Stamane sono andato a Grosseto per divertirmi con il fato. Il mio esame di guida è andato bene, ma sarebbe potuto andare meglio. Non sono riuscito a strappare la patente dalle mani avvizzite dell’esaminatrice. Devo affinare le mie capacità di combattimento contro le arpie. Ho preso abbastanza bene la mia bocciatura e ho già iniziato a muovermi per ripetere l’esame di teoria. Sono giovane e ho tutto il tempo per eseguire un frontale perfetto contro una Punto GT. In due giorni ho percorso circa cento chilometri in bicicletta: l’altro ieri sono andato fino a Chiarone e ieri ho raggiunto il centro di Magliano. Per andare a Magliano ho dovuto percorrere due chilometri sull’Aurelia, ma non ho corso grandi pericoli. Sono un ciclista diligente e non eseguo mai manovre avventate che possano indurre gli automobilisti a investirmi. Ogni tanto mia madre dimentica quanti anni ho e manifesta la sue preoccupazioni per le mie azioni, ma tutto ciò che riesce a ottenere dalla mia coscienza sono risposte ironiche a sfondo sessuale. Mi piace seguire l’impulso titanico (nella sua accezione romantica) e un po’ avventato del mio slancio vitale. L’Aurelia non è una strada sicura, specialmente per chi non inquina, ma almeno non è minata e non è frequentata dalle squadre della morte. Le prove che impongo al mio corpo e alla mia psiche mi consentono di ottenere delle soddisfazioni immense e di conseguenza contribuiscono enormemente alla qualità della mia vita. Le cartilagini del mio ginocchio forse saranno affrancate quando scoprirò i segreti dell’amore e della fregna. Vado a preparare un attentato alla mia autostima che pubblicherò a breve.