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Ago

Postille notturne

Pubblicato mercoledì 9 Agosto 2006 alle 05:02 da Francesco

Sono ripetitivo come un professore in una classe di ripetenti e cazzeggio con la grazia di un cigno disoccupato. I miei legami non sono legati, non hanno vincoli, infatti sono liberi di assumere la forma che preferiscono. Ogni tanto una voce intestina mi suggerisce di coltivare certe relazioni con la stessa cura che il cartello di Medelin impiega per le proprie piantagioni di coca. Colleziono nomi e facce che spesso baratto con amnesie salutari. L’embargo della mia infanzia ha impedito alla mia pubescenza di importare vizi onerosi all’interno dei miei anni adolescenziali. Penso che la cioccolata bianca per adesso sia la cosa più appagante della mia vita, ma non ne mangio molta perché non voglio che il suo gusto scappi con un diabete improvviso e dispettoso. Il menisco sinistro mi fa un po’ male e lo inondo con del Voltaren Emulgel per alleviare le piccole sofferenze che mi provoca. Molti farmaci hanno dei nomi divertenti e alcuni alchimisti tossicodipendenti si dilettano a mischiarli per creare soluzioni narcotiche. Non ci vedo nulla di stupefacente negli stupefacenti, a eccezione delle operazioni della DEA e delle grandi quantità di denaro che girano attorno al mercato della droga. Preferisco il mio status quo allo status symbol dei grammi lisergici. Mi piace l’iconografia della malavita, ma purtroppo (o per fortuna) la realtà criminale differisce sostanzialmente da quella romanzata nei film e nei libri. Mi piacerebbe essere in grado di disegnare una granata che cade in un piatto di minestra. Le mie parole sono sconnesse e allo stesso tempo sono online.

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