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Ago

Attrazioni: rettifiche

Pubblicato mercoledì 29 Agosto 2012 alle 14:56 da Francesco

Un po’ di tempo fa ho indicato una timida compaesana come possibile oggetto di attrazione, ma quando l’ho incrociata di nuovo ho avuto una sensazione sgradevole che l’ha fatta evaporare dalle mie elucubrazioni. Credo che di lei mi abbia disturbato il contrasto tra bellezza e mancanza di femminilità, oltre ad un’ostentazione innaturale delle sue forme in cui ho intravisto i segni di una forte insicurezza. Nel mio immaginario una vamp autentica non è la semplice somma di abiti succinti ed elaborato maquillage, ma consta anche e soprattutto di un’incantevole naturalezza. Non ho mai parlato con costei e di conseguenza potrei sbagliarmi, ma credo alle intuizioni e alle loro rettifiche. Nel mio cranio vagabondeggia ancora una puteolana nella quale ho ravvisato per lungo tempo un fascino che né l’astio né l’indifferenza hanno ancora estinto.
È normale che io incanali tutto il potenziale affettivo verso me stesso dato che per adesso non ho nessun altro in cui riversarlo e capisco che possa sembrare una rincorsa all’atarassia o una propensione all’isolamento, ma io mi limito ad aspettare un’occasione autentica e nel mentre mi prendo cura di me. D’altronde se non mi amassi come potrei amare qualcun altro? Certo, devo stare attento a non essere troppo autoreferenziale, però mi sembra di cavarmela su quell’esile filo che separa il proprio microcosmo da tutto il resto. Mi avvalgo dell’introspezione e dell’ironia per non prendermi eccessivamente sul serio e allo stesso tempo mantengo una linea che finora non mi ha mai deluso sebbene non mi abbia ancora dato modo di andare al di là di me stesso. Che il tempo si prenda se stesso.

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