Ieri pomeriggio ho avuto la fortuna e il piacere di parlare con un vecchio amico di mia madre di cui non ho avuto notizie per parecchi anni. Costui ha trascorso l’ultimo lustro in Francia, ma grazie alla sua professione ha visitato buona parte di questo pianeta e adesso possiede una miniera di esperienze che ha un valore inestimabile. Nonostante egli abbia il doppio dei miei anni i tentacoli della sua mente raggiungono molti interessi che attribuirei difficilmente a un cinquantenne e ammiro la capacità con la quale ha maturato il suo bagaglio culturale in mezzo ai sette mari: provo soltanto stima per individui di questo calibro. Prima di questa rimpatriata ho affrontato il mio percorso consueto e ho sudato per novanta minuti. Il mio ginocchio sinistro mi provoca qualche fastidio durante la corsa, ma per adesso posso continuare ad allenarmi. Ormai la mia resistenza ha raggiunto un livello che reputo ottimo, ma pretendo ancora qualcosa dal mio allenamento pesistico e non sono ancora pienamente soddisfatto della mia definizione addominale. Qualche volta utilizzo un cardiofrequenzimetro per tenere sotto controllo i battiti del mio cuore e quando osservo i valori sul display dell’orologio penso che non siano mai stati così elevati nei miei rapporti interpersonali. Il tempo continua a trascorrere: io lo seguo perché è inevitabile e piacevole.