24
Mag

Uno scarabocchio a forma di parole

Pubblicato lunedì 24 Maggio 2010 alle 00:23 da Francesco

Quest’anno avrò bisogno di un pallottoliere per contare i defunti di mia conoscenza. Morti premature, incidenti stradali e malattie incurabili sono le cause principali di una mattanza locale. Questi episodi non mi sconvolgono, ma prendo atto d’ogni dipartita. Una vita può spezzarsi facilmente, ma per taluni è impossibile accettare una simile verità e credono che certe cose possano accadere soltanto agli altri. Non sono una persona cattiva, ne sono sicuro, ma il mio rapporto con la morte è sereno. Ucciderei per non essere ucciso, ma certi nemici godono dell’invisibilità e sono schedati in grassetto sui libri di medicina. Sto bene e so difendermi da mali molteplici, ma non sono in grado di accogliere qualcuno sotto la mia ala protettrice e immagino che questa sia una delle ragioni principali per cui tendo a preservare larghe parti di una solitudine piacevole. Non mi duole il cuore, ma ogni tanto le palle mi si rompono sotto il peso dei bombardamenti di cazzate. Non ho familiarità con il concetto di famiglia, però ho una certa confidenza con la serenità, lo stato benamato a cui spesso mi riferisco con la dovuta riverenza. S’aprano gli obitori, i cuori e le fiche, ma per adesso voglio restarne ancora fuori: preferisco l’aria aperta, io. Ogni tanto mi capitano sotto gli occhi le parole celebri di Lorenzo de’ Medici: «Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza». Non mi rivedo in questa versione prolissa del carpe diem e mi avvalgo della facoltà di citare qualcuno che nacque nell’anno in cui Lorenzo de’ Medici tirò le cuoia, ovvero Pietro Aretino: «Qua giace l’Aretin, poeta tosco, che d’ognun disse mal fuorché di Cristo, scusando col dir: “Non lo conosco”».

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21
Mag

Lo stivale infangato

Pubblicato venerdì 21 Maggio 2010 alle 19:25 da Francesco

Non sostengo alcuna fazione politica, però mi lascia perplesso il parto di una legge che modifichi la regolamentazione delle intercettazioni telefoniche. In quanto cittadino italiano non temo per la mia privacy e trovo preoccupanti le misure che il governo intende adottare per sanzionare l’editoria nel caso in cui quest’ultima pubblichi delle trascrizioni sgradite. Ogni tipo di controllo dovrebbe essere sostenuto da chiunque non abbia nulla da nascondere e mi pare che per l’abuso di certi strumenti d’indagine siano già previste delle pene. Credo che alla giustizia italiana dovrebbero essere forniti più mezzi legislativi e maggiori risorse economiche come d’altronde è lecito aspettarsi da un governo di destra, ma in realtà al momento non esiste una destra in Italia e tutt’al più se ne può trovare una caricatura grottesca negli ambienti estremisti di Forza Nuova. Il mio sogno rimane una destra anticlericale, ma immagino che una formazione politica di questo genere sia destinata a restare un’utopia. Disprezzo la mancanza d’ordine e il lassismo che imperano ai vari livelli dello Stato. In Italia lo spirito nazionale si risveglia soltanto durante le competizioni calcistiche o in ogni altra disciplina nella quale gli atleti nostrani riescano a esporre il tricolore, dunque si tratta di un nazionalismo triviale, volto a carezzare la vanità identitaria di un popolo sregolato e si manifesta di rado in un senso di appartenenza alle istituzioni della Repubblica. Dal secondo dopoguerra in Italia lo spirito patriottico è stato spesso accostato alla nostalgia del ventennio fascista e ha lasciato ampio spazio alla proliferazione dell’ipocrisia cattolica che paradossalmente proprio durante il periodo dittatoriale ha cominciato a insinuarsi come una metastasi lungo tutto lo stivale: questa, almeno, è la mia interpretazione storica. Sono la persona meno adatta a fregiarsi del titolo di campanilista, ma cerco di essere obiettivo per comprendere meglio l’alta frequenza con cui gli italiani se lo buttano al culo vicendevolmente. Auguro ai miei coetanei di formare in futuro una classe dirigente che sappia fare l’interesse della collettività senza perdersi in dualismi anacronistici e nocivi. Vorrei che i magistrati competenti potessero continuare a servire lo Stato invece di essere ostacolati dai vertici di quest’ultimo e desidererei che l’informazione continuasse a documentarne l’operato senza plasmare la cronaca secondo le necessità di un politico, di un imprenditore o di qualunque altra figura di spicco. Intanto continua a fare eco nella mia testa la morte recente di un’infermiera che in segno di protesta per la mancata retribuzione si è letteralmente svenata. Quest’epoca è ancora barbara, ma nulla rimane com’è e un cambiamento in meglio o in peggio è inevitabile: già questa certezza rallegra le mie giornate parche.

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18
Mag

Cronaca di uno scudetto annunciato

Pubblicato martedì 18 Maggio 2010 alle 21:07 da Francesco

Domenica sono andato allo stadio Artemio Franchi di Siena per assistere allo scontro tra la squadra toscana e l’Inter. A me piacciono le belle partite e non tifo per nessuno, ma nel corso del match ho intonato qualche coro per mimetizzarmi nella marea nerazzurra da cui ero circondato nella curva Santa Caterina. In città e nello stadio ho visto diverse bandiere della Lazio che sostenevano l’undici meneghino affinché non perdesse lo scudetto con i rivali capitolini. Devo ringraziare il grande M. per avermi procurato un biglietto a soli venticinque euro. L’Inter ha giocato una bella partita mentre il Siena ha cercato di abbassare il ritmo per preservare il pareggio. Maccarone mi è sembrato tremendamente svogliato. Il portiere del Siena, Curci, nel secondo tempo è stato bombardato dagli sberleffi di alcuni interisti del Lazio che oltre a invocarne la madre lo hanno deriso più volte con battute di ogni genere: “Oh Curci, girate e tira”, “Curci, so’ libero, passa” eccetera. Il dispiegamento di carabinieri e polizia ha impedito a noi spettatori di fare l’invasione di campo. Al momento dell’ingresso nello stadio un furbone dietro di me ha provato ad aggirare i tornelli, ma è stato beccato da uno steward che poi lo ha ceduto a un carabiniere. Ci sono stati alcuni scontri vicino alla curva Robur, ma nulla di serio. Prima della partita io e i miei compagni d’avventura siamo andati di fronte all’hotel Excelsior, a poche centinaia di metri dallo stadio, e abbiamo visto sfilare la rosa nerazzurra, Mourinho compreso. Mi è piaciuta la festa che ha seguito la fine della partita. Javier Zanetti ha passato il trofeo ai capi ultrà per mostrarlo a tutta la curva dall’alto dei cancelli sui quali i coordinatori della tifoseria erano in equilibrio precario. Marco Materazzi ha indossato una t-shirt su cui c’era scritto “nun è successo”, concludendo così il tormentone romanista. Insomma, è stata una bella giornata e al ritorno mi sono divertito a battere ripetutamente il palmo destro sul clacson.

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15
Mag

Provini cinematografici e prove di allenamento

Pubblicato sabato 15 Maggio 2010 alle 17:30 da Francesco

Il mio ginocchio destro non mi consente ancora di riprendere a correre per venti chilometri, tuttavia adesso posso pedalare e sostenere tranquillamente le partite di calcio a cinque. Ieri sono tornato in sella alla mia mountain bike dopo un lungo periodo di lontananza dalla bicicletta e ho percorso una quarantina di chilometri con un ritmo blando per ricominciare a riabituare i muscoli a determinati movimenti. Nei giorni scorsi ho pensato di passare a una bici da corsa, ma i miei itinerari prevedono sempre un po’ di sterrato e dunque ho accantonato l’idea. Quest’oggi il maltempo non mi ha permesso di uscire in mountain bike e stamane mi sono recato a due casting per fare la comparsa in una produzione televisiva e in una produzione cinematografica di dubbia qualità. Durante il primo provino mi è stato chiesto di recitare la parte di un tossico e ho dovuto dire due battute piuttosto scadenti, a mio avviso. Quando mi è stato chiesto se avessi già avuto esperienze nel campo della recitazione io più o meno ho risposto in questo modo: «In seconda media ho interpretato controvoglia il ruolo del doge ne “Il mercante di Venezia”». Sono interessato alle piccole somme di denaro che potrei intascare con qualche comparsata e non ho alcuna velleità artistica. Durante il primo casting ho conosciuto due sessantenni simpatici di Viterbo che ho portato con me al secondo provino di cui loro non sapevano nulla. I due vegliardi hanno iniziato a fare le comparse circa cinque anni fa e durante il viaggio in auto mi hanno raccontato aneddoti divertenti in merito alle produzioni a cui loro hanno partecipato. Probabilmente non riceverò una chiamata per presentarmi su uno dei set, ma almeno ho fatto un tentativo e non escludo di farne altri.

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9
Mag

Giunture solidali

Pubblicato domenica 9 Maggio 2010 alle 11:06 da Francesco

Il ginocchio destro pare che abbia deciso di raccogliere i problemi del sinistro, ma d’altronde le coppie devono condividere tutto per rimanere tali. Pensavo che i dolori rotulei e meniscali si fossero pressoché estinti dalle mie articolazioni, ma purtroppo si sono limitati a traslocare di qualche centimetro in linea d’aria. Non sono un ortopedico e per adesso non intendo consultarne uno. Non posso correre né pedalare e sono già otto giorni che non svolgo attività fisiche troppo intense. Spero che il riposo possa giovare al mio ginocchio. Non pretendo di allenarmi tutta la vita, ma credo che smettere a venticinque anni sia un po’ presto. Non chiedo mai al mio corpo più di quanto possa dare, altrimenti adesso non sarei qui ad annotare questa ovvietà. Il tempo è migliorato nella mia zona e da qualche giorno il mese di maggio offre dei pomeriggi decenti per correre una ventina di chilometri. Mi sento un po’ fuori forma e probabilmente lo sono, ma il mio morale non ne risente e troverò una soluzione per rimettermi in carreggiata. Forse in questo periodo qualche economista vorrebbe esporsi al contagio del mio ottimismo. In maniera sporadica il mio equilibrio è composto anche da rialzi e ribassi. Un po’ di disavanzo interiore lo reputo accettabile e addirittura propedeutico per delineare ogni mia ripresa. Anche quest’oggi non ho granché da annotare a parte i guasti anatomici, ma la linearità della mia esistenza non mi provoca noia né fastidio. Tranne una guarigione celere, non vi sono in me desideri particolari. A differenza di qualche ministro io dormo bene e mi sveglio sereno. Devo ancora scrivere una dozzina di pagine per completare il mio secondo libro ed eseguirne la correzione. Non voglio addossarmi alcuna fretta poiché non ho una tabella di marcia da rispettare. L’estate si avvicina e io non mi allontano.

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2
Mag

Frammenti odierni

Pubblicato domenica 2 Maggio 2010 alle 18:40 da Francesco

Malgrado la sue radici storiche, pare che la Grecia non riesca a prendere con filosofia il declino della sua economia e ad altre nazioni spetta l’ingrato compito di raccattare una colletta miliardaria. Pressoché ovunque si può pescare qualcosa di marcio, ma negli ultimi giorni pare che sia difficile farlo sulla costa della Louisiana. Un oceano prevalentemente blu è soltanto un razzista retrogrado che non accetta i peggioramenti dell’umanità, ma per fortuna qualche chiazza nera ha cominciato a trovare il suo posto tra le terre sommerse così come gli afroamericani hanno iniziato a ricoprire incarichi importanti nel governo statunitense. A Roma, la città eterna, si tengono puntualmente episodi di violenza gratuita che in un periodo di crisi perlomeno rimpinguano le cronache nazionali. La visibilità che viene concessa all’ostensione della Sindone, al miracolo di san Gennaro e alle dichiarazioni del Papa, mi induce a pensare che in Italia i fratelli Grimm avrebbero potuto assurgere al comando dello Stato. Intanto il terrorismo islamico riprova a fare il botto negli Stati Uniti e in questi anni un’esplosione del genere sembra l’unica possibile poiché un boom economico è alquanto improbabile. Io vivo lontano dalle vicissitudini intercontinentali e da quelle interiori, perciò lodo l’ultimo tempo di Usain Bolt sui duecento metri e mi gusto la pioggia odierna. Uno scandalo non dovrebbe attendere troppo a lungo per essere scoperto altrimenti potrebbe risentirsi per cotanta maleducazione. Il giornalismo d’inchiesta sembra sempre più raro, quasi quanto lo fu la figurina di Sergio Volpi quando quest’ultimo indossava la casacca della Sampdoria. Nella mia esistenza non ci sono novità rilevanti, però la crusca è entrata nella mia alimentazione: le fibre sono sempre benvenute dentro di me a patto che non bisticcino con il colon.

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25
Apr

Autostrada Tirrenica

Pubblicato domenica 25 Aprile 2010 alle 01:27 da Francesco

Nel mio comune c’è stata una tappa fondamentale per l’unificazione d’Italia e tra qualche anno una parte del suo territorio ospiterà una tappa altrettanto indispensabile per la rete autostradale. I costi del progetto saranno a carico dell’ambiente circostante e probabilmente assieme al valore delle case cadranno parecchi vincoli paesaggistici. A seguito di questo scempio qualcuno sarà costretto a cessare la propria attività e alcuni tra i residenti si vedrano costretti a vendere i loro immobili deprezzati. L’impatto ambientale stuprerà uno dei posti più belli d’Italia e un numero ristretto di persone trarrà un vantaggio economico da tutto questo. Il sindaco di Orbetello ricopre anche il ruolo di ministro delle infrastrutture e questo doppio incarico è un conflitto d’interessi che un emendamento di cinque anni fa ha reso legittimo. Il colore politico della dirigenza regionale è diverso da quello del primo cittadino di Orbetello, ma pare che in questa occasione le parti siano disposte a raggiungere un’intesa inconsueta. Non sono un egoista e non penso soltanto al mio orticello. I cantieri per l’autostrada devono essere aperti anche in Maremma, ma la costruzione dell’opera dovrebbe avvenire nel rispetto dell’ambiente e della popolazione locale invece di rendere conto esclusivamente alla ragioneria di Stato. Io sono super partes perché non ho mai votato e non ho intenzione di farlo. D’altronde non credo che con altri amministratori la vicenda avrebbe assunto un altro corso. Io so che nella politica italiana figurano anche persone oneste e immuni agli interessi privati, ma sospetto che queste siano una minoranza e di conseguenza dubito che possano ottenere abbastanza potere in un sistema democratico nel quale il garantismo finisce spesso per essere la scusa e lo scudo per macchinazioni ignobili invece di costituire l’esaltazione della partecipazione collettiva alla cosa pubblica. Oggi ricorre la liberazione d’Italia; ma quando la mia patria si affrancherà dalle mele marce che la vessano senza ritegno alcuno? Mi astengo perché la preferenza elettorale prevede una scelta, ma io quest’ultima non la vedo e nelle azioni dei politici quasi sempre scorgo un’uniformità sgradevole. In Italia vige ancora un sistema feudale e ogni vaniloquio sulla democrazia è destinato a restare tale per molto tempo ancora. In sintesi: vaffanculo, dio cane.

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20
Apr

Filmati

Pubblicato martedì 20 Aprile 2010 alle 13:44 da Francesco

È trascorsa una settimana da quando sono tornato in Italia. Ho ripreso a correre, ma impiegherò un po’ di tempo per raggiungere nuovamente i ritmi che riuscivo a sostenere prima della mia partenza, intanto i miei polpacci sono imbevuti di acido lattico come non accadeva da tempo immemore. Adopero questo appunto breve per appuntare i filmati che ho girato durante l’ultimo viaggio.

Prima parte
Seconda parte
Terza parte
Quarta parte
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11
Apr

Da Taipei a Roma

Pubblicato domenica 11 Aprile 2010 alle 16:51 da Francesco

Ho trascorso l’ultima sera taiwanese nei pressi di Ximen e là mi sono imbattuto in qualcuno che faceva cosplay. Il mio tempo a Taiwan è finito, tuttavia in futuro non escludo di ritornarci. Avrei voluto salutare i ragazzi con i quali ho giocato a calcio negli ultimi venti giorni, ma alla fine non importa: questo mondo è più piccolo di quanto sembri ed è facile rincontrare una faccia conosciuta, prima o poi.

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10
Apr

Le battute finali

Pubblicato sabato 10 Aprile 2010 alle 18:16 da Francesco

Mancano due giorni al mio rimpatrio. In viaggio non porto mai la nostalgia e anche se volessi metterla nel mio baglio non saprei proprio con cosa riempirla. La malinconia non mi frequenta, anzi mi emargina perché spesso io siedo dove non le è consentito neanche entrare. I ritorni e le partenze mi seducono. Sono italiano fino a un certo punto. La mia permanenza sull’isola di Formosa è stata gradevole e istruttiva. Tra le altre cose ho assimilato nuovi ideogrammi e ancora una volta mi sono reso conto di quanta strada mi manchi per conoscerne almeno duemila. Taiwan è una nazione giovane, una delle figlie disconosciute dallo scorso secolo, ma come sviluppo della Cina che fu, preferisco la sua storia recente a quella coetanea della controparte continentale. Non voglio intrattenermi troppo sul passato geopolitico, perciò provvedo a dedicare qualche parola su quello personale, più prossimo alla data di oggi. Ieri sono andato a visitare la residenza di Chang Kai-shek e ho passato un po’ di tempo in un luogo dove pare che di tanto in tanto egli si fermasse a riflettere. Sono andato nuovamente al mercato notturno di Shin Lin dove ho scorto un chiosco che offriva carne di serpente, ma non ho degustato le interiora di un pitone: le condizioni igieniche mi hanno dato l’idea di un’orchestra che fosse preparata a eseguire tutte le sinfonie dell’epatite. In un negozio di articoli sportivi sono riuscito a comprare un paio di scarpe da running a un prezzo conveniente rispetto al costo italiano. In un altro esercizio commerciale ho acquistato una t-shirt, ma per farmi capire ho dovuto parlare con una bambina di circa dieci anni poiché i commessi non spiccicavano una parola d’inglese mentre la piccola se la cavava discretamente: è stata una scena che mi ha fatto ridere. Ho preso anche due libri. Uno è intitolato “The rape of Nanking”, tradotto anche in italiano con il seguente titolo: “Lo stupro di Nanchino” Si tratta di un testo sull’olocausto cinese che fu perpetrato dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale e di cui pare che il mondo si sia dimenticato: oh, che globo smemorato. L’altro è un dibattito filosofico sulla neuroscienza: “Neruoscience & philosophy”. Tra le mie compere non poteva mancare un po’ di musica, d’altronde avrei commesso un crimine se avessi lasciato certi dischi sui rispettivi scaffali dopo averne constatato l’economicità. Tra questi c’è un live di Keith Jarrett, un lavoro classico di Henrich Ignaz Franz von Biber e qualche disco metal tra cui un capolavoro di due anni fa di cui desideravo da tempo una copia originale, ovvero “The Incurable Tragedy” degli Into Eternity, un album death metal che ruota attorno al tema delle malattie terminali.

Anche oggi ho fatto un po’ di shopping economico, ma la prima parte della giornata l’ho trascorsa dalle parti di Beitou, nei pressi delle terme naturali. Ho visitato un altro tempio, l’ennesimo: Puji. In un centro commerciale ho acquistato tre paia di bacchette (o chopsticks come le chiamano gli anglosassoni), due bicchieri e due ciotole con cui consumerò i miei pasti per i prossimi anni.

Sono soddisfatto del mio soggiorno a Taiwan, ma se avessi potuto prevedere il futuro, forse la mia destinazione sarebbe stata il Kirghizistan o la Thailandia. Insomma, riuscirò mai a trovarmi al posto giusto nel momento sbagliato per assistere a un golpe? Spero che il mio viaggio di ritorno abbia più fortuna del volo presidenziale che è costato la vita ai vertici politici e militari della Polonia.

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