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Ott

L’orifiamma di certi temperamenti

Pubblicato lunedì 8 Ottobre 2007 alle 13:55 da Francesco

Quest’oggi voglio annotare un passaggio de “I Fratelli Karamazov” poiché lo ritengo molto attuale e concreto. La realtà mi ha confermato più volte e in circostanze diverse la validità delle parole che Dostoevskij fa pronunciare a uno dei suoi personaggi nelle prime pagine di una delle sue opere più celebri. Voglio che questa citazione resti per un’intera settimana su queste pagine virtuali ed esigo che sventoli come una bandiera commemorativa che non mi faccia dimenticare per quale motivo e con quanta fermezza ho rivolto più di un diniego a più di un’abiezione. Credo che poche parole abbiano un peso, ma ritengo che le seguenti possano muovere l’ago di una bilancia. “Soprattutto è a voi stesso che non dovete mentire. Chi mente a se stesso e presta ascolto alle proprie menzogne, arriva al punto di non distinguere più la verità, né in se stesso, né intorno a sé, e giunge così a disistimare se stesso e gli altri. Non stimando più nessuno, cessa anche di amare e allora, mancandogli l’amore, per sentirsi occupato e divagarsi si abbandona alle passioni e ai piaceri triviali, giungendo fino alla bestialità nei suoi vizi; e tutto per il continuo mentire agli altri e a se stesso. Talvolta è assai piacevole sentirsi offesi, non è vero? Eppure quell’uomo sa bene che nessuno l’ha offeso, che è proprio lui a essersi inventato l’offesa e a mentire per farsi bello, per enfatizzare e colorire il quadro, e che, partendo da una parola, ha fatto di un sassolino una montagna; tutto questo lo sa anche lui, e tuttavia è sempre il primo a offendersi, e si offende fino a provarne piacere, e si spinge in tal modo fino al vero odio…”

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