Seoul mi piace e sono contento di vagare lungo le sue arterie senza una meta precisa. Attorno al mio hotel si trovano negozi di ricambi per qualsiasi cosa. Ogni mattina passo davanti a file interminabili di ventilatori e gomme per automobili. Sudo molto. Assumo e consumo parecchi liquidi. Forse ho perso un po’ di peso, ma non ne sono sicuro. Ieri mi sono spinto fino alle mura di Seoul e dopo una lunga serie di salite mi sono goduto una vista panoramica della capitale. Anche oggi ho camminato moltissimo e ho trovato un modo per scrivere gratuitamente i miei appunti insensati. In una piazza assolata un ragazzino in skate è venuto verso di me, mi ha detto “hello” e mi ha dato il cinque prima di dileguarsi nel caldo. Al World Cup Stadium ho incontrato due ragazzi dello Sri Lanka con i quali ho intrattenuto una breve conversazione. Ho intenzione di assistere a una partita di calcio del campionato coreano. Domani ho in programma di andare al mercato di Yongsan che è l’equivalente di Akihabara a Tokyo, ovvero un crocevia di prodotti tecnologici. Finora non ho speso molto. Ho fatto alcune fotografie e ho intrappolato circa sessanta minuti di Seoul con la mia videocamera.