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Gen

Schegge consuete

Pubblicato venerdì 19 Gennaio 2007 alle 13:04 da Francesco

Osservo con distacco i miei desideri intermittenti e al contempo cerco di preservare la loro intensità. In certi periodi parossistici la mia mente si è focalizzata prevalentemente sulle mie mancanze affettive e ha sabotato il mio contatto con la realtà. Una delle prove di quanto ho appena affermato si trova in alcuni scritti risibili di questo blog. È incredibile quanti inganni autolesionisti riescano a scavalcare le mura della volontà. Nei mesi scorsi ho lambito le mie attuali sensazioni di pace e benessere. Sono sereno e incompleto. Il mio lavorio introspettivo mi ha permesso di fare molti passi in avanti sul piano psicofisico, ma non è ancora riuscito a penetrare più di tanto nei campi che si trovano al di fuori della mia sfera individuale. Confido nella mia perseveranza ed evito di crearmi aspettative soffocanti. Ascolto me stesso e raramente faccio affidamento sulle parole di chi ha la smania di dispensare consigli. Il mio atteggiamento può sembrare altezzoso, ma in realtà si tratta di un rifiuto verso una forma snaturata di altruismo. Ogni tanto qualche buontempone cerca di appiopparmi le sue convinzioni. Credo che i samaritani della domenica tirino fuori la loro verità dalle loro tasche bucate per cercare di valorizzarla con l’approvazione degli altri. Insomma, taluni giocano a fare gli psicologi o le crocerossine per sentirsi meglio e la loro filantropia è un mezzo e non un fine. Preferisco proporre silenzio o ironia al cospetto della sofferenza altrui perché credo che il conforto per determinate afflizioni non possa provenire dall’esterno. Non bado al fiato sul collo che proviene dagli istinti carnivori del tempo. Accolgo le angosce con espressioni silenziose. È una giornata stupenda.

Categorie: Intimità, Parole |