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Abitudini nuziali

Pubblicato giovedì 18 Gennaio 2007 alle 06:45 da Francesco

È primavera e in una casa illuminata dalle radiazioni pomeridiane si trova un bambino che erige il proprio divertimento con mattoncini colorati. Le pareti hanno tinte bellissime e le tende assorbono dolcemente la luce crepuscolare. Il televisore, nuovo, imponente, superaccessoriato e rateato, trasmette un programma per l’infanzia che accudisce con cura satellitare i suoi piccoli spettatori. Nella stanza a fianco la fragranza di un coito adultero si posa sopra il letto matrimoniale. La padrona di casa ha chiuso a chiave la porta delle quattro mura del tradimento per evitare che i rumori molesti provocati dalla spinta ormonale del suo giovane amante infestino le orecchie di suo figlio. La scopata deve finire prima della sette perché lei deve preparare la cena per tutta la famiglia e lui deve andare a prendere la sua ragazza alla scuola di danza. L’armonia di questo focolare domestico è sorretta dagli espedienti erotici e dalla negazione della loro esistenza. Il marito però è più scellerato, infatti se la fa con un’amica della figlia e quando il cazzo non gli si alza si limita a palpeggiarle il seno e la fica imberbe tra una riga di cocaina e un senso di colpa. L’uomo in questione non fotte l’amichetta quasi maggiorenne della figlia solo per motivi carnali, ma attraverso il legame canonicamente perverso che ha con lei cerca di rivivere le emozioni e le spinte erotiche che vent’anni prima lo avevano attratto al seno della moglie. Le suocere sanno ogni cosa e condannano tacitamente la condotta dei due coniugi tramite gli ultimi intrattenimenti della loro esistenza vedovile: le messe domenicali e gli schizzi d’acqua santa. Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, sul letto di Procuste e su quello di uno psicoanalista.

 

Edouard Manet - On The Beach

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