Stamane sono uscito con duecento euro in tasca e sono tornato a casa con una mountain bike con la quale ho percorso circa quindici chilometri prevalentemente in piano. In alcuni tratti la flatulenza di Eolo ha rallentato le mie pedalate. Dopo l’acquisto della bicicletta ho lasciato il centro di Orbetello e mi sono diretto verso Ansedonia dove ho fatto una breve pausa e una lunga pisciata. Sono rimontato in sella dopo alcuni minuti, ho attraversato agiatamente la pineta della Feniglia e poi mi sono diretto verso Porto Ercole dove ho smesso di pedalare per non prendere troppa velocità lungo la discesa che porta al centro del paese. L’atmosfera mattutina di Porto Ercole mi ha lasciato una profonda sensazione di mestizia. Ho visto per lo più vecchie signore dedite alla spesa e alla vedovanza. Ho ripreso a pedalare in prossimità di una salita un po’ ripida e ho proseguito fino alla cosiddetta “Acqua Dolce” prima di imboccare una strada in discesa per tornare al centro di Porto Ercole. Dopo pochi minuti mi sono lasciato alle spalle le sagome delle paranze e sono rientrato nel dominio orbetellano con somma soddisfazione per il rodaggio delle mie due ruote. Avevo dimenticato quanto fosse divertente andare in bicicletta. Forse riprenderò a correre durante la primavera e per i prossimi mesi userò principalmente la mountain bike. Sono in piedi dalle diciassette di ieri e inizio ad avvertire un po’ di stanchezza, ma voglio cercare di non addormentarmi prima delle nove di sera per evitare di dormire durante il giorno. Tra poco mi farò una doccia e pranzerò con piacere di fronte alle tragedie mediatiche.