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Ago

Bonaccia e venti di guerra

Pubblicato giovedì 3 Agosto 2006 alle 19:48 da Francesco

La mia giornata è iniziata con il jazz di Miles Davis e di Charles Mingus. Mi sono alzato attorno alle due di pomeriggio e non ho fatto nulla di particolare. Per il resto di agosto prevedo molta quiete ricoperta da grandi strati musicali su cui adagiare la mia psiche. Accanto a me volano parole inutili ed esplodono reazioni esagerate. Mi diverto a guardare la comicità involontaria di certa gente che si prende troppo sul serio. È molto sottile la linea che separa il gladiatore dal giullare. Il benessere è sincronizzato con la mia vita e non c’è un uppercut che possa cancellare la giovialità dalla mia faccia. Adesso la mia cittadina è sovrastata da un’armata di nubi e mi auguro che questa condizione meteorologica sia il preludio di una pioggia rinfrescante. La mia casa è circondata da ritmi latini e da profumi irritanti. Non aspetto nessuna chiamata e non ho appuntamenti importanti. Tra poco mi farò una doccia fredda dopo di che ingurgiterò un po’ di cibo succulento. Ho una fame atroce e non vedo l’ora di assumere calorie a gogò per raggiungere il mio piccolo nirvana quotidiano. Ho fatto una rapida rassegna della cronaca odierna e ho letto la proposta moderata e pacata di Ahmadinejad per risolvere la guerra in Libano. Pare che il leader iraniano abbia suggerito di eliminare Israele per porre rimedio al conflitto in corso tra Beirut e Gerusalemme. Non sono filoisraeliano, ma trovo molto divertenti queste uscite propagandistiche: in altre parole Ahmadinejad ha suggerito la decapitazione come cura per l’emicrania.

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