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Ott

Immotivazione

Pubblicato venerdì 27 Ottobre 2006 alle 16:00 da Francesco

Di tanto in tanto signorine educate fanno squillare il mio telefono per propormi corsi eccezionali e offerte convenienti, ma ogni volta la mia stoltezza mi impedisce di cogliere al volo queste occasioni truffaldine. Assumo quantità modeste di cibi saporiti e trascorro le ore diurne tra dubbi altalenanti, ma ogni sera, prima di concedermi al sonno, ritrovo me stesso e vivo momenti di inestimabile relax. Al di là di ogni perturbazione esistenziale si trovano squarci di entusiasmo metafisico che taluni si rifiutano di vedere per una serie infantile di capricci vittimistici. Lascio cadere sperma sopra pezzi di carta igienica, mentre in qualche stanza situata al di sotto dell’equatore una mano trentenne eiacula parole di addio sopra un foglio protocollo. Analisi politiche e grafici criptici innescano ordigni demagocici che deflagrano nei teleschermi. Parole ridondanti martellano le teste dei mortali, esplosioni aeree si trasformano in atti di fede, l’aggiotaggio influisce sui titoli azionari come la luna sulle maree e individui acchittati descrivono con trasporto artificioso le scorribande degli uomini. Redattori ed editori dipingono le prime pagine con la stessa meticolosità di un pittore dimenticato dai libri di storia dell’arte. E mi chiedo che male ci sia a iniziare una frase con una congiunzione. A volte le regole strette e gli stratagemmi machiavellici ridimensionano il valore dell’ermetismo sgrammaticato e illogico di cui non so nulla. Salto di palo in frasca con stilemi bruschi e lo faccio per dare una forma allo spazio vuoto che si trova di fronte ai miei occhi.

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