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Metafisica e imprecazioni rumene

Pubblicato giovedì 4 Maggio 2006 alle 16:44 da Francesco

Anche oggi il relax vige sulla mia vita. La temperatura della mia stanza è perfetta e come al solito non vedo preoccupazioni all’orizzonte. Io sono in posizione fetale all’interno di una bolla di tranquillità. Mi piacerebbe vivere in eterno ed essere testimone dell’evoluzione umana e della conquista spaziale. Sono ancora giovane, ma ho già ponderato a lungo l’ineluttabilità della morte e sono riuscito ad accettarla senza aggirarla con convinzioni melense di carattere religioso. Per me è importante recitare “memento mori” in chiave laica e non trappista. Nella mia intimità l’interrogativo sulla fine della vita ha lasciato il posto all’interrogativo sulla fine della morte. L’ho già scritto in passato e lo ripeto di nuovo: sono certo che l’umanità prima o poi riuscirà a risolvere gli enigmi legati all’origine e alla fine della vita. Ci sono molte domande senza risposta e per questo motivo ritengo che la visione dell’esistenza umana possa subire un grande sconvolgimento. Credo che una nuova rivoluzione copernicana sia in gestazione all’interno delle menti di futuri scienziati che oggi non sono altro che spermatozoi. A proposito di sperma: devo ricordare di masturbarmi, le mie palle abbisognano di leggerezza. Come sempre non ho nulla in programma per la sera. Quest’oggi Bogdan è venuto a Orbetello per cercare lavoro e adesso si trova davanti al mio secondo PC. Approfitto di queste righe per annotare una simpatica imprecazione della terra dei Carpazi: a-mi bag pula-n gura la toti italieni.

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