14
Lug

Pane e puttanate

Pubblicato sabato 14 Luglio 2007 alle 00:11 da Francesco

Ogni tanto l’ironia della sorte lascia un sorriso sul volto di un uomo decapitato. La vita invita maliziosamente i suoi padroni a cercare un senso da incollare sopra ogni evento che è prodotto elettricamente dalle pulsioni umane e chi non riesce ad adempiere a questo incarico viene spedito in un campo di concentramento che ha una facciata edonistica dietro la quale si trova un ambiente opprimente e disfattista. Credo che la velocità del proprio declino sia proporzionale al diametro della propria stupidità e quando mi sembra di essere in picchiata, mentre sono disteso sotto un tetto che mi separa da quella troia satellitare della Luna, ho la sensazione che sulle mie mani compaiano delle stigmate a forma di pi greco. Non sono un fatalista e il finalismo mi sembra una conclusione forzata per una soap che dopo un paio di millenni ha perso il fascino che l’ha resa celebre nel palinsesto della superstizione. Se errare è umano, ma perseverare è diabolico, allora sovente non resta che andare a fare in culo con la raccomandazione di non portarsi troppa roba dietro. Ho la sensazione che ogni monumento contemporaneo per acquisire notorietà abbia bisogno di qualcuno che lo imbratti, ma non sono un conoscitore d’arte e preferisco dedicarmi all’audizione dei bestemmiatori che ogni tanto transitano sotto la mia finestra. Sento troppe opinioni diverse e mi rendo conto che le mie non fanno altro che aumentare le vittime della spocchia. Le opinioni valgano poco e questa affermazione ne è una prova. Quando i pareri si accavallano intonano lo stesso casino che si può trovare in una classe delle scuole medie e non riesco a condividere l’importanza che viene data a questi moti del pensiero, tuttavia talvolta apprezzo la forma con cui sono esposti e lascio perdere il loro contenuto come facevo da piccolo con il pane: tiravo le molliche addosso a mia nonna e mangiavo la crosta.

Fotografia di roboppy

Categorie: Immagini, Parole |