Dovrei crearmi un futuro io che non vivo nel passato e salto a piè pari sul presente: sono senza fissa dimora nel tempo. Accenderei un cero alla Madonna se prima mi fosse dato di cospargere cherosene tutt’intorno. Non sono un piromane né un indigente, perciò non ho a disposizione né il fuoco sacro né la rabbia sociale. Mi assolvo e porto i giudici a bere qualcosa, ma non c’è nulla che m’ispiri nelle sostanze alcoliche e dunque non mi resta che attendere la loro ubriacatura per accennare risate di circostanza: mi piace tanto la granita alla menta, anche a gennaio.
Mia madre è preoccupata e vorrebbe che circuissi qualche coetanea, però io non credo molto ai facili e sporadici entusiasmi di cui ogni tanto sono oggetto: faccio il toy boy per le fantasticherie passeggere di nubili addolorate. La verginità non mi pesa e anzi, non trovo un contrappeso che mi convinca a rimuoverla dal curriculum vitae. Tutti la sanno più lunga di tutti: ecco come si fa la scaletta per andare a fare in culo. Sono in giacenza e non mi aspetto che qualcuno mi ritiri, men che meno il sottoscritto: never back down. Noto troppo affanno per fanfaluche e fanfaroni: io mi defilo e calcio via la matassa. Mi sfugge la differenza sostanziale tra l’inseguimento della lepre e la lepre in quanto fuggiasca. Al traguardo mando il sosia e gli cedo tutti gli onori. Ho baci nuovi di zecca, mai usati, parole intonse, roba che non si trova dai rigattieri né dai puttanieri redenti. Non mi ci vuole nulla a segnarmi un bersaglio sul miocardio, tuttavia sono le tiratrici che latitano ancor prima dello sparo: contumacia preventiva. Il verbo non mi spaventa, però quello con la vu maiuscola mi fa ridere di gusto: m’immagino Cristo che moltiplica cazzi. Ah il turpiloquio, tuttavia concedo spazio anche a sprazzi di sentimento e la dimostrazione è qualche riga sopra, come i panni stesi in un condominio: all’ultimo piano c’è sempre qualcuno che progetta il cedimento delle fondamenta. Se avessi una specialità mi farei valere nei suoi confini, ma brillo lo stesso in lontananza e non pretendo di attirare telescopi né occhiali: emano luce fine a se stessa.