancora concluso la mia parabola ascendente. Mi sento in grado di attraversare qualunque evento e non c’è nulla che mi spaventi veramente. Al massimo posso temere in una certa misura il dolore fisico che può precedere la morte, ma non provo alcuna forma di paura verso le altre ramificazioni della vita. A differenza di molti altri sono io che chiedo il pizzo ai demoni di Dostoevskij e non viceversa. Col cazzo che mi lascio ingannare da me stesso e non appunto queste considerazioni per ritenermi superiore a qualcuno; non è una gara, in questo ambito l’agonismo è soltanto un monologo e non vi è posto per la iubris a meno che non si scelga di scadere nel patetismo. Frantumo difficoltà apparenti mentre mi gratto lo scroto e sputo in faccia a ogni portabandiera di falsi drammi. La solfa è sempre la stessa, ma forse è meglio che io la consideri una sinfonia. Non celebro il machismo che maschera insicurezze né l’ostentazione altrettanto ridicola di un atteggiamento superiore, bensì mi attengo a una rappresentazione fedele della leggiadria con la quale plano in mezzo alla mia esistenza. Il reparto dei masochisti è affollato e c’è una lunga fila all’entrata; io invece continuo a farmi tatuare un’indole a forma di aretè sulla personalità. Non penso che per vivere a pieno occorra lasciarsi irretire in complicazioni inutili, ma è pur vero che uno spettacolo senza scenografia non può essere apprezzato da chiunque. Grazie al cielo non mi devo preoccupare di chi sta in terra e posso crogiolarmi nel mio innocuo egoismo. Il modo migliore per concludere questo coagulo volitivo è “Mother” dei Danzig, uno dei miei pezzi preferiti in assoluto che ascolto regolarmente da quando sono ero minorenne: mi chiedo se sia stata una semplice disattenzione o un errore sul quale indagare… (ah ah ah)

Categorie: Parole, Video |