Ogni anno che passa il mio rapporto col futuro si attenua e per grazia ricevuta (da me) non devo fare i conti con l’ansia da conservazione della specie: le bombe demografiche sono già cariche a sufficienza, regolate sull’ora della fine, e le cicogne indefesse scaricano napalm in comodi feti.
I tempi cambiano, compresi i miei, infatti domenica nella ridente Pisa ho stabilito il mio nuovo record sulla distanza regina: 2h39’13", ossia una media di 3’46" al chilometro.
Atleticamente sono una monade leibniziana, perciò non devo condividere i meriti con nessuno: viva l’autarchia.
Quest’anno ho corso undici maratone e sono contento che il primato sia giunto nell’ultima gara utile: è stato un bel finale per la mia stagione agonistica.
A Pisa ho avuto un approccio piuttosto aggressivo, una sorta di assalto all’arma bianca, ma stavo bene e la temperatura si è rivelata perfetta per le mie caratteristiche. Ai ristori ho sempre tirato dritto e, come a Genova due settimane prima, non ho assunto né solidi né liquidi durante la gara.
La mia andatura generale ha subìto una flessione verso la fine a causa dell’azione frenante del vento, difatti fino al trentesimo chilometro sono riuscito a mantenere un passo medio di 3’42".
Questi gli intertempi di ieri:
10KM: 36’41"
Mezza: 1h18’18"
30KM: 1h51’24"
Probabilmente arriverò al 31 dicembre con poco più di 4800 chilometri sulle gambe: né pochi né tanti per ambire a certi tempi.
Di seguito riporto la traccia Strava sebbene manchi la registrazione del primo chilometro a causa di un ritardo del segnale GPS: https://www.strava.com/activities/2020906995
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