Non ho proprietà calamitiche né camaleontiche, difatti non esercito attrazione alcuna né cambio d’umore in base alle fasi lunari. Ravviso in me una certa linearità che forse reputerei noiosa se la osservassi in qualcun altro. Talvolta ho considerato pregevoli certi tratti della mia personalità che in seguito ho riscontrato con disappunto in altri individui e in casi del genere ho sempre trovato comica una tale divergenza d’opinioni sui medesimi elementi, ma ho anche provveduto puntualmente a correggere simili incongruenze tramite l’introspezione.
La follia e la brutalità che imperano su questo pianeta non mi contagiano, tuttavia non posso ignorarle altrimenti finirei per chiudermi in un mondo tutto mio e non ho la minima intenzione di acquisire l’eleganza del riccio. Mi ritaglio angoli di paradiso senza pretendere che siano siti al di là della materia con vista eternità ; perenne monolocale il mio, ma vasto come l’impero macedone. Le contraddizioni, gli ossimori e tutto ciò che si oppone a qualcos’altro danza facilmente presso la fantasia. Quanto ricorre in me il tema delle labbra mancanti! Quattro dovrebbero essere, due superiori e due inferiori su un piano soggetto a inclinazioni, ma in questi frangenti autunnali mi compiaccio di non averne mai esperito l’obliquità . Lieta e stramba è la disposizione d’animo che mi caratterizza mentre l’anno volge al termine: contemplo contingenze che spero non accadano presto e non so spiegarmi bene per quale ragione.
Le interpretazioni si moltiplicano facilmente, però non voglio farne incetta. Per ora non mi pongo domande e sorpasso i giorni senza curarmi dell’immobilismo a cui sembrano soggetti. Credo che ci sia un tempo per ogni cosa, ma non ho certezza alcuna che ogni tempo debba avere il suo momento, il suo principio, la sua genesi… Alcune dinamiche restano potenzialità per intere vite.