Uli Jon Roth è un chitarrista tedesco a cui molti musicisti si sono ispirati e tra costoro si annovera anche Yngwie Malmsteen. Questo video mostra uno squarcio della rivisitazione de “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi che ha compiuto il succitato virtuoso. A me è piaciuto molto questo “restauro” e penso che lo ascolterò molte volte. Apprezzo chi invade la musica classica con le sei corde. A questo proposito ricordo “La Quinta Sinfonia” di Beethoven suonata da Steve Vai e un accenno de “La Cavalcata delle Valchirie” in un pezzo dei Domine. Nei prossimi giorni mi metterò alla ricerca di episodi musicali analoghi a quelli appena citati.
C’era un tempo in cui chi suonava heavy metal poteva essere scambiato facilmente per una drag queen. Non ho mai capito perché buona parte dei gruppi heavy metal degli anni ottanta sentisse la necessità di avere capelli cotonati e di indossare un abbigliamento sadomaso. Una cosa è certa: l’heavy metal ha avuto il suo apogeo negli anni ottanta. Ormai non seguo più la scena metal da anni, ma sento il bisogno di omaggiare uno dei pochi gruppi dal look androgino che talvolta riesce ancora a deliziare le mie orecchie: i Crimson Glory. Credo che questo gruppo, assieme ai Fates Warning, sia stato uno dei più sottovalutati nel proprio genere. “Lonely” è un pezzo stupendo e ritengo che Midnight, la voce dei Crimson Glory, sia una vera leggenda, alla pari con Bruce Dickinson, Rob Halford, Kai Hansen ed Eric Adams, nonostante non abbia raggiunto la fama delle leggende appena citate. Penso che “Transcendence”, l’album da cui è tratto il pezzo del video, sia davvero trascendentale. Oggi il jazz e l’hip hop allietano le mie giornate, ma ogni tanto penso che ci voglia un tuffo nel passato (a patto che non si trasformi in una nuotata transoceanica).
Ho sempre adorato i grandi chitarristi e Brett Garsed è uno di questi. L’anno scorso ho ascoltato per molto tempo “Uncle Moe’s Space Ranch”, un album del suddetto guitar hero. Il pezzo del video si chiama “Brothers” e si trova in un altro album chiamato “Big Sky”. Più ascolto dischi strumentali e più riesco ad apprezzare l’assenza di parole. Questo pezzo riesce ancora a darmi qualche brivido. L’assolo di basso è un vero orgasmo per il mio udito. Credo che trascorrerò i prossimi mesi con queste sonorità.
Buckethead è un personaggio strambo e un artista eclettico. In questo momento sto ascoltando un suo disco uscito nel 2005. L’album si chiama “Electric Tears” e lo ritengo un lavoro sublime. Trovo che questo bizzarro chitarrista (che notai per la prima volta qualche anno fa nella nuova line up dei Guns N’ Roses) abbia un tocco eccezionale. Credo che “Electric Tears” sia un album molto intimo, nonostante sia tutto strumentale. “All In The Waiting”, “Pandmasana” (il pezzo del video), “The Way to Heaven”, “Baptism of Solitude” ed “Electric Tears” sono le mie tracce preferite, ma in realtà adoro tutta la tracklist. In questo disco Buckethead suona le sue melodie empatiche con le corde dell’anima. Devo ammettere che non mi piacciono tutti i suoi lavori, infatti grazie alla sua versatilità musicale ha realizzato progetti totalmente differenti da “Electric Tears” che purtroppo il mio orecchio non è ancora in grado di apprezzare.
NWA, ovvero i Niggaz With Attitude, i padri del gangsta rap che purtroppo hanno ispirato dei successori spesso ridicoli e incapaci. Nel gruppo i miei favoriti erano Dr. Dre, Ice Cube e Eazy E, infatti ho seguito anche le loro carriere soliste. Il video di “Straight Outta Compton” è un classico. Per molto tempo ho ascoltato i lavori di Eazy E (morto nel 1995 a causa dell’AIDS) e il disco dei suoi affiliati, ovvero BG Knocc Out e Dresta (che appaiono anche nel video di “Real Muthaphuckkin G’s”).
“Shook Ones Part II” è un classico e mi sembra il modo migliore per concludere questa giornata dedicata all’hip hop. Mi piace moltissimo la strofa di Prodigy e ogni volta che l’ascolto mi esalto all’inverosimile. “They come around but they never come close to”. C’è poco da dire sui Mobb Deep. I miei tweeter spesso pompano due dei loro album: “The Infamous” e “Hell On Earth”. Devo ancora ascoltare “Blood Money”, l’ultimo lavoro di questo leggendario duo proveniente dal Queens di New York. Le atmosfere che creano sono uniche, nonostante i numerosi tentativi di imitazione.
Penso che “C’est Toujours Pour Ceux Qui Savent” dei Tandem sia uno dei migliori album tra quelli usciti da alcuni anni a questa parte nella scena hip hop francese. È un disco in cui si respira la tensione sociale e il degrado della banlieue parigina così lontano dalla mia realtà. Apprezzo molto le capacità al microfono e alle macchine del duo composto da Mac Tyer e Mac Kregor. I testi purtroppo posso solo intuirli a causa della mia scarsa conoscenza del francese, ma mi accontento dell’ottimo flow dei due e delle basi potenti che accompagnano le loro rime. Questo è il video di “93 Hardcore”, la prima traccia dell’album. Tornerò più volte su questo post per gustarmi ‘sta mina, come già faccio con il video di Medine.
“What The Games Been Missing” è un album di Juelz Santana uscito nel 2005. Il disco ha un suono molto ignorante e il pezzo di questo video ne è un esempio. “Shotta” è una parola di origine giamaicana che può essere tradotta con “gangster”. Juelz Santana è molto tamarro nelle sue strofe, ma trovo che il bridge di Sizzla lo sia di più. It’s Dipset bitch!
“Click clack and it’s over you dead
My damn glock, buss a cap in your head
It’s in my blood I love killin’ you fools
I’m a thug, that goes by no rules”
Ogni tanto anche l’hip hop italiano riesce a darmi qualche soddisfazione e questo pezzo ne è la prova. “Non Dormire” è tratto dall’omonimo album di Noyz Narcos uscito un po’ di tempo fa. Rime violente e atroci su una base caustica. “Generazione atea che si tatua Gesù Cristi”. Noyz Narcos fa parte del Truceklan, una crew molto prolifica che a mio avviso esprime nel modo più crudo possibile il disagio sociale.
Regina Spektor è una pianista di ventisei anni nata in Russia e cresciuta nel Bronx. In un primo momento ho pensato che la sua produzione artisitica si riducesse alle classiche costruzioni easy listening che popolano le classifiche, solo in un secondo tempo ho compreso che “Begin to Hope”, il suo ultimo album, trascende il pop ed è impregnato di sonorità eterogenee. Regina Spektor è un’esponente dell’anti-folk, un genere musicale che ha le sue radici nel punk, ma che a differenza di quest’ultimo si avvale di un suono più leggero e di testi più ponderati. “Fidelity” è la mia traccia preferita tra i dodici pezzi che compongono “Begin to Hope” e ho avuto la fortuna di scovare questo video in cui la Spektor la esegue dal vivo.